Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 7 maggio 2013

I "Cento passi" nel ricordo

Osservatorio Peppino Impastato Frosinone




Inizia  oggi 8 maggio il programma di eventi per ricordare Peppino Impastato. 35 anni fa nella notte fra l’8 e il 9 maggio 1978, Peppino fu ucciso dalla mafia su mandato del boss Tano Badalamenti. 

L’impegno di Peppino ha indicato la via da percorrere per battere le mafie e rompere il velo del’illegalità diffusa che pervade ad ogni livello dell’odierno  scenario politico istituzionale. L’ illegalità è il brodo di coltura che, da un lato blocca ogni tentativo di perseguire quella giustizia sociale necessaria  a ridurre le diseguaglianze disumane fra i pochi che possiedono molto e i tanti che non hanno nulla, e dall’altro continua a favorire lo sviluppo di mafia, camorra e ‘ndrangheta, vere multinazionali che oggi e sono protagoniste dell’economia  con profitti pari se non superiori e ai maggiori imperi finanziari internazionali. 

Peppino Impastato capì che il primo presupposto per sconfiggere la cultura mafiosa era quello di coinvolgere i giovani. Non a caso cercava di agevolare occasioni di aggregazione giovanile. Fondò il circolo “Musica e cultura” le cui attività prevalenti erano il cineforum, l’organizzazione di rappresentazioni teatrali, mostre mercato itineranti e murales. In queste iniziative la partecipazione giovanile era massiccia, anche i bambini erano attratti, soprattutto dai murales e dalle esibizioni di cantastorie nelle piazze. 

L’apertura di Radio Aut, costituì una grande forza catalizzatrice della passione giovanile, una passione che i boss ritennero notevolmente pericolosa  per la loro sopravvivenza e che provarono a smorzare eliminandone il suo principale artefice, Peppino Impastato. Non è un caso che molti degli eventi che si organizzeranno fra l’8 il 9 e il 10 maggio per ricordare Peppino Impastato vedranno protagonisti i giovani.  

A Cinisi i ragazzi delle scuole con l’aiuto  delle organizzazioni “Avviso Pubblico”  e “Casa memoria  Felicia e Peppino Impastato” hanno organizzato un corteo a cui parteciperanno oltre cento sindaci in rappresentanza di altrettanti comuni e molti amministratori locali. La manifestazione dal titolo “I cento passi dei sindaci” prevede che questo corteo di sindaci e studenti percorra i “Cento passi” che separano “Casa Memoria” dalla ex casa del Boss Gaetano Badalamenti, mandante dell’omicidio.  “Una manifestazione, che aiuti a mantenere vivo il  ricordo di Peppino e , con lui, quello di un pezzo di storia del paese, segnata profondamente dalla presenza delle mafie” ha sottolineato Giovanni Impastato, presidente di Casa Memoria Impastato.  


“I cento passi dei Sindaci”, a Cinisi una... di Meridiananotizie


Anche noi come rinato Osservatorio Peppino Impastato di Frosinone abbiamo deciso di coinvolgere i giovani nel ricordare la figura di Peppino. 

Per oggi, 8 marzo  a partire  dalle ore 10,00 abbiamo organizzato presso l’istituto per geometri “Brunelleschi” di Frosinone, un incontro con gli studenti nel corso del quale verrà proiettato il film “I cento passi” una pellicola, per la regia di Marco Tullio Giordana,  che racconta la vita di Peppino Impastato.  A  seguire si svolgerà un dibattito fra i giovani con riflessioni sulla figura di Peppino Impastato e sul fenomeno dell’illegalità più in generale. 

Lo stesso evento verrà replicato  venerdì 10 maggio con gli studenti dell’Istituto Professionale Industria e Artigianato “Galileo Galilei” di Frosinone. 

Giovedì 9 maggio invece presso la libreria caffè Ithaca di Via Garibaldi n.62 a Frosinone il film “I cento passi” verrà proiettato a partire dalle 18,30, seguiranno alcune interessanti letture di poesie e documenti concernenti la vita e l’impegno di Peppino e dei suoi amici. Inoltre faremo ascoltare spezzoni di programmi  da radio Aut in particolare la trasmissione “Onda Pazza” Sarà un modo ancora più intenso  di ricordare Peppino  ascoltando la sua voce e apprezzando la sua grande e combattiva ironia. 

Siamo convinti che il compito che aspetta le prossime generazioni non sarà dei più facili. Non sarà semplice vivere e crescere in un clima di ingiustizia sociale , di precarietà diffusa  e di incertezza per il futuro.  Pensiamo quindi che riportare a queste nuove generazioni l’esempio di Peppino Impastato possa costituire un modo per renderli consapevoli che con il coraggio, la consapevolezze e l’impegno forse potranno cambiare in meglio il futuro che li aspetta.

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