Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 7 febbraio 2018

I 6 Ato di Zingaretti sono uno schiaffo alla partecipazione e all'acqua pubblica

Comitato provinciale acqua pubblica Frosinone



Da oltre 3 anni comitati e sindaci hanno avanzato una proposta dettagliata di revisione degli Ato regionali, basata su solide argomentazioni scientifiche e gestionali, finalizzata alla creazione di una pluralità di ambiti di bacino idrografici, modellati sull'effettiva conformazione del territorio, al fine da garantire una gestione dell'acqua davvero sostenibile e vicina alle comunità locali.
Con questo metodo, radicato nei principi della legge regionale 5/2014 sulla gestione dell'acqua, venivano individuati 19 ABI, sui quali aprire un confronto con le istituzioni e i territori, considerando anche eventuali accorpamenti. Confronto mai realizzato, poichè dopo aver lasciato languire per anni quel testo, l'Assessore Refrigeri circa due mesi fa ha sottoposto una bozza di proposta su 6 Ato, stroncata dai comitati e da molti sindaci delle zone interessate.
Oggi apprendiamo che con un atto unilaterale la giunta ha approvato quella stessa proposta, rivendicando una partecipazion

e che è invece stata rifiutata e calpestata, così come i principi della legge 5, nel costituire un nuovo Ato 6 che non ha alcun fondamento idrogeologico. Un atto ancora più grave nel momento in cui diversi sindaci dell'Ato2 stanno discutendo la ripubblicizzazione di Acea Ato2, dimostrando la necessità e volontà di decidere in prima persona sull'acqua.


Una norma che poteva e doveva avviare un percorso di rinnovamento nella governance dell’acqua e concludere l’esperienza fallimentare dell’attuale servizio idrico integrato nella provincia di Frosinone che la popolazione paga profumatamente e garantisce ogni anno rilevanti utili alla società privata che lo gestisce e ai suoi azionisti.

Invece, addirittura, la giunta Zingaretti propone la separazione di netto del bacino idrografico del Sacco in due ATOBI distinti e molto eterogenei, spazzando via ogni ipotesi di governo efficace del nostro territorio e di soluzione reale delle criticità che lo caratterizzano in termini ambientali, sociali ed economici.

Se questo atto della giunta aveva lo scopo di raccogliere consensi elettorali sull'acqua pubblica, la mira è sbagliata! Se si intendeva invece far finta di cambiare tutto, per non cambiare nulla, probabilmente i poteri forti di Acea ne saranno soddisfatti.


Come si comporterà la politica locale in Valle del Sacco in difesa del proprio territorio e delle sue risorse rispetto a quest’atto amministrativo regionale che ci fa perdere un’enorme occasione verso una tutela della qualità e della quantità delle risorse idriche, un governo sostenibile del territorio e una partecipazione adeguata degli enti locali e della comunità?

Naturalmente come coordinamento regionale continueremo la nostra azione nei territori e nelle sedi istituzionali a difesa dell'acqua pubblica senza se e senza SpA.


La promessa dell'assessore  Refrigeri ai comitati di mandare la proposta ai sindaci e ai comitati per discuterla prima di mandarla in giunta.......

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