“Un ottuagenario
miracolato dalla rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo di rifondare la
sinistra». Con queste parole Grillo ha insultato Stefano Rodotà dopo l’intervista concessa da
quest’ultimo al Corriere della Sera, in
cui faceva notare come i toni polemici e le dichiarazioni forti del comico
genovese si fossero rivelati un boomerang. E gli
ultimi deludenti risultati nelle elezioni amministrative del M5S ne erano stati la prova più eclatante .
Qualche giorno fa Grillo se l’era presa anche
con la Gabanelli rea di avere fatto le
pulci alla conduzione finanziaria falsamente trasparente del Movimento 5
Stelle. Nel giro di 15 giorni Beppe
Grillo ha fatto fuori coloro che la sua base,
attraverso la votazione on line, aveva indicato come candidati più autorevoli alla
presidenza della Repubblica. Stefano Rodotà, come è noto, è stato addirittura votato in aula dai
parlamentari 5 stelle per la poltrona di capo dello Stato. Alla faccia del rispetto per i militanti!
Ma ormai dovrebbe essere evidente che la
membrana fra la lista dei buoni e la lista dei cattivi per Beppe Grillo è
estremamente permeabile. CasaPound è fra
i buoni, ma i fascisti sono nei cattivi. A dire il vero non sempre i fascisti sono
stati cattivi. Per la capo gruppo grillina alla camera Roberta Lombardi infatti,
i
fascisti sono stati anche buoni prima della promulgazione delle leggi razziali .
Napolitano è nei cattivi, poi passa ai buoni quando difende l’orgoglio
nazionale contro le accuse mosse dai tedeschi alla credibilità politica di due”
pagliacci” come Berlusconi e lo stesso Grillo.
Gli extra comunitari di prima e seconda
generazione sono fra i cattivi e sono in buona compagnia. Nella bad list grillina
affiancano noi ciociari giudicati da Grillo un popolo di trogloditi. Tirando
le somme fra i cattivi figurano: Stefano
Rodotà, Milena Gabanelli, gli extra comunitari di prime e seconda generazione,
quelli di terza si salvano perché non sono ancora nati, e i Ciociari.
Beh come Ciociaro sono orgoglioso di essere accostato a Stefano Rodotà e sono convinto che molti miei
conterranei potrebbero come me essere onorati di condividere con una personalità
come quella del costituzionaliste promotore
dei referendum sui beni comuni, la
stessa appartenenza alla classe di valori di Beppe Grillo.
Ma il punto è: quanti di quei Frusinati elettori alle
ultime amministrative del sindaco predissestato
, perché abbindolati dalla bolletta pagata e dal
piatto di pasta, conoscono Rodotà?
Quanti di loro, che adesso si vedono recapitare le
prime stangate della ex Tarsu, non ancora Tares, e
dovranno pagare servizi non più erogati dal comune, saranno in grado di capire
realmente quanto gli è costata quella
bolletta e quel piatto di pasta?
Nessuno, ergo, non molti
Ciociari saranno in grado di apprezzare l’onore di un così alto
accostamento. Ebbene la constatazione di appartenere ad una èlite in grado di
provare certe soddisfazioni mi rende
ancora più orgoglioso anche se per colpa
di chi non conosce Rodotà, dovrò subire anche io stangate tributarie e privazioni di diritti.
Così va il mondo. Fino a che esisteranno
gli ignoranti come Grillo e i Frusinati che hanno venduto il loro voto alla
bolletta e al piatto di pasta, a noi non resterà che l’orgoglio di essere nella
lista dei cattivi con Rodotà, ma rimarranno anche le tasche sempre più vuote.
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