Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 13 agosto 2014

L'Unione Europea boccia l'accordo di partenariato per i fondi SIE 2014-2020

Luciano Granieri


Che il procedimento di accesso ai fondi di investimenti europei SIE per il settennato 2014-2020, fosse profondamente cambiato ci è stato chiaro sin da subito.  Una qualità diversa della partecipazione dei partner  maggiormente inclusiva - tesa a  coinvolgere anche associazioni del volontariato, delle comunità locali -   una valenza  mirata e controllata dei progetti, nei quali fossero ben identificate le finalità e gli attori, sia nel campo realizzativo che di controllo,  erano aspetti estremamente rilevanti nella definizione dell’accordo di partenariato. 

Ma sin da subito, da  quando cioè è stata costituito il comitato L.I.P.  (Legge di iniziativa popolare) per la Valle del Sacco, che a pieno titolo ha chiesto, senza ottenerla,  la partecipazione  al  tavolo di partenariato per l’ottenimento dei fondi POR FESR (fondi europei di sviluppo regionale),  abbiamo intuito che le nuove direttive, erano ignote o ignorate dall’Amministrazione regionale e dagli altri partner ammessi al tavolo. 

Nel merito: nonostante ne avessero  i requisiti sia il Comitato L.I.P. Valle del Sacco, sia l’Osservatorio Peppino Impastato, in spregio del principio di inclusività,  non sono stati ammessi. Inoltre partecipando al  TAVOLO PROVINCIALE, organizzato dalla Regione il 5 giugno scorso,  un evento del tutto inutile in quanto non possedeva alcuna validità in termini di partecipazione all’ottenimento dei fondi, ci siamo resi conto che i piani presentati da altri portatori di interesse erano lontani dai requisiti richiesti dal nuovo corso europeo in termini di precise definizione degli obbiettivi, di pianificazione di un crono programma e dei relativi  processi di controllo. Visionando, poi,  i nomi degli attori ammessi al tavolo regionale molti dei quali, se non tutti, già  partecipanti al fallimentare programma relativo al settennato precedente, ci è venuto il fondato  sospetto che neanche un progetto di quelli proposti fosse consono alle nuove direttive. 

Il  progetto del comitato L.I.P.  - basato sulla presentazione di  una legge di iniziativa popolare per  la definizione di un sistema integrato per la Valle del Sacco concernente:  un piano di bonifica e di  risanamento ambientale della Valle, la   realizzazione di un modello di sviluppo orientato alla creazione di attività produttive dalle finalità ecosostenibili e di  progetti  integrati di riqualificazione (green work), il recupero delle attitudini agroalimentari del territorio  (green food),  la  promozione del turismo attraverso la valorizzazione del panorama artistico, culturale (green touring) ,  la formazione delle necessarie competenze per poter realizzare queste attività, con la creazione di nuovi posti di lavoro -  rientra pienamente nelle nuove linee dettate dall’Unione. 

Fino a ieri tutto quanto esposto era poco più che un sospetto  . Dalla fine di maggio , ma la notizia è apparsa solo ieri. Le nostre considerazioni sono state pienamente confermate da una lettera dell’Unione europea inviata al Governo. Nella missiva si boccia e respinge al mittente l’accordo di partenariato   che l’Italia ha inviato il 22 aprile scorso. E’ evidente come il tavolo di partenariato provinciale del 5 giugno fosse del tutto inutile considerato che   giochi erano stati fatti dal 22 aprile. 

Nelle 37 pagine e 249 contestazioni sono ribadite quelle mancanze, soprattutto in relazione ai FESR, da noi puntualmente segnalate.  In merito  alla selezione  dei partner l’Unione evidenzia come questi siano stati scelti con troppa superficialità e senza esplicitare i criteri di selezione. Nel  documento si precisa che manca un piano strategico chiaro, gestito da crono programmi specifici, esistono gravi problemi di governance.  E’ ancora insufficiente  l’identificazione  degli interventi strutturali necessari , andrebbero evitati regimi di aiuto “generalisti” e generici,  sostituiti con un sostegno mirato alle imprese legato allo sviluppo tecnologico . 

Il Fesr, (fondo europeo si sviluppo regionale, quello che ci interessa maggiormente) sostiene eventi culturali e turistici  che sono considerati a basso valore aggiunto e non  interventi che possano avere  un impatto  strutturale. Cioè meno sagre e più progetti  integrati di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio  culturale, e artistico. Di seguito riportiamo quattro punti del documento che ci sembrano molto significativi:

3   Per quanto concerne gli interventi per lo sviluppo rurale, le analisi e le relative strategie non possono limitarsi ad un semplice  differenziazione nord –sud. Inoltre per quanto riguarda la classificazione proposta delle zone rurali “gli indicatori” e ulteriori elementi conoscitivi relativi all’agricoltura e al settore alimentare impiegati nel processo di  riqualificazione devono ancora essere  identificati .

4 La Pubblica amministrazione deve produrre un’analisi  sulle competenze   e capacità che saranno sempre più necessarie in futuro in relazione ad esempio alla green economy o alle tecnologie di informazione e comunicazione (ITC)

5 La Pubblica Amministrazione deve  dimostrare che la sua analisi  generale del problema sia coerente con l’insieme delle valutazioni relative alle singole  strategie nazionali , come la strategia nazionale per l’energia , il piano d’azione nazionale per le rinnovabili, il piano regionale per l’energia (T04) il piano nazionale di adeguamento ai cambiamenti climatici (T05)  la strategia nazionale per la biodiversità (T06) Il piano nazionale per la logistica (T07).  Per le infrastrutture in settori come trasporti, tecnologie per l’informazione e la comunicazione (ITC), salute ed educazione. L’analisi deve includere una mappature dei bisogni a lungo termine in ordine alla giustificazione degli  eventuali interventi .

6 Le analisi della pubblica amministrazione deve  conformare tutti i "T0" al  potenziale del programma ETC ( di Cooperazione territoriale europea) e alle connessioni  con le strategie macro-regionali a cui l’Italia partecipa. Attualmente solo alcuni  riferimenti isolati sono inclusi  sotto il  T03 ( Competitività della Piccola e media impresa sviluppo agricolo marittimo e della pesca) T05 (Promozione della gestione dei rischi e dell’adattamento ai cambiamenti climatici) T08 (Promozione dell’occupazione sostenibile e di qualità e della mobilità dei lavoratori).

E’ bene ricordare  che senza l’accettazione da parte dell’Unione Europea dell’accordo di partenariato  i fondi  SIE non verranno erogati, si tratta di ben 41 miliardi, di cui 21 miliardi relativi ai fondi europei per lo sviluppo regionale. Al momento l’accordo non è approvato. Dovrà essere ripresentato a settembre e con le prescrizioni richieste, altrimenti getteremo al vento un’ingente quantità di denaro. Per quanto concerna il comitato L.I.P.  è imminente la presentazione della  legge d’iniziativa popolare, che alla luce di quanto emerso ad oggi sembra  l’unica proposta che recepisca le nuove linee guida europee.

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