Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 26 aprile 2015

Frosinone, la resistenza della ragazze dalle guance di pesca e dalle guance d'aurora

Luciano Granieri


O ragazza dalle guance di pesca, o ragazza dalle guance d’aurora. Io spero che a narrarti riesca la mia vita all’età che tu hai ora”  
Con questi  versi, scritti da Italo Calvino,   inizia una delle più famose canzoni della resistenza “Oltre il ponte”. Nel brano un partigiano vuole narrare ad una ventenne come era la sua vita quand’egli stesso aveva vent’anni ed era impegnato nella lotta di liberazione.  Quali fossero le sue speranze e le sue aspirazioni per un mondo migliore dopo la tragedia della guerra. 

Orbene sabato scorso 25 aprile, nel corso dell’evento “25 aprile Frosinone si racconta” - organizzato dal nostro blog, in collaborazione con le associazioni “Oltre l’Occidente”, “Osservatorio Peppino Impastato”, “Federazione Provinciale Giovani Socialisti di Frosinone”, “Forming” e “Alle venti”, tenutosi presso L.go Turriziani - la ragazza delle guance di pesca con altri giovani ci  ha  rivelato le  aspirazioni della loro generazione, quale tipo di società avrebbero voluto  fosse nata  dai drammatici avvenimenti della resistenza. 

Non c’è stato modo migliore di celebrare il settantesimo della liberazione.  Dare la parola ai ragazzi, quelli di allora come la scrittrice Floriana Curti, che ha descritto in  tre libri: Caramelle e Pidocchi,  La ragazza di Via Quintino Sella e Davide il Soldato, la sua guerra di liberazione a Frosinone. Le sue  atroci sofferenze di adolescente in una  Ciociaria sferzata dalla crudeltà fascista e degli occupanti tedeschi, ma anche dalla devastazione  dei bombardamenti alleati. 

Le intense emozioni, drammatiche, ma anche pervase di speranza per un ritorno alla semplice spensieratezza di una ragazza di 14 anni, hanno preso una forma solida nel nostro immaginario liquido grazie alla voci appassionate di Francesca di Fazio, un’attrice dalla bravura sconvolgente, ed Alfonso Cardamone,  intellettuale e scrittore autore  della prefazione dei primi due   libri di Floriana. In una piazza invasa dal sole del tramonto, compresa fra l’attenzione ipnotica degli ascoltatori  e la spensieratezza dei bambini che giocavano a pallone, Francesca e Alfonso hanno riportato fra noi quella solare adolescente. 

Ma altre ragazze dalle guance d’aurora erano presenti, in carne ed ossa come Serena Vona. Una giovane che partendo dal racconto della nonna ha elaborato la sua idea di resistenza, e ha rimarcato come le narrazioni a lei giunte fino ad oggi non siano state decisive e sufficientemente finalizzate ad una giusta comprensione degli eventi storici. L’intervento di Daniele Riggi, un altro splendido ragazzo,   è stato potentissimo. In due parole ci ha spiegato, come e perché le guerre sono devastanti, ci ha spiegato come siano le mire , le arroganze, le prepotenze di pochi ricchi burocrati a gettare l’intera umanità nella disperazione. 

Poi  siamo intervenuti noi, con le nostre rivendicazioni, le nostre grida  sacrosante, ma da sempre inascoltate: il sottoscritto, lo storico Maurizio Federico, il vecchio compagno di tante battaglie Francesco Notarcola, Paolo Iafrate, che da anni sta conducendo una lotta con i suoi colleghi della Multiservizi per riottenere il   posto di lavoro, drammaticamente sottrattogli dalle mire consociative ed affaristiche del  sindaco “Podestà” di Frosinone. 

Ma le nostre  puntuali  denunce  sul tradimento di quello spirito resistenziale da cui nacque la Costituzione, pur se legittime e sacrosante, sono state sovrastate, in quel frangente  dai ragionamenti e dalle idee dei ragazzi e delle ragazze dalle guance di pesca e dalle guance di aurora. 

In verità non credevamo che la celebrazione del settantesimo della liberazione,  da noi organizzata in modo avventuroso, frettoloso, senza un’adeguata campagna informativa, potesse riscuotere un tale successo. E’ il segno che quando si stabilisce una vera condivisione fra partigiani, di ieri, di oggi e le nuove generazioni, forse dalla celebrazione della resistenza  può nascere una nuova e forse definitivamente  vittoriosa lotta di liberazione.




Foto dell'evento tratte dal sito di Oltre l'Occidente

Video tratto da "Oltre l'Occidente

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