Proseguono i pomeriggi di jazz e storia americana presso l’associazione
culturale Oltre l’Occidente. A partire dalle ore 16,00 presso la sala di
L.go Aonnio Paleario n.7, venerdì 26
febbraio, avrà luogo un’altra tappa del
viaggio: Jazz, ritmi e pulsioni dell’era
post-moderna. Tratteremo degli anni ’50,
a New York e in tutta la costa
orientale. Un periodo in cui il popolo afroamericano prende coscienza del
grande patrimonio culturale che lo contraddistingue e ne va fiero. Non più quindi creme per sbiancare la pelle e artifici
per stirare i capelli, cercando di assomigliare ai bianchi . Nero è bello,
dunque che le capigliature rimangano
crespe e vaporose. La dignità va ricercata nella valorizzazione delle proprie
radici e non nel tentativo di diventare come i bianchi . All’acquisizione di questa consapevolezza, ovviamente, contribuirono i musicisti neri eredi dei
boppers del Minton’s, i quali, cominciarono a connettere l’espressione musicale
alla rivendicazione politica. Charles Mingus, in questo periodo, fu forse il primo jazzista ad usare consapevolmente la musica
come atto politico.
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