Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 20 marzo 2014

G8, licenziato il seviziatore di Bolzaneto

Checchino Antonini. fonte http://www.informarexresistere.fr/

La Asl 3 di Genova ha licenziato il medico Giacomo Toccafondi, 60 anni che durante il G8 del luglio 2001 a Genova avrebbe (incredibilmente dopo tre sentenze l’Ansa usa ancora il condizionale!) compiuto violenza sui ragazzi che lo avevano descritto come «il seviziatore di Bolzaneto»”. Lo rivela Il Secolo XIX. Nei giorni del G8 genovese Toccafondi indossa una tuta mimetica della polizia penitenziaria ed era il responsabile dell’infermeria di Bolzaneto, ‘la caserma degli orrorì. Anche nel suo ufficio di Pontedecimo c’era un poster con un suo ritratto militare. Secondo i giudici Toccafondi «agì con particolare crudeltà». In Appello era stato salvato dalla prescrizione, ma condannato a risarcire le vittime. Prescrizione anche in Cassazione. Era accusato di omissione di referto, violenza privata, lesioni, abuso d’ufficio. Bisogna ricordare che l’Italia non ha ancora una legge sulla tortura e si avvia a votare un testo che la definisce in modo piuttosto fumoso proprio come hanno dettato alla politica i vertici del Viminale.
Terminato l’iter giudiziario, ieri pomeriggio, dopo 12 anni e 8 mesi di distanza da quei fatti, Toccafondi è stato licenziato con decorrenza immediata e senza preavviso. Stamani non si potrà presentare all’ospedale Gallino di Pontedecimo, dove lavora come chirurgo. Potrà presentare ricorso d’urgenza contro il licenziamento. In questi anni era stato premiato dalla Asl per i raggiungimento degli obiettivi. Il 16 luglio del 2008, all’indomani di una sentenza di primo grado che aveva provato a minimizzare l’accaduto, il medico Giacomo Toccafondi s’era mostrato soddisfatto: «La sentenza – dichiarò – ha cancellato l’impostazione dell’accusa che fossi una sorta di “Menghele” nella caserma di Bolzaneto». Invece.

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