La prossima settimana dovrebbe andare in porto la legge sulle unioni civili . Il dispositivo sarà approvato attraverso un maxi
emendamento di emanazione governativa, sul quale verrà posta la fiducia. Come tutte le leggi proposte dal Governo,
anche questa contiene il suo bravo scippo di diritti. Qualcuno potrebbe
obbiettare che una normativa sulle unioni civili era ampiamente attesa, soprattutto
perchè l’Italia è una delle ultime Nazioni a non aver legiferato sulla tutela delle coppie di fatto, cosa che stride fortemente con quanto
stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Dunque si dovrebbe salutare con favore la
prossima approvazione di questa norma.
Si da il caso, però, che nel dispositivo vigente negli altri Paesi, le adozioni coparentali, ciò l’adozione del
figlio da parte di un membro della
coppia, in caso di scomparsa del compagno (eterosessuale o omosessuale che sia), sono previste. Infatti come esaurientemente
sostiene Stefano Rodotà nel suo articolo di ieri su “Repubblica” l’adozione parentale, più nota come stepchild adopition, coinvolge
dinamiche affettive e sociali che una
legge non può trascurare.
Questo aspetto, che pure era presente nel testo
originario presentato dalla relatrice Monica Cirinnà, sarà stralciato nel maxi
emendamento, proprio per stipulare l’accordo di maggioranza con i bacchettoni
del Nuovo Centro Destra di Alfano per cui l'adozione parentale è indigesta. Grazie all'armonia tutta democristiana ritrovava con i centristi, sarà licenziata una norma mutilata , espropriata di diritti rispetto al dispositivo in vigore negli altri Paesi.
Eppure il testo originario avrebbe potuto essere approvato anche votando i 500
emendamenti proposti dalle opposizioni. In commissione la legge ha avuto il benestare, grazie alla
maggioranza ottenuta con i voti del Pd, Sel e M5S. Maggioranza che, in teoria, si sarebbe potuta replicare
in aula, magari con il margine di tempo necessario per votare le 500 modifiche.
Lavorando 40 ore a settimana, come fa
ogni lavoratore che ha la fortuna di avere un’occupazione, e a cui si applica il contratto nazionale , i
Senatori avrebbero potuto licenziare il testo in meno di sette giorni stepchild
adopition compresa, Alfano se ne sarebbe fatto una ragione. Ma svolgere il
proprio dovere istituzionale è troppo
gravoso per gente che gode di privilegi e prebende smisurate!
In verità , le votazioni al Senato fanno venire l’orticaria al Presidente Segretario, soprattutto in presenza delle ingovernabili bande attive all’interno del suo partito, pronte a
fargli le scarpe. Non ci sarebbe stato nulla da temere dal voto del M5S, il governo avrebbe rischiato di soccombere solo a causa del fuoco amico.
Renzi è
come quel bimbetto ricco e spocchioso che, incapace di giocare a calcio, riesce
comunque a fare la partita perché porta
il pallone. E’ evidente che i compagni
devono prodigarsi affinchè il
bimbetto spocchioso possa vincere,
altrimenti, si riprende il pallone, se lo riporta a casa e fine dei giochi. Senza sequestrare la sfera di cuoio (cioè il
voto in aula) Renzi non avrebbe avuto nessuna chance di vincere la partita. Ma la legge sulle unione civili senza le adozioni parentali
non è una partita vinta, è una partita finta, giocata senza pallone.
La similitudine sportiva non è un caso. Ogni
volta che il Governo approva una norma c’è
sempre qualcuno della maggioranza che sentenzia: “anche questa l’abbiamo portata a
casa” Ivan Scalfarotto, ad esempio,
neo vice ministro allo sviluppo economico , in relazione all’annacquata legge
sui diritti civili ha ieri affermato: “ Comunque
il Pd poterà a casa un provvedimento storico”. Ma da quando in qua le leggi
si portano a casa? E poi a casa di chi? Le norme dovrebbero essere approvate
per tutelare i diritti dei cittadini, non per abbellire la casa di qualcuno.
A meno che, e qui ritorna la metafora sportiva, una legge approvata non sia
considerata un trofeo vinto, sconfiggendo
proprio quei cittadini che si sarebbe dovuto
salvaguardare. In quest’ottica, di coppe il Pd ne ha portate a casa molte in
due anni di governo. Jobs Act, legge elettorale, buona scuola,
decreto sblocca Italia, luccicano e splendono nella bacheca dei trofei esposta al Nazareno. Ma in quella bacheca, purtroppo, per la popolazione
ci sono solo orrori, altro che vessilli
di trionfo.
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