Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 8 novembre 2011

IL PREMIER E’ L’UOMO SOTTO IL VESTITO NIENTE

Ida Dominijanni da "il manifesto" del 08/11

Sommerso dallo spread il sesso è ridiventato quel tabù che è da sempre per la politica: si che nessuno parla più dei cosiddetti “scandali sessuali” che per oltre due anni hanno travolto l’immagine e la sostanza di Silvio Berlusconi. Ma senza quelle testimonianze femminili che l’hanno denudato probabilmente il re sarebbe ancora vestito; e anche se pochi  lo dicono a voce alta, la mancanza di credibilità del nostro presidente del consiglio che oggi fa volare lo spread si deve in larga parte a quel denudamento . Significa che il ridicolo di cui si è coperto l’uomo ha finito col fare velo sulle capacità del premier? No all’esatto contrario, significa che svelando il trucco che reggeva la potenza dell’uomo , quegli scandali hanno svelato anche il trucco che reggeva il potere del premier. Sotto il vestito niente nell’un caso e nell’altro .  Il trucco era un misto di esibizione seduzione e millanteria , che ha consentito a Berlusconi di usare la sessualità come protesi del potere e il potere come protesi della sessualità,  finchè non s’è capito che sotto c’era  un gran traffico di soldi promesse e ricatti , avvolto in un estetica di regime prima che in etica di verminaio . Si dice  che a tanto traffico sul sesso Berlusconi si sia dedicato solo dopo il 2006, a causa della seconda sconfitta infertagli da Prodi  o, più probabilmente, per reazione alla morte della madre, l’unica che riusciva evidentemente a dargli misura . Ma tutte le biografie, autorizzate e non  del cavaliere datano assai più indietro nel tempo la sua “magnifica ossessione” , e la sua sicurezza nell’usarla come arma infallibile di seduzione  non tanto delle donne quanto degli uomini “Amo le belle donne e gli italiani  mi vogliono così “ lo slogan di combattimento del premier dopo il D’Aaddario-gate  e il Ruby-gate, esprime alla perfezione questa sua certezza di interpretare un certo esprit del ,maschio italiano prefemminista  degli anni ’50 da lui riadattato al maschio postfemminista anni ’80, e di poterne ricavare un consenso imperituro.  Basterebbe questo per dire quanto sia stato centrale l’uso del sesso nell’architettura del sistema di governo: ma non si tratta solo di questo . Nell’immagine del bunga-bunga , sigla essa si imperitura del sultanato berlusconiano, c’è altresì la concezione di una libertà sciolta dal vincolo di una relazione con l’altro e dissolta nel mercato, c’è la servitù volontaria dei cortigiani come cerniera del sistema, c’è l’indifferenza al limite posto dalla legge, c’è la convinzione onnipotente di poter comprare tutto, compresi i corpi, le vite, e il piacere degli altri . Quanto all’imperativo dell’eterosessualità obbligatoria, non è l’ultima fra le cifre di un regime “liberale” che non è riuscito nemmeno a concepire una legge per i Dico.

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