Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 20 maggio 2016

Il gallo disse “a chi tocca tocca”; poi quando toccò a lui al contadino disse “che ti sié ciecat?

Comitato di lotta Frosinone



Il gallo disse “a chi tocca tocca”; poi quando toccò a lui al contadino disse “che ti sié ciecat?”
 Evidentemente nel comune di Frosinone all’indifferenza si somma anche la smemoratezza su quello che accade e sulle ragioni che altri, pazzi o ingenui che siano, dicono o fanno nell’immaginare il futuro.
 A leggere le rimostranze della CISL negli articoli apparsi sulla stampa locale c’è da rimanere sbigottiti e trasale un senso di stordimento per chi oggi, abbaiando alla luna, vuole rappresentarci alcune preoccupazioni su come si evolve l’occupazione e la vita lavorativa sul territorio. 
DI cosa si lamenta la CISL? Nel passaggio dei servizi dalla Frosinone Multiservizi alle coop sociali di tipo B la CISL ha assunto un vero e proprio protagonismo assurgendo al ruolo di notaio; senza la CISL, con la Coscarella e Morgante battitori, il film della distruzione della società pubblica e il regalo alle coop. sociali di tipo B non avrebbe probabilmente avuto un esito così lacerante e non sarebbe potuto accadere con tanta facilità.
La CISL diede linfa alle false promesse di Ottaviani sia nel credere che l’affidamento alle coop avrebbe tutelato i lavoratori per salario e contratto; che sarebbe stato temporaneo; che gli impegni in bilancio sarebbero stati mantenuti. La CISL, non rappresentando assolutamente la stragrande parte dei lavoratori, chiederà un incontro alle coop e il 3/5/13 firmerà, da sola, un accordo volto a tutelare il personale che era transitato, finendo col fornire l’appiglio alle coop che dal 29/3/13, quando fu pubblicata la determina di conclusione dell’iter procedurale delle “Manifestazione di interesse”, si erano ben guardate dal convocare le oo.ss. e illustrare ai lavoratori a cosa andavano incontro.  
La scelta delle coop fu pianificata, decisa già nei giorni della campagna elettorale,  per portare a Frosinone il sistema coop romano, quello per intenderci poi caduto in disgrazia: altro che scelte di risparmio. Si procedette allo spacchettamento dei servizi e alla loro frazionabilità economica, nonché a reiterate proroghe: elementi che il Regolamento Comunale Anticorruzione dell’ente Comune di Frosinone considera ad altissimo “livello di rischio”.
In astratto , ma poi nemmeno tanto, l’idea di una esternalizzazione serve a costruire non solo un utile dove prima non c’era ma anche un “consenso politico”. Spesso ci si avvale di imprese che gravitano negli entourage della politica e che fanno imprenditoria con soldi pubblici, da gestire anche senza esperienza, capacità e mezzi.
 Al terzo anno di attività i soldi elargiti alle coop sociali di tipo B, che dovevano entrare per 5 mesi e invece sono ancora lì, dopo tre anni e più di 110 proroghe, risultano essere di ca € 6.844.806,45. Oggi i cislini fanno ohhhh per l’abbassamento ulteriore di ore, dimenticando, tra l’altro, che questo è già accaduto al servizio degli asili nido! Ma quando il Comune chiedeva come condizione del passaggio alle coop l’abbassamento da 30 a 21 (tanto è la media delle ore di lavoro se fossero transitati tutti) con un contratto per cinque mesi, dopo 17 anni di sacrifici, perché non si lottò tutti assieme nel difendere la società  pubblica che allora aveva anche la CIG aperta e si sarebbe potuto proseguire con i servizi, prendendo tempo nel trovare una soluzione condivisa per salvare occupazione e redditi almeno un po’ più decenti (800 euro)? E, decisivo, una sola società con tutti i lavoratori si sarebbe potuta difendere da queste scorribande dell’ente che ha deciso di ripianare un debito di bilancio contratto dalla politica impoverendo ancor più le fasce sociali medio basse!
 Sulla fattispecie della segnaletica, dove sono stati reintegrati 5 lavoratori a seguito della sentenza del Tribunale di Frosinone, questi si sono sommati “ai sostituti”, cioè quelli che presero, impropriamente, il posto degli effettivi titolari come recitava il bando allegato alla delibera 96 del 9/3/13, ai criteri di selezione: “La società dovrà impegnarsi ad assumere il personale necessario dal bacino LSU confluito nella società Frosinone Multiservizi S.p.A. in liquidazione”
Tra l’altro perché non si approfondisce il modo in cui vennero selezionati “i sostituti” su servizi pagati dalla cittadinanza? Perché la CISL e la Coscarella non si preoccuparono di chiederlo alla politica nel 2013? Si è ancora in tempo a farlo e a rivolgersi all’ANAC. Invece, non contenti del loro ruolo, hanno addirittura, nella persona di Morgante, testimoniato nelle cause giuslavoristiche per conto delle coop tentando di dimostrare che il passaggio dei lavoratori era stato fatto con le dovute procedure sindacali!
La coop SOLCO da dicembre 2015 è colpita dalla Prefettura di Roma da “interdittiva antimafia”, per i noti fatti di Mafiacapitale, mentre a Frosinone continua a fare il comodo proprio senza che alcuno si ponga il problema di affrontare la situazione!
Oggi la questione lavoro è drammatica, più di ieri? Allora perché la CISL non si oppone alle false politiche attive del lavoro, alla precarietà dilagante, alla disoccupazione, alla distruzione delle garanzie sociali, alla soppressione dei posti di lavoro, alla mancata redistribuzione del reddito. Perché? Perché semplicemente la CISL ha il ruolo opposto, quello di fluidificante nella macchina del padrone per le politiche contro i diritti del lavoro e il diritto al lavoro stabile e remunerato dignitosamente.
Insieme alla proclamazione dello stato di agitazione la Coscarella, e tutta la CISL di oggi, dovrebbe proclamarsi inidonea alla difesa dei lavoratori e delle loro condizioni. 

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