Cari compagni, Cari antifascisti,
Ieri, nonostante il clima avverso e altri ostacoli non sempre fatali, con una partecipazione non scontata di cittadini di Ceprano e di altri luoghi anche lontani della provincia, si è svolta la festa del 25 Aprile organizzata come ogni anno dai ragazzi di "Liberi Tutti" insieme all'ANPI provinciale.
Sono state allestite mostre documentali che legavano in un discorso conseguente il risorgimento con la Resistenza, mettendo in luce come non solo l'unità nazionale e la democrazia siano state conquistate in lotte durate oltre un secolo, ma che le stesse conquiste, date le vicende storiche ed il loro svilupparsi con alterne fortune, spesso hanno richiesto sforzi e sacrifici enormi per essere mantenute o addirittura ristabilite. E' il caso della stessa unità nazionale, conquistata nel 1861 dopo oltre quarant'anni di lotte, vittorie e arretramenti, poi persa per l'ignominia fascista della sottomissione all'invasore tedesco dell'Italia centro-settentrionale, finalmente ristabilita proprio grazie alla lotta partigiana che ne riscattò l'indipendenza e l'onore. Tutto questo e molto altro era reso evidente dalle letture e dai commenti presentati dai giovani organizzatori, che per giorni hanno lavorato alla realizzazione dell'appuntamento, ormai tradizionale per i cittadini democratici di Ceprano. Una sorpresa, positiva una volta tanto: al mattino, quando ancora Ceprano dormicchiava, appena giunti sul posto abbiamo trovato il paese tappezzato letteralmente di manifesti che ringraziavano i Partigiani. Manifesti con poche parole, eleganti nella grafica, essenziali, così come essenziale e senza retorica alcuna deve essere la celebrazione della ricorrenza della Liberazione.
Un manifesto non firmato, non sappiamo chi lo abbia affisso, ma che offre un alito di sollievo nel panorama soffocante delle notizie di segno opposto che purtroppo ogni anno siamo costretti a subire. I manifesti fascisti sui muri di Roma, il cippo che ricorda il sacrificio di un partigiano oltraggiato e divelto vicino Rieti, le molte manifestazioni di rabbiosa insofferenza, di ringhioso fanatismo di personaggi e gruppi che ancora mal sopportano la fine del regime criminale del ventennio. Nel pomeriggio, il saluto inviato alla manifestazione dal partigiano Sergio Collalti, che per motivi di salute non ha potuto essere presente, ma che ha voluto far sapere agli organizzatori che non appena ristabilito desidera incontrarli a Ceprano con i cittadini che vorranno esserci, per raccontare ciò che ha visto e vissuto in quei venti mesi gloriosi e terribili.
Dopo un intervento del Presidente dell'ANPI provinciale di Frosinone, la serata si è protratta fino a tardi, con la musica di gruppi giovanili locali, che hanno voluto offrire il loro contributo al ricordo consapevole, attraverso la rivisitazione delle musiche e dei canti della Resistenza.
L'ANPI ringrazia tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile o realizzato l'iniziativa, e comunica con soddisfazione che anche quella di ieri è stata una occasione di crescita, con nuove adesioni e nuove richieste di collaborazione, che dimostrano quanto grande ed inarrestabile sia la solidarietà che suscita il discorso resistenziale, nonostante gli enormi sforzi messi in campo da forze ostili e nostalgiche per offuscarne il patrimonio politico e civile, nel tentativo di cancellarne l'attualità. L'appuntamento è ora al corteo dei lavoratori che si terrà come tradizione ad Isola del Liri il 1° Maggio. Vi aspettiamo dietro lo striscione dell'ANPI Provinciale, numerosi e appassionati, consapevoli che la lotta per la dignità del lavoro è lotta per la libertà.
Nessun commento:
Posta un commento