Keith Emerson
dimostrò che il successo del rock doveva e poteva passare attraverso la
sapienza tecnica, armonica e improvvisativa. Quel movimento era già in marcia
grazie a gruppi come i King Crimson, da
cui arrivava Greg Lake, i Jethro Tull, gli Yes. Ricordo le dispute fra
ragazzini appassionati su chi fosse il tastierista più abile fra Keith Emerson
e Rick Wakeman degli Yes.
Pezzi come The
Barbarian , Tank , segnarono la rinascita
illuminista della musica rock. Straordiario
il triplo album dal vivo “Welcome back my
friend to the show that never end…..” dove gli arpeggi, i glissati,
le infinita soluzioni armoniche e melodiche di Keith e dei suoi compagni, fanno sobbalzare dalla
sedia ed invidiare chi aveva potuto assistere a quel concerto. Pictures
at an exhibition registrato dal vivo
anch’esso , dove viene riletta e rielaborata la poetica musicale di Mussorgsky è uno sfavillante esempio di musica raffinata e
coinvolgente al tempo stesso. Anche le
ballads, come Lucky Man o From the Begining segnano dei momenti compositivi altissimi,
fino ad arrivare al trascinante Fanfare for
a common man presente in uno degli
ultimo lavori del gruppo, Works.
Keith Emerson nel frattempo si era dedicato al recupero del pianismo americano
del primo ‘900 . Il barrel house, il rag time . Coinvolgenti le esecuzioni di Maple leaf rag di Scott Joplin, ma soprattutto di Honky Tonky Train Blues di Meade Lux Lewis. Esiste un esecuzione
in cui insieme a Keith Emerson si esibisce il pianista jazzista canadese
Oscar Peterson, è un esibizione palpitante. E’ vero quando se ne vanno certi musicisti se
ne va un pezzettino della tua adolescenza, ma
rimane intatta l’opera di uno strumentista straordinario, a cui sempre ci si può rivolgere per
apprezzare il bello della musica e ricordare momenti felici della propria esistenza segnati
proprio da quelle virtuose scorribande musicali.
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