La giornata del Primo Maggio è nata più di
120 anni fa, in ricordo dei "martiri di Chicago" che furono condannati a morte
negli Stati Uniti per aver diretto una lotta contro lo sfruttamento
capitalistico. Dal 1889 si decise di realizzare ogni anno, in occasione della
ricorrenza, una giornata internazionale di lotta della classe lavoratrice. Da
allora, i padroni hanno tentato, a più riprese, di cancellare il Primo Maggio:
basta pensare ai recenti tentativi governativi di cancellare la festività del
Primo Maggio e alle ordinanze dei sindaci di centrodestra e centrosinistra che
permettono l'apertura delle attività commerciali.
Quest'anno padroni e burocrati di Cgil, Cisl e Uil hanno invitato i padroni (cioè i rappresentanti di Confindustria!) a salire sui palchi del Primo Maggio! E' il risultato ultimo di quella che è stata in questi anni la politica di queste direzioni sindacali: concertazione al posto della lotta di classe, collaborazione con il padrone anziché scontro, dismissione dei diritti anziché difesa intransigente degli stessi.
Il Partito di Alternativa Comunista, sezione italiana della Lega Internazionale dei Lavoratori-Quarta Internazionale, ripudia questa strumentalizzazione della giornata del Primo Maggio e invita a trasformare ogni manifestazione in autentica giornata di lotta!
Quest'anno padroni e burocrati di Cgil, Cisl e Uil hanno invitato i padroni (cioè i rappresentanti di Confindustria!) a salire sui palchi del Primo Maggio! E' il risultato ultimo di quella che è stata in questi anni la politica di queste direzioni sindacali: concertazione al posto della lotta di classe, collaborazione con il padrone anziché scontro, dismissione dei diritti anziché difesa intransigente degli stessi.
Il Partito di Alternativa Comunista, sezione italiana della Lega Internazionale dei Lavoratori-Quarta Internazionale, ripudia questa strumentalizzazione della giornata del Primo Maggio e invita a trasformare ogni manifestazione in autentica giornata di lotta!
Il Primo Maggio non può essere una giornata
di conciliazione tra padroni e operai: il Primo Maggio è una giornata di lotta
contro i padroni, è dei lavoratori e delle lavoratrici che lottano contro lo
sfruttamento del lavoro. Lavoratori e padroni, sfruttati e sfruttatori, hanno
interessi contrapposti e per questo non ci può essere nessuna conciliazione.
Il Primo Maggio non è la giornata della
"pace sociale", ma è una giornata rivoluzionaria: è la giornata in cui
celebriamo le rivoluzioni del Nord Africa e del Medio Oriente, che, dalla lotta
per la democrazia e la liberazione nazionale, devono avanzare necessariamente
nella lotta per il socialismo. Solo abbattendo l'imperialismo, lo Stato
fantoccio di Israele e le borghesie nazionali subalterne all'imperialismo le
rivoluzioni arabe potranno veramente trionfare. Ma, per fare questo, serve un
partito internazionale in grado di guidare le masse - dall'Egitto alla Tunisia
alla Siria - fino alla vittoria, cioè fino alla costruzione del
socialismo.
Il Primo Maggio non è una giornata di
"festa": è la giornata della guerra di classe con cui i lavoratori europei
devono respingere gli attacchi della Troika. Commissione europea, Banca centrale
europea e Fondo monetario internazionale scaricano i costi della crisi sulle
spalle dei giovani, dei lavoratori, degli immigrati, delle donne. Per questo,
impongono ai governi europei misure di austerità con cui smantellano e
privatizzano i servizi pubblici e i diritti sindacali. I lavoratori devono
organizzarsi per rispondere a questi attacchi, devono utilizzare le principali
armi che hanno a disposizione per respingere queste misure: lo sciopero generale
e prolungato, l'autodifesa proletaria, l'unità di classe contro i padroni.
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