E’ finita, finalmente. Dopo
che per tre giorni il processo a Berlusconi per evasione fiscale
fraudolenta, giunto in Cassazione, ha occupato media e web, vivaddio è arrivata
la sentenza. Neanche le primarie del Pd avevano ammorbato nei notiziari come questa tremenda litania.
Mentre ci si
ingegnava a capire quali esiti avrebbe avuto il terzo grado di
giudizio, quali conseguenze questi avrebbero potuto produrre sulle larghe intese, se e chi avrebbe staccato la spina in caso di condanna per Berlusconi, il governo continuava a fare danni. Con l’approvazione
del decreto del fare, nel quale vi sono norme che apparentemente dovrebbero
favorire l’occupazione, ma in realtà non
sono altro che un’accelerazione del processo di precarizzazione del lavoro, con
il tentativo manomissione della costituzione attraverso l’indegno attacco all’art.138, il governo
delle larghe intese continuava a fare strame di diritti, i cui effetti non assurgevano all’onore delle cronache perché
tutti i mezzi di informazione erano impegnati davanti al “Palazzaccio”.
Berlusconi è stato riconosciuto colpevole di
evasione fiscale fraudolenta e condannato in via definitiva, con sentenza passata in giudicato, a quattro anni di reclusione di cui tre abbuonati
per indulto. Ma davvero qualcuno aveva dei dubbi sulla colpevolezza del
Cavaliere a parte i suoi beoti cortigiani?
Berlusconi è colpevole certo. Non del declino e dello sfacelo economico
in cui è ridotto il paese. Le insane teorie ultra liberiste dei ragazzi di Chicago, applicate e esportate con solerzia dalla Thatcher e da Reagan, avrebbero fatto
proseliti anche se alla presidenza dei governi italiani succedutisi nell’ultimo
ventennio si fossero avvicendati esponenti del centro sinistra.
Anzi con la
loro guida l’applicazione della dittatura del mercato avrebbe avuto maggior
successo grazie alla capacità dei riformisti di addormentare il conflitto sociale. Ricordiamo come il primo impasse di Berlusconi
fu decretato dalla piazza dopo che il suo esecutivo aveva tentato di abolire l’articolo
18 dello statuto dei lavoratori. Operazione riuscita in modo indolore invece dal
governo Monti sostenuto anche dai riformisti piddini. Berlusconi è colpevole del degrado culturale con cui ha potato all’ammasso milioni di cervelli. Berlusconi è colpevole per
aver sdoganato il malaffare, per aver promosso l’idea del farsi i cazzi propri,
ovunque e comunque, a valore
imprescindibile per avere successo.
I danni che tutta la merda che esondava ed esonda dalle sue
televisioni - i grandi fratelli, gli
amici di Maria, i tronisti, l’emancipazione femminile consistente nel fatto che le mignotte oltre ad essere
pagate in denaro possono essere soddisfatte con un posto in parlamento -hanno
arrecato alle coscienze sono incalcolabili e difficilmente recuperabili. Berlusconi condannato in via definitiva è un
bel guaio per la tenuta del governo. Cosa faranno i cortigiani leccaculo del
capo? Metteranno a ferro e fuoco la procura di Milano? E il Pd? Avrà il
coraggio di prendere coscienza che proporre un decreto legge contro l’evasione
fiscale insieme con un pregiudicato condannato in via definitiva per evasione
fiscale fraudolenta è a dir poco sconveniente? E chi se ne frega non ce lo metti?
Già solo nella nostra Provincia abbiamo grossi
problemi, con gente che occupa case per procurarsi
un tetto sulla testa, operai che salgono sul tetto del comune per difendere il
loro posto di lavoro, e la sanità che subisce l’ennesimo sgarro da parte del commissario
incaricato dalla Regione. Per cui dei destini di Berlusconi non ce ne può fregare di meno.
Comunque
non mi aspetto che domani
il Pd faccia cadere il governo perché non
intende condividere la maggioranza con
un evasore fiscale conclamato, ma spero che quando il 7
agosto prossimo si riunirà la giunta del Senato per le elezioni e l’immunità,
si traggano le inevitabili conclusioni. Cioè che Berlusconi deve essere
dichiarato ineletto in base alla legge 361 del 1957, che decreta l’ineleggibilità
per chi è titolare di concessioni
statali di elevata entità economica . Infatti
la sentenza definitiva dalla Cassazione fissa un altro aspetto importane
delle questione e cioè che Berlusconi è il proprietario reale in carne ed ossa di una azienda titolare di concessioni pubbliche
di elevata entità economica. E in virtù di questa sua titolarità ha potuto
commettere i reati per cui è stato
condannato.
Per cui l’obiezione secondo la quale, se nelle passate legislature la
giunta per elezioni, avendo sempre identificato
il Cavaliere come ex proprietario di Mediaset, lo ha dichiarato eleggibile e non si vede perché
in questo caso il giudizio debba cambiare, è destituita di fondamento . Anzi
emerge come le dichiarazioni di eleggibilità espresse dalle diverse giunte
succedutesi nell’emettere il giudizio nel corso degli ultimi vent’anni siano
state sbagliate. E forse è ora di riparare anche a quest’errore.
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