Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 30 dicembre 2014

Un anno di lotte

Luciano Granieri



Diritto al lavoro, allo studio, ai beni comuni e all’acqua, alla salute, sono elementi fondamentali per il pieno sviluppo della dignità umana. La loro negazione pone ostacoli al raggiungimento della dignità medesima e ciò è contrario al dettato costituzionale. Nella nostra Provincia questi diritti, o sono negati, o vengono elargiti  come regalia, in cambio di qualche contropartita elettorale. 

E’ evidente come le amministrazioni e le istituzioni non siano in grado di rimuovere gli ostacoli posti sulla strada dello sviluppo della dignità umana, anzi sono i primi a porre impacci. Infatti le molteplici storie di lavoro negato nel nostro territorio vedono come principali protagonisti sindaci, amministratori di Provincia e di Regione . Così come i sindaci sono responsabili della tresca ordita da Acea ai danni degli utenti del servizio idrico. 

Allo stesso modo la Regione, attraverso la sua esattrice di salute Isabella Mastrobuono, sta sottraendo pezzi di sanità pubblica alla cittadinanza  per svenderla alle grandi lobby private, è il caso dei laboratori d’analisi. Un’operazione che, dopo le misere vicende di Mafia-Capitale , chissà perché, ha subito un notevole rallentamento. A distruggere la scuola pubblica ci sta pensando direttamente lo Stato centrale. 

Dunque a  rimuovere gli ostacoli sul percorso dello sviluppo della dignità umana devono pensarci i cittadini. Ciò è quanto accaduto anche a Frosinone nel 2014. Una Paese dalla cittadinanza dormiente, ma che ha visto degli scatti di dignità da parte di una piccola parte di popolazione, soprattutto in relazione al piano di devastazione della sanità provinciale. 

Questa piccola parte di popolazione si è messa a fare politica, quella vera, fra la gente, quella che una volta facevano i partiti di massa oggi ridotti a comitati di affari costantemente  in combutta con potentati finanziari sempre più voraci.  E la gente, anche se molto lentamente  e a fatica, comincia a prendere coscienza, a capire che il lavoro, l’accesso all’acqua, la salute, l’istruzione non è un privilegio , ma  un diritto sancito per natura e per legge. Nel 2014 l’attività in piazza è stata minima. Speriamo che nel 2015 possano moltiplicarsi gli sforzi sulla strada della rivendicazione di una vita dignitosa per tutti. Ed è per questo che auguro ad ogni lettore un proficuo nuovo anno  di lotta.

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