Il 28 aprile scorso l’associazione 03100 di Frosinone, in collaborazione
con il sito "FROSINONE BELLA E BRUTTA", ha organizzato una passeggiata lungo
il fiume Cosa nel tratto che va da Via
Mola nuova a Maniano.
L’incuria degli enti locali per il corso d’acqua che attraversa Frosinone, il flagello degli scarichi fognari, per lo più abusivi, che lo infestano in molti punti, hanno fatto sì che le nuove generazioni pensassero al corso d’acqua più come ad una fogna a cielo aperto che ad un fiume. Eppure nei contributi filmati che seguono si possono ammirare, al di là dei tratti inquinati dove la sporcizia e l’immondizia la fanno da padroni, gli stupendi scenari che il fiume è in grado di regalare a chi passeggia lungo le sue sponde.
Ancora una volta amministrazioni miopi , accecate dall’unica prospettiva dello sviluppo urbanistico dominato dal cemento, non si sono rese conto della grande risorsa che il fiume Cosa può costituire per la nostra città. La cura delle sponde, la loro valorizzazione attraverso parchi e punti di aggregazione, possono trasformare il “Cosa” in una fonte di attrazione turistica, naturalistica e storico-culturale. Lungo le sponde del fiume sono cresciute molte generazioni di ciociari, si è consolidata la tradizione culturale della città. Un luogo che deve essere restituito ai cittadini, non solo come fonte di aggregazione sociale, ma anche come risorsa economica.
La valorizzazione del fiume Cosa può costituire la prima tappa di un più ampio processo di pianificazione economica alternativa. La crisi si combatta iniziando proprio dallo stravolgimento del cosa produrre, come produrlo e a quali finalità destinarlo. La valorizzazione del territorio, in base alle caratteristiche naturali che lo rendono unico, in luogo della sua distruzione per cementificazione o sfruttamento agricolo intensivo, può concorrere a modulare un’offerta economica nuova in grado di soddisfare una domanda cospicua e dunque generare utili a vantaggio in primo luogo della cittadinanza .
Ci si è mai chiesti se è più conveniente economicamente omologare territori diversi fra di loro, asfaltandoli per costruirci sopra il solito centro commerciale polifunzionale e la trita e ritrita lottizzazione con abitazioni di pregio, oppure esaltarne le diverse peculiarità trasformandole in valore economico come attrazioni turistico-culturali? Frosinone come altre città si sta ingolfando di palazzi lussuosi che rimarranno desolatamente disabitati perché non idonei a risolvere una crisi abitativa che coinvolge la popolazione meno abbiente. Non sarebbe meglio investire su progetti che rivalutino le diversità e le peculiarità del territorio, le esaltino anziché destinare l’ennesima area alla costruzione del solito palazzo?
Cominciamo dal fiume Cosa, cominciamo a farlo conoscere alla cittadinanza, potrà essere il primo passo per rendere i cittadini consapevoli di ciò che veramente conta nello sviluppo del posto dove vivono . E forse tale consapevolezza potrà spingere i frusinati a fare pressione sull’amministrazione affinchè cambi regime ed inizi ad operare per rendere la città a misura di cittadino piuttosto che svenderne pezzi alla speculazione edilizia privata.
L’incuria degli enti locali per il corso d’acqua che attraversa Frosinone, il flagello degli scarichi fognari, per lo più abusivi, che lo infestano in molti punti, hanno fatto sì che le nuove generazioni pensassero al corso d’acqua più come ad una fogna a cielo aperto che ad un fiume. Eppure nei contributi filmati che seguono si possono ammirare, al di là dei tratti inquinati dove la sporcizia e l’immondizia la fanno da padroni, gli stupendi scenari che il fiume è in grado di regalare a chi passeggia lungo le sue sponde.
Ancora una volta amministrazioni miopi , accecate dall’unica prospettiva dello sviluppo urbanistico dominato dal cemento, non si sono rese conto della grande risorsa che il fiume Cosa può costituire per la nostra città. La cura delle sponde, la loro valorizzazione attraverso parchi e punti di aggregazione, possono trasformare il “Cosa” in una fonte di attrazione turistica, naturalistica e storico-culturale. Lungo le sponde del fiume sono cresciute molte generazioni di ciociari, si è consolidata la tradizione culturale della città. Un luogo che deve essere restituito ai cittadini, non solo come fonte di aggregazione sociale, ma anche come risorsa economica.
La valorizzazione del fiume Cosa può costituire la prima tappa di un più ampio processo di pianificazione economica alternativa. La crisi si combatta iniziando proprio dallo stravolgimento del cosa produrre, come produrlo e a quali finalità destinarlo. La valorizzazione del territorio, in base alle caratteristiche naturali che lo rendono unico, in luogo della sua distruzione per cementificazione o sfruttamento agricolo intensivo, può concorrere a modulare un’offerta economica nuova in grado di soddisfare una domanda cospicua e dunque generare utili a vantaggio in primo luogo della cittadinanza .
Ci si è mai chiesti se è più conveniente economicamente omologare territori diversi fra di loro, asfaltandoli per costruirci sopra il solito centro commerciale polifunzionale e la trita e ritrita lottizzazione con abitazioni di pregio, oppure esaltarne le diverse peculiarità trasformandole in valore economico come attrazioni turistico-culturali? Frosinone come altre città si sta ingolfando di palazzi lussuosi che rimarranno desolatamente disabitati perché non idonei a risolvere una crisi abitativa che coinvolge la popolazione meno abbiente. Non sarebbe meglio investire su progetti che rivalutino le diversità e le peculiarità del territorio, le esaltino anziché destinare l’ennesima area alla costruzione del solito palazzo?
Cominciamo dal fiume Cosa, cominciamo a farlo conoscere alla cittadinanza, potrà essere il primo passo per rendere i cittadini consapevoli di ciò che veramente conta nello sviluppo del posto dove vivono . E forse tale consapevolezza potrà spingere i frusinati a fare pressione sull’amministrazione affinchè cambi regime ed inizi ad operare per rendere la città a misura di cittadino piuttosto che svenderne pezzi alla speculazione edilizia privata.
Foto di Marco Bragaglia, tratte dal sito : FROSINONE BELLA E BRUTTA
Brano: Cape North eseguito da Paul Bourdeau e Shane Simpson
Editing: Luciano Granieri
Seguono i video di Antonio Limonciello dell'associazione 03100 sulla passeggiata
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