foto di Eugenio Oi |
Sabato mattina 17 febbraio Frosinone si è svegliata travolta da un vero e
proprio shock. Diverse centinaia di persone, provenienti da tutta la Provincia, hanno manifestato per le vie del Capoluogo,
contro Acea ATO5.
Ciclicamente i cittadini vessati dal gestore privato, che da quando
si è impossessato della nostra risorsa idrica, si fa pagare l’acqua più di un Barolo d’annata, insistono
nello scendere in piazza perché ormai è l’unico modo, oltre a non pagare la
bollette, per cercare di ripristinare il principio costituzionale che
attribuisce la sovranità al popolo.
Quella sovranità, ha
sancito, attraverso un referendum che l’acqua non può essere oggetto di
profitto, ma la politica, serva della dittatura del mercato, ha operato
affinchè ciò non avvenisse facendo carta straccia di quanto sancito dai
referendum.
Addirittura il recente pronunciamento
del Consiglio di Stato su ricorsi effettuati da comitati a difesa dei
consumatori, per invocare il rispetto del risultato referendario concernente l’eliminazione
della remunerazione del capitale in bolletta, ha definitivamente sancito che l’acqua è
un bene di rilevanza economica e il profitto è addirittura assicurato dalle
regole del mercato.
Inoltre per intimidire il popolo frusinate il quale contesta Acea e
non paga fatture "anticostituzionali", il
governo a guida Pd ha istituito una legge speciale, proprio dedicata a noi. Il decreto
legge del 22 febbraio 2016 autorizza Acea
al recupero coatto dei crediti, solo per quei disgraziati dell’ATO5.
Emerge chiaramente come i gestori privati, non solo delle risorse idriche,
siano ampiamente tutelati dai comitati d’affari politici. Molti candidati alle
elezioni politiche e regionali ed alcuni
sindaci cerano a fianco dei manifestanti. Forse, sarà stato utile per loro
constatare come i cittadini siano un’entità che ormai la politica non considera
più. Il rispetto dei diritti sanciti in costituzione sono un impiccio, un
fastidio per le lobby come Acea e chi pretende che questi vengano assicurati è
uno sprovveduto.
Speriamo, che a seguito di questa constatazione se qualcuno di
loro verrà eletto, s’impegni a tutelare
gli interessi di chi lo ha votato.
Tornando al presente è chiaro che stiamo conducendo una lotta più che
impari, contro una multi utility privata ampiamente tutelata da accordi e trattati (compresi quelli europei), contro un
comitato d’affari politico assolutamente impegnato ad assicurare con
legislazioni ad hoc “incostituzionali” gli interessi di questi mostri
speculativi.
Contro questa organizzata associazione a delinquere
legalizzata, può ancora qualcosa il “popolo”? Certamente, ma bisogna perseverare nel
protestare, nel contestare le bollette e non pagarle. “Se non cambierà lotta
dura sarà” Questo era lo slogan più
gridato nel corteo , una dichiarazione precisa ed inequivocabile, perché il
popolo ciociaro non vuole bere l’acqua sporca, insudiciata dal fango del
profitto. Il popolo ciociaro vuole l’acqua pulita depurata dalle scorie della
speculazione….We don’t want to drink Muddy
Water.
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