Se ne è andata Franca Rame. Un'altro esponente autorevole, in cui la società civile, o meglio una certa parte della società civile si riconosceva ci ha lasciato. Franca, mogie di Dario Fo, aveva 84 anni ed era malata da tempo. Lascia dietro di se un vuoto incolmabile. In un panorama infestato da mezze figure,mezze calze, quaqqaraquà, che quotidianamente popolano e violentano la nostra coscienza civile, la scomparsa di persone come Franca Rame, insieme a quella di Don Gallo, va oltre la morte del corpo, costituisce la perdita di un elemento importante, fondamentale per la promozione della dignità della persona umana. Un esempio. La terribile esperienza che visse nel 1973, quando fu rapita da esponenti di estrema destra e fu costretta a subire violenze fisiche e sessuali, fu riportata da Franca non senza dolore in un monologo teatrale di denuncia, che di seguito pubblichiamo. Oggi a distanza di 40 anni gli episodi di violenza sulle donne si sono moltiplicati, diventati più crudi e selvaggi mostrando come quel monologo di denuncia sia caduto nel vuoto di una società cinica e crudele. Finalmente ieri è stata approvata dalla Camera la convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Ma la discussione del testo ha visto l'aula della Camera quasi deserta, tanto da suscitare l'indignazione della presidente della Camera Laura Boldrini. Appunto le famose mezze calze e quaqquaraquà che infestano il Parlamento hanno mostrato anche in questo frangente la loro indegna pochezza. Ciao Franca ci mancherai.
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