Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 30 aprile 2011

Le cittadine scoprono...l'ortica.

Fausta Dumano
                                        


Blocco notes,la location è alquanto insolita, una vallata, la valle fredda, la città degli orti, nel cuore del cemento, un puzzle surreale dove la natura si intreccia con l' arte. Sole,un elemento sempre più raro nelle giornate dell' insognata,compagne di avventura il collettivo artiste fotografe e ovviamente ANTONIO,quel  vulcanico zerotremilacento...Seguire ANTONIO SIGNIFICA SMARRIRSI IN UN PUZZLE SURREALE di una città invisibile, che sfugge agli occhi distratti,nella città frenetica, soffocata dal cemento e dal traffico, dai centri commerciali e dai non luoghi, ANTONIO  è il filo di ARIANNA per scoprire gli odori della cucina della nonna,il posto delle fragole, dove si sogna l' amore , i primi baci, le formiche verdi di HERZOG,il girasole è uno spaventapasseri......l' insognata entra nel paese delle meraviglie, cerca di memorizzare nomi di fiori, di piante, un dedalo di incroci, profumi si intersecano  in una tavolozza di colori, i sensi sono conquistati all' unisono.....comincia a viaggiare verso quell' isola  fantastica che non c'è , ma c'è  se dentro scatta quella miscela deflagrante di emozioni OPS.....un orto di barche di canne, ogni barca è un orto, un microcosmo nel cosmo,ogni barca racconta una storia. voci di barche che comunicano ......l' orto dove interagisce chi ascolta con l' invisibilità, il disagio mentale, quello che viene ghettizzato e stigmatizzato , prende forma  e placa l' animo ingarbugliato, arte, natura e terapia si mescolano.......la barca diventa un viaggio della ricerca individuale, un percorso per ricostruire l' identità soffocata, nel viaggirre le barche si  intersecano,come se volessero prendersi per mano, la storia singola, la voce indivuale si fa collettiva.Voci di uomini e di donne si fondono con i canti della tradizione, mentre arrivano le leggende , gli usi , l' erboristeria,la cosmesi, natura e medicina.Foglie ovali lancilate, seghettate di colore verde scuro, corti peli, che contengono l' istamina, i peli hanno una punta molto fragile,che al piccolo sfioramento si spezza....un ago di siringa si comporta uguale....foto, un altro scatto,LUISA e ANTONIO sono esperti sanno distinguere da lontano ,ma loro sono ......molto cittadine, Il lanium è una cosa simile, ma diversa, urge la pratica......smarrita nella città.OPS, urla MARTINA ''BRUCIA BRUCIA'' Lui faceva il palo nella banda dell' ortica, scrive sul blocco notes l' insognata,perchè era il suo mestiere , perchè l' ortica , fuoco dell' inferno era utile per ripararsi dai sortilegi, giunge la favola dell' ortica , che da sempre emarginata, custodisce le uova delle farfalle , perchè tutti in fondo dalla vita abbiamo un premio,o forse una chance se trovi il filo....BRUCIA, BRUCIA......continua MARTINA......Simbolo di  VENERE, lussuria, immortalità, quell' uomo si rotolava tra le ortiche e poi nel letto delle donne , emozioni garantite BRUCIA, maledizione, a nulla serve in quel momento sapere che lui, l' esperto di erbe''PERCHE’  MAI SI GETTA ALLE ORTICHE CIò CHE NON SI AMA PIù???? IO GETTEREI ALLE ORTICHE PROPRIO COLORO CHE AMO DI PIUì........MESSEGUE.......BRUCIA ,maledizione, ma la voglia di andare avanti è tanta,scoprire l' intreccio surreale che si muove tra i colori,gli odori.....le cittadine diventano delle protagoniste, che fanno compagnia al MARCOVALDO DI CALVINO........

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