Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 11 ottobre 2015

ERDOGAN E IL GOVERNO DI GUERRA SONO I RESPONSABILI DEL MASSACRO DI ANKARA!

Partito del Lavoro (EMEP), Turchia


Almeno 95 persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite in un attacco terrorista compiuto con le bombe che ha colpito la Manifestazione per la Pace convocata da organizzazioni dei lavoratori ad Ankara.  
Sedici militanti del nostro partito, tra cui un compagno del Comitato centrale, sono caduti e decine di nostri compagni sono feriti.
Indipendentemente dalla bandiera dietro la quale questo attacco è stato compiuto, il potere che sta dietro questo  terrore e le provocazioni fasciste è quello del presidente Erdogan e dell’AKP, che stanno trascinando il paese nel caos e nella guerra nel tentativo di continuare con il loro dominio.
Sono il Palazzo del governo della guerra e il MIT – i servizi segreti - che hanno avuto sotto la loro sorveglianza chi ha compiuto le atrocità a Diyarbakir il 5 giugno e a Soruc il 20 luglio, ma hanno scelto di non fare nulla.
Lo scopo di questi massacri e provocazioni è quello di realizzare una politica di paura tra la classe operaia e i popoli del paese e di continuare nel loro dominio. È chiaro che la lotta odierna contro questo massacro, l’assalto al Palazzo/governo di guerra che sta dietro ad esso è diventata anche una lotta per il futuro del paese.
Il terrore e le provocazioni fasciste hanno come obiettivo tutti i popoli e le forze del lavoro!
Il Palazzo (il Presidente Tayyp Erdogan) e il governo di guerra hanno a lungo persistito nella loro politica di intervento in Siria, attraverso l’appoggio a gruppi barbari come l’IS e Al-NUSRA.
Mentre chiudevano il processo dei negoziati sulla questione Curda, mentre compivano una escalation nel conflitto mediante il coprifuoco e le aree di sicurezza speciale, essi trascinavano il Paese indietro, in un clima di guerra. I Curdi che rivendicano una unità basata su eguali diritti, le forze del lavoro e democratiche del paese, i sindacati, i media, gli operai che lottano con lo sciopero per i loro diritti e tutte le forze pubbliche sono state l’obiettivo di questa ondata di attacchi. Inoltre, questi attacchi non sono portati avanti solamente dalle forze del governo; sono anche utilizzate bande che hanno inviato carichi di armi per conto del governo nella battaglia in Siria. Questa politica sta trasformando il paese in un cerchio di fuoco e in un’altra Siria.
Oggi è il momento in cui ogni luogo si sta trasformando in un campo di battaglia contro questa ondata di attacchi!
Il paese è a un crocevia: o ci arrendiamo alla politica del Palazzo/governo di guerra che non si fermerà nel portare il paese alla rovina al fine di continuare il proprio potere; oppure solleviamo la lotta per un futuro democratico nel quale, come lavoratori e popoli di qualsiasi nazione, vivremo insieme in pace e fratellanza.
Pertanto, oggi è il giorno in cui solleviamo la lotta in tutti gli angoli del paese per dire “stop” a quelli che vogliono continuare il loro governo nemico del popolo attraverso il terrore e le provocazioni fasciste. Oggi è il momento in cui i lavoratori e il popolo trasformano ogni fabbrica, ogni posto di lavoro, ogni quartiere in un campo di lotta per la democrazia contro questa ondata di attacchi.
Uniamo le nostre forze per far pagare il conto ai colpevoli del massacro, per fermare il terrore e le provocazioni fasciste; solleviamo la lotta per la democrazia e la pace chiamando allo sciopero generale e alla resistenza generale!

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