Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 19 marzo 2014

Piloni: a volte ritornano

Luciano Granieri

I piloni questi sconosciuti. Ogni tanto nella martoriata storia urbanistica di Frosinone spuntano fuori opere di riqualificazione della città,  riempiono le pagine dei giornali , poi ritornano nell’oblio . E’ il caso dei Piloni, cioè il progetto di trasformazione delle storiche arcata di Via De Gasperi in spazi adibiti ad esercizi commerciali (gli ennesimi destinati a rimanere vuoti). Non  sfugge a nessuno che in Via Aldo Moro, uno dopo l’altro le attività commerciali stanno chiudendo e i nuovi negozi edificati in Piazzale De Matthaeis sono desolatamente vuoti, a parte un lotto occupato dalla Deutsch Bank. 

In realtà un’ opera  di consolidamento  di quella parte della città sarebbe assolutamente necessaria. Sotto le arcate di Via De Gasperi impera il degrado e l’umidità sta corrodendo le mura. Suggerirei, magari, di ricavare in quegli spazi botteghe artigiane con annesse scuole di formazione  per tramandare  lavori la cui maestria si  perde nella notte di tempi. Potrebbe essere un buona base per rilanciare l’artigianato legato alle tradizioni locali. 

Ma non è la destinazione d’uso delle arcate a preoccupare, bensì il reale espletamento dei rilievi tecnici e di sicurezza necessari  per la realizzazione dell'opera.  Quando in piena giunta Marini si procedette a scegliere la ditta Piloni Srl come impresa incaricata a realizzare, in project financing, l’opera di riqualificazione delle arcate di Via De Gasperi, il Comune ricevette dal Genio Civile una risposta fortemente critica sulla realizzazione del progetto presentato dalla Piloni srl.

Nel documento che alleghiamo, datato luglio 2011, l’ufficio tecnico della Regione indicava le seguenti criticità: Chiarimento della categoria topografica T1 o T4. Nel progetto sono riportate entrambi, quando invece deve essere specificato, o T1 o T4. Infatti  in un caso (T1) sono necessarie della analisi aggiuntive per determinare la risposta sismica nell’altro (T4)  tali rilevamenti non sono richiesti.  Manca anche la microzonazione sismica (MS) ossia la qualificazione delle potenzialità sismiche di ogni parte della città, in quanto le zone del territorio non sono sismicamente omogenee . E’ un’analisi fondamentale non solo per la zona dei Piloni ma per tutta la città. Mi risulta che a Frosinone manchi   totalmente. 

Nel progetto non è indicato che tipo di intervento urbanistico viene eseguito: se si tratta solo di opere di riqualificazione o di nuova edificazione, tecnicamente la cosa non è di poco conto. Per questi e per altri rilievi L’ufficio del genio civile Regionale rimandava in dietro il progetto. 

Oggi la giunta Ottaviani degli effetti speciali ripropone la faccenda  e annuncia che a breve partiranno i lavori. Alberto Pagliuca, della Piloni Srl, afferma di aver concluso l’iter burocratico e tecnico ed è pronto a prendere in consegna il sito dal Comune per mettere in moto le ruspe. Siamo sicuri? Le risposte che il genio civile attendeva non riguardavano cosucce di poco conto. 

Ad oggi , ripeto e credo di non sbagliare,  il Comune  non ha effettuato la microzonazione sismica e neanche le precedenti giunte mai hanno provveduto a questo monitoraggio, è un documento che Frosinone non ha mai posseduto. Se quanto allora richiesto dal Genio Civile non è stato prodotto  è meglio che il progetto torni nel cassetto, tanto una promessa in più o una in meno non cambia la vita del povero bistrattato cittadino frusinate.

 Di seguito il link al  post che pubblicammo  il 19 settembre 2011.

















































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