Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 28 dicembre 2014

L'ORRORE ISRAELIANO NEL VILLAGGIO PALESTINESE DI AZZOUN

 Samantha Comizzoli


Il villaggio di Azzoun si trova sulla STRADA prima di arrivare a Qalquilja ed è “controllato” da due torrette israeliane e due cancelli custoditi dai soldati. Chi segue i miei REPORT ha già sentito parlare di Azzoun: è il villaggio di Younes (al quale i soldati hanno sparato alla schiena ed ora è paralizzato) e di Waleed, un bambino di 14 anni torturato e rapito dai soldati israeliani.
Ebbene, qualche giorno fa i vostri media italiani ne hanno parlato per un'aggressione che sarebbe avvenuta ad un'auto di coloni, il lancio di una molotov che ha provocato l'incendio dell'auto e il ferimento del guidatore e di suo figlio di 11 anni.

Ora vi racconto i fatti dal principio su questa vicenda. Il giorno 26 dicembre (il giorno prima dell'incendio dell'auto) fra Azzoun e il villaggio di Jaiuss, i soldati nazisti israeliani hanno installato un altro cancello d'ingresso controllato da loro. In pratica hanno chiuso il villaggio di Azzoun, poiché quella era l'ultima strada libera.
Il giorno 27 dicembre verso le ore 16,00 sulla strada PRINCIPALE (teatro dell'incidente) c'è stato un dispiegamento di soldati e jeeps e hanno creato diversi checkpoint volanti. Gli abitanti del villaggio di Azzoun si sono allarmati perchè hanno capito che stava per accadere qualcosa. Ovviamente in una circostanza del genere NESSUNO camminava vicino a quella strada, e men che meno per tirare una molotov. Dure ore dopo (verso le 18,00) c'è l'incendio dell'auto del colono che verrà trasmesso ai media per il lancio di una molotov.
La notte del 27 dicembre, a seguito della famigerata molotov, i soldati nazisti israeliani fanno irruzione nel villaggio di Azzoun e chiudono tutti e tre gli ingressi. Nessuno può entrare né uscire.

Entrano nella case con violenza, facendo saltare le porte e distruggono gli arredamenti. Rapiscono 15 persone, fra i QUALI dei bambini. ( Ashraf Ahmed Radwan, Amir Jawdat, Radwan, Gattaca shabita 16 anni, Walid Musa Abu Libdeh 14 anni, mghaoih Abdul Latif Rizwan 19 anni, Murat Hawk 20 anni, sweidan Rizwan Malik Al 20 anni, ALA Samir Salim, 22 anni, ikrima Mohamed dahbour 22 anni, Yusuf Zennaro Swedan 16 anni, Fahmi Nael 17 anni, Mohamed Ali 20 anni, Emad Mohamed Alami 30 anni.)

E' giovedì notte, seguono il venerdì e il sabato che sono giorni di festa e pertanto di “non lavoro” e pertanto di tutti questi rapiti non si hanno ATTUALMENTEnotizie.
Oggi è il 28 dicembre e i soldati israeliani sono tornati nel villaggio di Azzoun e hanno rapito altre due persone.
Il villaggio di Azzoun è teatro di molti rapimenti di bambini da parte di israele. Nel guinness dei primati c'è Gerusalemme, ma Azzoun la segue. Dovete anche sapere che il villaggio è nel mezzo di una volontà di ampliamento dell'insediamento illegale israeliano e confina con il nucleo di abitazioni palestinesi di Ismal Tabib. Tabib non è un campo profughi e non è nemmeno un villaggio pertanto nessuno se ne occupa perchè non figura in nessuna categoria. Questo piccolo nucleo di persone deve vedersela con israele che vuole cancellarli per costruire un ….......... parco giochi per bambini israeliani.
Ora, nessuno di noi era su quella strada per poter dire che la molotov non è stata tirata, ma pur volendo tenere in considerazione che abbiano tirato una molotov, scusate, ma questi palestinesi con tutti questi bambini rapiti, picchiati e torturati e con tutto il quadro che vi ho descritto...scusate, ma questi palestinesi come cazzo si devono difendere?
Nel villaggio di Azzoun ho raccolto un'importante testimonianza: un bambino che è stato picchiato e rapito da israele e detenuto per 16 mesi. Aveva 13 anni quando l'hanno rapito, ora ne ha 15. I suoi famigliari mi hanno raccontato che gli hanno anche spento le sigarette sulle labbra, i soldati. Lui a me non l'ha raccontato e non perchè c'era la telecamera, ma perchè davanti ad una donna, bionda ed internazionale questo piccolo palestinese ci teneva alla sua dignità.
Mi ha però raccontato tutto il resto, ho mascherato il viso del bambino perchè non voglio che lo rapiscono di NUOVO. Guardate come hanno costruito fino all'impensabile la messa in scena per rapirlo. Vomitate pure per quello che hanno fatto a questo bambino, ma poi tornate a ragionare su tutta la vicenda di Azzoun e credo, capirete da voi la verità.

p.s.: i rapimenti e i raid nel villaggio sono in CORSO anche in questo mome




Nessun commento:

Posta un commento