E’ ancora in corso,
presso la fonte Anticolana di
Fiuggi, il convengo “Festival del
lavoro, il lavoro al centro dello sviluppo”.
La il programma di incontri, organizzato dal consiglio nazionale
dell’ordine dei consulenti del lavoro, vede come relatori, consulenti,
amministratori, esponenti politici e ministri.
Nella giornata di ieri erano attesi il ministro della Pubblica Amministrazione Gianpiero D’Alia, il presidente della commissione lavoro alla camera, già ministro del lavoro, Cesare Damiano, oltre che ad esponenti politici locali come il parlamentare europeo Alfredo Pallone e il Presidente Straordinario della Provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi.
Ad aspettarli i lavoratori della Multiservizi di Frosinone, della Videocon di Anagni, e delle terme di Fiuggi, già con la lettera di licenziamento in tasca. E quale migliore occasione se non questo convegno per esternare tutta la rabbia per una situazione drammatica come quella del licenziamento determinatasi a fronte di politiche di privatizzazione dei servizi e delocalizzazione con successivo fallimento di una realtà produttiva?
Una occasione di protesta e rivendicazione da non sprecare ma che purtroppo è stata sprecata. Infatti i lavoratori presenti al presidio, ma anche all’interno dell’area dei lavori presso la fonte Anticolana, erano pochi, molto pochi. Anche se una loro delegazione è stata ricevuta dal presidente Damiano, il quale è riuscito a promettere almeno lo stanziamento di un’ulteriore miliardo per la cassa integrazione in deroga, tutte le questioni che hanno portato al fallimento sia la Multiservizi che la Videocon non sono state minimamente analizzate, né tantomeno si è ipotizzata qualche tipo di soluzione.
Ciò è sintomatico del fatto che non è assolutamente questa classe politica in grado di risolvere tali crisi. Non c’è volontà né politica né di bottega, che poi è la stessa cosa. Abbiamo preso atto dell’impegno di D’Alia per ridurre le società partecipate con le loro ruberie e voracità di denari pubblici, abbiamo sentito il Presidente Damiano dirsi favorevole all’abolizione del patto di stabilità, così come abbiamo udito il Commissario straordinario per la Provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi, promettere di annullare la Variante Ambientale Strategica per l’aeroporto di Frosinone, che non si realizzerà più, e di chiudere la Società Aeroporto di Frosinone.
Tutti provvedimenti che noi caldeggiamo da tempo ma che fuori dai convegni e dalle pubbliche assemblee rimangono lettera morta. Dunque è alla protesta, all’informazione e alla sensibilizzazione che si deve affidare almeno l’inizio di un percorso di riscatto sociale. Ma per rendere efficace il contrasto è necessario che tutti i lavoratori partecipino compatti.
Lo sparuto drappello presente al convegno non aveva alcuna possibilità di successo e forse ha indebolito il fronte delle lotte . Forte è anche lo scollamento fra i lavoratori e le organizzazione sindacali, i primi fuori della sala, con la voglia repressa di entrare per esporre le proprie rimostranze, i secondi a fare comunella con relatori, consulenti, in definitiva con i PADRONI.
Non è un caso che all’ingresso del teatro della fonte ci fosse lo stand del “Sole 24 ore” con tanto di pile di giornali al seguito. Il dialogo con ministri, presidenti e onorevoli, ormai non è altro che una fonte di presa in giro. L’unico confronto che si può avere con queste persone è quello funzionale a porli davanti alla grande responsabilità di aver portato la Nazione allo sfascio e ridotto in povertà ampie fasce di società civile , e a chiedere conto di questi errori invitandoli a togliere il disturbo. Ma per ottenere ciò è necessario una mobilitazione ben più massiccia di quella svoltasi ieri.
Nella giornata di ieri erano attesi il ministro della Pubblica Amministrazione Gianpiero D’Alia, il presidente della commissione lavoro alla camera, già ministro del lavoro, Cesare Damiano, oltre che ad esponenti politici locali come il parlamentare europeo Alfredo Pallone e il Presidente Straordinario della Provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi.
Ad aspettarli i lavoratori della Multiservizi di Frosinone, della Videocon di Anagni, e delle terme di Fiuggi, già con la lettera di licenziamento in tasca. E quale migliore occasione se non questo convegno per esternare tutta la rabbia per una situazione drammatica come quella del licenziamento determinatasi a fronte di politiche di privatizzazione dei servizi e delocalizzazione con successivo fallimento di una realtà produttiva?
Una occasione di protesta e rivendicazione da non sprecare ma che purtroppo è stata sprecata. Infatti i lavoratori presenti al presidio, ma anche all’interno dell’area dei lavori presso la fonte Anticolana, erano pochi, molto pochi. Anche se una loro delegazione è stata ricevuta dal presidente Damiano, il quale è riuscito a promettere almeno lo stanziamento di un’ulteriore miliardo per la cassa integrazione in deroga, tutte le questioni che hanno portato al fallimento sia la Multiservizi che la Videocon non sono state minimamente analizzate, né tantomeno si è ipotizzata qualche tipo di soluzione.
Ciò è sintomatico del fatto che non è assolutamente questa classe politica in grado di risolvere tali crisi. Non c’è volontà né politica né di bottega, che poi è la stessa cosa. Abbiamo preso atto dell’impegno di D’Alia per ridurre le società partecipate con le loro ruberie e voracità di denari pubblici, abbiamo sentito il Presidente Damiano dirsi favorevole all’abolizione del patto di stabilità, così come abbiamo udito il Commissario straordinario per la Provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi, promettere di annullare la Variante Ambientale Strategica per l’aeroporto di Frosinone, che non si realizzerà più, e di chiudere la Società Aeroporto di Frosinone.
Tutti provvedimenti che noi caldeggiamo da tempo ma che fuori dai convegni e dalle pubbliche assemblee rimangono lettera morta. Dunque è alla protesta, all’informazione e alla sensibilizzazione che si deve affidare almeno l’inizio di un percorso di riscatto sociale. Ma per rendere efficace il contrasto è necessario che tutti i lavoratori partecipino compatti.
Lo sparuto drappello presente al convegno non aveva alcuna possibilità di successo e forse ha indebolito il fronte delle lotte . Forte è anche lo scollamento fra i lavoratori e le organizzazione sindacali, i primi fuori della sala, con la voglia repressa di entrare per esporre le proprie rimostranze, i secondi a fare comunella con relatori, consulenti, in definitiva con i PADRONI.
Non è un caso che all’ingresso del teatro della fonte ci fosse lo stand del “Sole 24 ore” con tanto di pile di giornali al seguito. Il dialogo con ministri, presidenti e onorevoli, ormai non è altro che una fonte di presa in giro. L’unico confronto che si può avere con queste persone è quello funzionale a porli davanti alla grande responsabilità di aver portato la Nazione allo sfascio e ridotto in povertà ampie fasce di società civile , e a chiedere conto di questi errori invitandoli a togliere il disturbo. Ma per ottenere ciò è necessario una mobilitazione ben più massiccia di quella svoltasi ieri.
Nei video:
La marcia di avvicinamento dei lavoratori al Festival del
lavoro, con un’intervista del sottoscritto al Commissario Straordinario della
Provincia di Frosinone, animata da una "Multiservice girl"
L’intervento di
Silvio Campoli ,delegato sindacale Videocon della Filctem CGIL, presso il
ministro D’Alia, interviste allo stesso ministro con una domanda del
sottoscritto , l’insoddisfazione di Gino Rossi Operaio Videocon per lo
svolgersi della protesta.
Un’intervento del presidente della commissione lavoro della
Camera Cesare Damiano , l’accorato appello di Rino, lavoratore della
Multiservizi, al presidente e una mia breve intervista allo stesso Damiano .
Infine un confronto abbastanza animato
mio e di Paolo Iafrate, altro lavoratori della Multiservizi, con l’europarlamentare On. Pallone.
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