foto di Enrica Segneri |
Come è noto la nascita del Comitato
Promotore Vertenza Frusinate, composto da disoccupati e precari, vittime di sordide storie di ordinaria
dittatura del profitto, ha finalmente gettato il sasso nello stagno di una
melmosa palude, ponendo all’attenzione della politica il devastante quadro
della disoccupazione nel nostro territorio. Plaudiamo al gruppo regionale del
Movimento 5 Stelle, che ha avuto la
sensibilità di raccogliere questo drammatico grido di dolore e concretizzarlo in
una mozione congiunta ( per leggerla clicca QUI).
I contenuti del documento
presentato il 23 settembre scorso, la cui discussione e votazione ancora devono
essere calendarizzate, tengono conto di
alcune proposta avanzate dal Comitato Promotore Vertenza Frusinate. Essi impegnano la Giunta regionale a focalizzare presto e a fondo, l’estrema
criticità occupazionale della Provincia di Frosinone che, è bene ricordarlo, presenta un numero di
disoccupati ben al di sopra della media nazionale 135.000 unità
per una popolazione di 500.000 residenti.
Inoltre la mozione condivisa,
sollecita l’amminstrazione regionale ad attingere alle risorse europee POR FESR
2014-2020 per finanziare la localizzazione delle imprese nei siti
dismessi, il riposizionamento competitivo
delle aree produttive ecologicamente
attrezzate e il rilancio delle imprese che si costituiscono in rete. Altro
impegno, a cui viene chiamata la Regione, è quello di finanziare la legge 4/2009
istituita dalla Giunta Marrazzo finalizzata al sostegno al reddito in favore di disoccupati ed inoccupati.
I fondi necessari furono annullati dalla Giunta Polverini e mai reintrodotti
sacrificati sull’altare della spending review.
Ma gli obbiettivi del Movimeto 5
Stelle, vanno oltre e prevedono: il monitoraggio e la riorganizzazione dei centri per l’impiego, oggi ridotti a “corsifici”mangia soldi al solo servizio delle imprese, una campagna d’informazione
rivolta ai disoccupati sulle opportunità
di accesso a percorsi formativi e di riqualificazione, la partecipazione degli
stessi lavoratori licenziati alla redazione di piani aziendali utili a creare
attività foriere di buona occupazione.
Vediamo ora i buoni e i cattivi dell’incontro di ieri. Fra i
buoni, sicuramente il deputato On. Luca Frusone e la consigliera regionale
Silvana Denicolò, entrambi del Movimenti 5 Stelle, il presidente del consorzio
Asi di Frosinone Francesco De Angelis tutti presenti alla conferenza, insieme con Gino Rossi ex operaio Videocon esponente del
Comitato Promotore Vertenza Frusinate. Fra i cattivi, gli assenti: amministratori
locali ed eletti dalla Provincia e i
movimenti sindacali, i quali, non sembrano interessati alle sorti dei lavoratori loro concittadini. Se una disoccupazione così
elevata non desta l'attenzione dei movimenti sindacali
cosa potrà smuoverli? Forse qualche
interesse particolari nei corsifici sopra citati? A voi l’ardua sentenza.
Per dovere di cronaca riportiamo quanto
dichiarato dal presidente Asi Francesco De Angelis. L’abbiamo inserito fra i
buoni se non altro perché, presiedendo
un organo di supporto alle attività industriali, ha avuto il buon gusto di venire ad ascoltare
le ragioni dei lavoratori licenziati. A quali azioni
porterà questo ascolto è presto per dirlo. Il presidente Asi, nonché tenutario, insieme all’altro Francesco
(Scalia) del PD provinciale, ha assicurato che per le strutture ex VDC
acquisite dall’Asi è in via di definizione un bando per la loro cessione ad
imprese interessate . Alla strutturazione del bando, saranno invitati a
collaborare i gli ex dipendenti Videocon. Ovviamente le attività interessate
all’acquisizione dello stabilimento dovranno presentare un piano industriale in
cui s’impegnano ad assumere gli ex lavoratori
VDC e ad avviare produzioni non inquinanti compatibili con la difficile
situazione ambientale della Valle del Sacco.
De Angelis ha inoltre annunciato l’impegno
dell’Asi all’incentivazione della green economy
e il supporto verso imprese
della logistica e dell’automotive, il riferimento allo stabilimento Fiat di
Piedimonte San Germano è più che evidente. Infine , secondo De Angelis, contrariamente a quanto riportato dai media,
la Provincia di Frosinone non è del tutto esclusa dalla partita per ospitare la multinazionale Amazon. Passo
Corese, pare in vantaggio, ma la buona posizione e le infrastrutture -in
particolare una efficiente rete di telecomunicazioni in fibra ottica - presenti nel nostro territorio, possono ancora
far pendere la bilancia verso la Provincia di Frosinone. Potrebbe entrare in
gioco a tale scopo proprio il sito della ex VDC. Aspettiamo di verificare se quanto dichiarato
dal presidente dell’Asi avrà concreta realizzazione.
Proponiamo infine qualche riflessione a margine di questo incontro.
Apprezziamo lo sforzo del Movimento 5
Stelle e dei consiglieri regionali di
minoranza per provare a risolvere l’annosa questione occupazionale in
Provincia. Forte è pure l’impegno per la richiesta di rifinanziamento della legge 4/2009 sul sostegno al reddito a favore di chi ha perso
il lavoro. Anche il circolo “Altiero Spinelli” di “Possibile, attraverso la sua
esponente Anna Rosa Frate, ha espresso la volontà del suo gruppo di lavorare
per questo obbiettivo.
Però, se ormai ci si è consegnati mani e piedi alla
tirannia del mercato, che considera il lavoro come pura merce da acquistare al minor costo possibile e solo
quando serve, allora un sostegno al reddito è quanto mai necessario. Viceversa
se si ritiene ineludibile considerare il lavoro, non una merce, ma un diritto per realizzare la piena espressione della dignità umana,
allora il discorso cambia. Non serve reddito, serve lavoro e le soluzioni
esistono. In un quadro di disoccupazione diffusa come l’attuale, non è sostenibile
la presenza di mano d’opera sfruttata che supera di molto le 40 ore settimanali
e un mare magnum di disoccupati. L’incentivazione del lavoro part-time a parità
di stipendio, alla cui determinazione concorre anche lo Stato, potrebbe diventare
una soluzione. Lavorare meno lavorare tutti, questo
dovrebbe essere l’obbiettivo vero. Sicuramente un reddito, seppur minimo, nella
situazione emergenziale attuale è indispensabile, ma ciò non dovrebbe
distogliere gli sforzi per ottenere un obbiettivo a più ampio respiro. Cioè quello
di fare in modo che l’Italia torni ad essere una Repubblica fondata sul
lavoro.
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