Cassino, 30 luglio 2013. Eccezionale spiegamento di forze dell’ordine oggi a Cassino. Tutte le divise presenti, una vera e propria parata militare che ha visto sfilare dalle prime ore del mattino pompieri, celerini, digos, vigili, protezione civile e chi più ne ha più ne metta. Sotto l’egida della Procura Generale sono state coordinate le operazioni di sgombero delle 18 famiglie che da circa un mese hanno occupato abusivamente due palazzine nei pressi della Caserma RAV 80° Reggimento. Ci ha particolarmente colpito la moltitudine di camicie azzurre ed elmetti inviati per effettuare lo sgombero, di fronte alla pacifica manifestazione di disagio sociale che i concittadini asserragliati sul tetto hanno voluto rappresentare. Sono nuclei familiari con situazioni gravissime alle spalle: ci sono cassaintegrati, precari, sfrattati e senzatetto; alcuni di loro dormivano in macchina; altri sono stati licenziati da un giorno all’altro. Abbiamo inoltre contato una decina di bambini, tutti molto piccoli. Di fronte a questo pezzo di città poco considerato dall’Amministrazione e poco monitorato dai servizi sociali, la risposta del Procutarore di voler ripristinare l’ordine, per garantire la sicurezza e il rispetto della legge, è apparso un’esercizio muscolare. Le case occupate erano ormai sfitte da anni, ma nessuno si è mai curato di riabilitarle per conferile nuovamente a quanti necessitano di alloggi. La situazione delle graduatorie ATER, nella loro rigidità e opacità, ha fatto da sfondo a questa lunga mattinata, dove abbiamo apprezzato il Consigliere Vincenzo Durante per la sua capacità di dialogo e la sua fermezza, l’Assessore Emiliano Venturi per la difesa delle famiglie. Una incessante catena di telefonate ha condotto al fine il Sindaco Petrarcone a prendere parte alle trattative, a toccare con mano quanto stava avvenendo nel territorio di sua competenza. Ci sono voluti trenta giorni per fargli percorrere la strada dal Municipio fino al cancello delle palazzine, ma le soluzioni frettolosamente approntate non hanno avuto un esito soddisfacente. I compagni occupanti si sono visti recapitare gli avvisi di garanzia, ma non hanno subito alcuna ripercussione. Hanno lasciato le abitazioni con la consapevolezza che la loro battaglia è appena iniziata. Che questa battaglia è valida per tutti gli “ultimi”, sempre più numerosi e sempre più bisognosi di essere ascoltati. A tutte le famiglie coraggiose che ci hanno messo la faccia, il nome sugli avvisi, la speranza durante le notti passate sui materassi buttati sul pavimento va la nostra solidarietà. Il diritto alla casa è irrinunciabile per uno stato democratico che per costituzione deve tutelare la dignità dei cittadini. Noi siamo al loro fianco per proseguire questo cammino pacifico, armati solo della volontà di trovare una soluzione. Un passo per volta, uniti.
Nessun commento:
Posta un commento