Luciano Granieri
La Consulta, forse anche pungolata dall’ironia amara di Maurizio Crozza, ha deciso. Non ha rinviato. Dopo lunghe ore
in camera di consiglio il pronunciamento sulla legge elettorale, con cui dal 2005 si eleggono parlamenti e
governi, è stato quanto mai chiaro. Il famigerato Porcellum per l’anomalo
premio di maggioranza, che stravolge il principio dell’ eguaglianza del voto di ogni cittadino, e per la
preclusione imposta agli elettori sulla possibilità di indicare un preferenza,
così come determinato dalle risultanze di un referendum, è “INCOSTITUZONALE”.
Personalmente
mi sento di aggiungere un altro aspetto che sottintende il pronunciamento della
Corte. Cioè prima della legge, ad essere
incostituzionali sono le finalità per cui la stessa norma è stata pensata. Gli
scopi non erano quelli di licenziare un dispositivo in grado di tradurre in
seggi l’espressione di voto degli
elettori, ma di depotenziare gli effetti del voto stesso , in modo da
consentire la costruzione di maggioranze e governi senza i condizionamenti
elettorali.
Fortunatamente l’intraprendenza
di uno splendido e battagliero avvocato ottantenne, che ha portato avanti una lotta, osteggiato da
tutto e tutti , compresi media e stampa
che oggi plaudono al ripristino di un diritto, ha indotto la Corte costituzionale ha ratificare ciò che non si
poteva non ratificare.
Le conseguenze della sentenza non determinano, come
erroneamente sostiene qualcuno, Grillo
compreso, la bocciatura totale della
legge, ma solo l’eliminazione del premio
di maggioranza e della mancata
indicazione di una preferenza. Per cui l’attuale legge elettorale è ancora in
vigore. Si tratta di un proporzionale
puro, con l’obbligo di votare almeno un candidato. Il ripristino automatico del “Mattarellum”
non è previsto.
Ma le conseguenze più
eclatanti derivano dal fatto che un parlamento eletto con una legge
INCOSTITUZIONALE è illegittimo, come illegittimo è il governo che queste camere eleggono
. Facendo due conti, la XV legislatura
del 2006, la XVI del 2008 e la XVII
ancora oggi in vigore sono INCOSTITUZIONALI e dunque illegittime.
Di danni questi governi ne hanno fatti molti a
cominciare dalla consegna della dignità del popolo italiano alla crudeltà del
capitalismo finanziario che, attraverso i trattati europei, sta spolpando la
carne viva dei cittadini. Ebbene la responsabilità di questi danni è da
ascrivere a governi “INCOSTITUZIONALI” quindi illegittimi.
La ratifica del
trattato di Lisbona è stato votato all’unanimità nell’estate del 2008 dall’esecutivo
Berlusconi INCOSTITUZIONALE E
DELEGITTIMATO. Per cui tutto ciò che questa sciagurata scelta ha
determinato (Fiscal Compact, pareggio di bilancio in costituzione e di riflesso
i vari patti di stabilità imposti agli enti locali) è ILLEGITTIMO . Si arriva al paradosso per cui la stessa Costituzione è stata manomessa da un
parlamento INCOSTITUZIONALE. L’articolo 81 che prevede l’obbligo del pareggio di bilancio è stato approvato nel
2010 da un parlamento eletto con una legge INCOSTITUZIONALE.
Le politiche di austerity imposte al nostro paese dalla famosa lettera
della Bce sono state recepite dal governo Berlusconi e messe in pratica dal
governo Monti . Due presidenti del consiglio delegittimati. La Spending review
è illegittima come illegittima è la nomina del commissario che la deve mettere
in pratica, perché nominato da un esecutivo INCOSTITUZIONALE.
Per ripristinare un minimo di correttezza istituzionale
il presidente Napolitano dovrebbe dimettersi immediatamente, perché come
garante della Costituzione, non può
permettersi di ricoprire una carica che gli è stata assegnata da un Parlamento
incostituzionale. L’ultimo atto di questo presidente illegittimo dovrebbe
essere sciogliere un Parlamento delegittimato.
Quindi i parlamentari eletti con una legge incostituzionale nelle XV,
XVI e XVII legislatura delegittimati e incapaci di formulare una legge
elettorale costituzionalmente corretta, dovrebbero ritirarsi dalla vita politica, e
non candidarsi più. Il successivo
passaggio sarebbero nuove elezioni con nuovi candidati da tenersi con il
proporzionale e l’indicazione di una preferenza.
Una nuova legge elettorale non
può essere votata da un Parlamento
delegittimato , dunque bisogna andare al voto con il Porcellum purificato dal premio di maggioranza e dalle liste bloccate.
Infine è necessario disimpegnare lo
Stato italiano da tutti gli obblighi imposti dall’unione Europea. Infatti tali impegni, dal trattato di Lisbona, in poi sono stati
ratificati da rappresentanti
delegittimati e dunque privi di qualsiasi autorità conferita dal popolo
depredato della sua sovranità.
Ridiscutere quindi i trattati, ristrutturare il debito, rifiutare le
politiche di austerity imposte alla popolazione da esecutivi delegittimati.
Tutto ciò dovrebbe essere la naturale conseguenza delle decisioni assunte dalla
Corte Costituzionale. Infatti se come sostengono molti una nazione è paragonabile ad un’azienda, così come nelle maggiori compagnie private i manager che prendono delle cantonate
colossali vengono licenziati per
manifesta incapacità, nelle istituzioni gli amministratori che vengono
delegittimati dalla Corte Costituzionale dovrebbero togliere il disturbo e
ritirasi a vita privata.
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