Il tentativo del governo turco di demolire un parco ad Istanbul
per costruire un centro
commerciale ha innescato la rivolta. A seguito della protesta dei cittadini
turchi contro la distruzione del verde per far sorgere l’ennesimo avamposto della dittatura del mercato, Erdogan appoggiato da gruppi fascio-islamisti ha a scatenato la sua polizia contro i
manifestanti. La protesta si è trasformata in ribellione e da Istanbul si è
propagata in tutta la Turchia, fino ad
Ankara da Izmir a Taksim. Anche nelle
città in cui il patito di Erdogan aveva ottenuto un grande consenso è scoppiata la rivolta. Alla
lotta ancora in corso partecipano
tutte le categorie dei lavoratori
guidati dal più grande sindacato del paese Kesk che ha indetto uno
sciopero. Dovunque sorgono barricate e focolai di resistenza e
spesso la polizia nonostante il lancio di lacrimogeni e getti d’acqua è dovuta
arretrare. La violenza delle forze dell’’ordine
turche è stata feroce. La polizia ha
ucciso manifestanti proceduto ad arresti
e torture. Ma la rivota non si ferma. I cittadini continuano nella loro resistenza massiccia
sulle note di “Bella Ciao” cantata in Turco. L’episodio è significativo di come
la lotta partigiana al nazifascismo sia diventata un simbolo ed un esempio di resistenza
universale. Solo nel Paese in cui si è
generata ed è risultata decisiva per la conquista della libertà, cioè l’Italia, la resistenza partigiana
subisce ignobili delegittimazioni e
tentativi di sabotaggio attraverso odiosi revisionismi storici. I Turchi
stanno prendendo esempio dai partigiani, quando noi prenderemo esempio dai
turchi?
Foto tratte dal sito cotnropiano.org
Nessun commento:
Posta un commento