Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 24 marzo 2016

No all’impianto di biomasse

Presidente della Consulta delle associazioni della Città di Frosinone
Associasione “Frosinone Bella e Brutta”
Comitato “Salviamo il paesaggio”
Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati
Associazione “Osservatorio Peppino Impastato”
Legambiente
AUT-Frosinone
Associazione “Oltre l’Occidente”
Comitato “Altiero Spinelli” –Possibile-
Associazione  “ Amici della Pescara “

Comitato di lotta per il lavoro


L’associazionismo del Capoluogo ha ripetutamente sollevato, dall’inizio del 2014 fino ad oggi, il problema dell’inquinamento ambientale (aria, acqua e terra) in tutte le iniziative che hanno visto le associazioni in un confronto pubblico, senza soluzione di continuità, con le Istituzioni.
Le associazioni, pienamente coscienti e convinte che non ci può essere salute dei cittadini senza la salute del territorio,  hanno condotto una battaglia serrata per una sanità efficiente e di qualità contro direttive della Regione Lazio che hanno portato allo sfascio dell’organizzazione sanitaria provinciale, evidenziando gestioni catastrofiche e comportamenti che hanno scosso profondamente l’opinione pubblica.
Dovrebbe essere noto e presente a tutte le autorità istituzionali, che agiscono e si muovono nell’ambito provinciale e nella Valle del Sacco, il fatto che la conformazione orografica del territorio della suddetta Valle, impedisce la presenza di correnti d’aria adeguate e capaci di  spazzare via l’accumulo di sostanze inquinanti dell’area.
 E’,  noto altresì, da più di mezzo secolo,  a tutte le Istituzioni elettive ed a tutti gli Enti locali e provinciali,che nella Valle del Sacco esistono decine di impianti industriali sottoposti alla direttiva SEVESO, e  discariche ed inceneritori di ogni tipo, senza soluzione di continuità, da Colleferro a San Vittore del Lazio.
 E’, inoltre, ancora noto a tutti l’emissione di ordinanze sindacali per il divieto di pascolo, di coltivazione di ortaggi e di consumo di carni di animali allevati  lungo le rive del Sacco e in altre aree del nostro territorio. Per esempio attorno allo stabilimento della Marangoni di  Anagni.
Dirigenti e rappresentanti delle Istituzioni conoscono perfettamente  l’altissimo livello d’inquinamento atmosferico raggiunto nel Capoluogo e nei comuni di Ferentino, Ceccano, Alatri, Anagni etc etc.
Dall’atto aziendale della ASL  dal suo bilancio si è appreso, da tempo, ed anche questo dovrebbe essere noto ai rappresentanti ed ai dirigenti  istituzionali, un aumento notevole di neoplasie polmonari, patologie respiratorie ed altro.
Resta difficile comprendere, perciò,  come di fronte ad una realtà così documentata e certificata gli Enti pubblici competenti e preposti alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini,  abbiano potuto rilasciare l’autorizzazione per  realizzare  un impianto di biomasse nel Capoluogo.
Ancora, riesce difficile comprendere che nessun consigliere comunale del Capoluogo o consigliere provinciale faccia  sentire la propria voce di dissenso. Essi non azzardano nemmeno a chiedere chiarimenti ne informazioni. 
Enti importanti, come la Camera di commercio e le organizzazioni sindacali tutte (Artigiani, Agricole, Commercio, Industria, Lavoratori dipendenti, Pensionati) brillano per il loro silenzio.

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