Ennesimo flop per colpa dei sindaci assenti
I SINDACI ASSENTI
Il 29/04/2013 si è avuto l'ennesimo flop per responsabilità di tanti sindaci della provincia che non si sono presentati.
Ogni cittadino che si sente vessato da ACEA ATO5 e non cautelato dalle decisioni del proprio sindaco, deve saperlo e tenerlo in considerazione quando sarà chiamato alle urne...!!!
....è bene che i cittadini sappiano chi sono e come agiscono i propri sindaci quando c'è da prendere una seria decisione su un annoso problema che stentano a risolvere.
Fareste bene ad andare sotto la sede del vostro comune ed invitarli a gran voce, quando devono andare a difendere i vostri diritti alle assemblee, anziché disertarle...!!!
Ogni cittadino che si sente vessato da ACEA ATO5 e non cautelato dalle decisioni del proprio sindaco, deve saperlo e tenerlo in considerazione quando sarà chiamato alle urne...!!!
....è bene che i cittadini sappiano chi sono e come agiscono i propri sindaci quando c'è da prendere una seria decisione su un annoso problema che stentano a risolvere.
Fareste bene ad andare sotto la sede del vostro comune ed invitarli a gran voce, quando devono andare a difendere i vostri diritti alle assemblee, anziché disertarle...!!!
La consulta dei sindaci che dovrebbe controllare l'operato dell'ente privato erogatore del servizio idrico ACEA, è latitante. Prevalgono anche in questo caso logiche spartitorie fra sindaci dell'una e dell'altra parte politica in totale disprezzo degli interessi dei cittadini che pure li hanno votati. Ecco perchè è necessario mobilitarsi per fare in modo che venga fatto rispettare ciò che i cittadini hanno deliberato in modo perentorio con i referendum sui beni comuni. E soprattutto è necessario che si rispetti fino in fondo lo spirito referendario, il quale determina che l'erogazione dell'acqua non deve sottostare nè al controllo privato nè tantomeno al controllo pubblico, ma deve essere gestita attraverso forme di partecipazione diretta dai cittadini stessi. Se non si coglie e non si impone il rispetto di questa regola decisa dal volere dei cittadini, i bene comuni, cioè quei beni che secondo la definizione giuridica redatta dalla commissione Rodotà "esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona". saranno sempre in balia di interessi di bottega di singoli gestori privati e degli appetiti elettorali dei vari amministratori pubblici.
Luciano Granieri
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