Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 8 agosto 2015

Giunta "Grandi Firme"

Luciano Granieri

“Monda la polemica”, avrebbe gongolato Aldo Biscardi. In effetti la polemica sulla riqualificazione del Casaleno, prossimo nuovo stadio del Frosinone Calcio è divampata in modo aspro fra il segretario del circolo cittadino del Pd Norberto Venturi, e, in sequenza: l’assessore al bilancio Riccardo Mastrangeli  e  il fine urbanista, nonché membro di Frosinone nel Cuore, schieramento principe della truppe cammellate del sindaco , Marco Ferrara.

Dal lato democrat  si accusa la Giunta Ottaviani di aver inopinatamente e frettolosamente  usato  4 milioni di euro, destinate dalla Cassa Depositi e prestiti ad  altre opere d’interesse pubblico,  per la riqualificazione dello stadio, quando la manifestazione d’interesse da parte del presidente del Frosinone Calcio per il totale finanziamento del nuovo Casaleno  era nota da tempo immemore. 

Dall’altro il fine urbanista, nonché esperto archeologo, esponete di “Frosinone nel cuore” , rimprovera al Pd locale il maldestro tentativo di  bloccare la pratica stadio con un esposto alla Cassa Depositi e Prestiti - denunciando il  dirottamento dei fondi verso un obbiettivo diverso dall’originario -   e l’insipienza di non riconoscere che senza quei quattro milioni l’interesse dei privati a finire l’opera sportiva sarebbe stato nullo.

 La  storia fu  una macchietta. Ricordiamo l’assessore Mastrangeli accusare il Pd locale di aver provocato il blocco dei lavori al Casaleno, proprio in virtù del ricevimento da parte della Cassa Depositi e Prestiti dell’esposto demoCratico. Con un piccolo particolare. All’epoca del risentimento da parte dell’assessore l’esposto ancora non era  partito e giaceva  nella scrivania di Venturi. In quanto a brutte figure,  checché ne dica il consigliere Ferrara, la giunta Ottaviani non è seconda a nessuno.  

Ma torniamo alla realtà che è una ed incontrovertibile. Per il nuovo stadio del Frosinone, la Giunta ha speso quattro milioni di euro, soldi che potevano essere risparmiati se si fosse dato ascolto al Presidente Stirpe il quale si era detto disponibile ad occuparsi autonomamente dell’opera. Soldi che potevano essere spesi per completare il parco delle fontanelle e le altre strutture a cui erano destinati. Perché dunque questa solerzia da parte del sindaco nel voler mettere becco  e quattrini dei contribuenti nella vicenda stadio?  Perché questa è una giunta “Grandi Firme”. Sull’impresa calcistica del Frosinone, non poteva mancare la firma del sindaco. A questo servono i quattro milioni, ad apporre un prezioso sigillo sul nuovo stadio monumento all’impresa calcistica e, si spera,  arena di ulteriori memorabili successi. 

Ci sono altre fulgide imprese  della Giunta Grandi firme:  Il famoso festival dei conservatori, una kermesse in cui la firma di questa giunta è ben visibile. Un autografo da 40mila euro. Tanto è costata alla collettività la manifestazione. L’idea di una competizione fra  conservatori era ed è buona, ma la deriva che ha preso quest’ultima edizione è stata imbarazzante. Si è assistito ad una sequela di pseudo  cover band che ci hanno propinato di tutto. Ottimi musicisti, niente da dire, magari qualcuno già professionista e questo stride un po’ con lo spirito divulgativo, ma  da quel palco contornato di sedie blindate, si è sentito di tutto, musica leggera, da ballo,pseudo popolare,  un po’ di jazz rigorosamente premasticato e preconfezionato. Nulla - salvo poche eccezioni - che avesse a che fare con  la musica classica, quella propria dei conservatori. Mancava solo la rivisitazione in chiave foxtrot del “ballo ro’ cavallo” di Giggione e il quadro era completo. Con il costo del festival dei conservatori, contributo degli sponsor compresi,  si può  imbastire , ad esempio, un discreto festival del jazz, della durata di pochi giorni, ma  in grado di ospitare  gente come Roberto Gatto, o Fabrizio Bosso, piuttosto che Danilo Rea, per fare qualche nome. 

I  25mila euro della  passione vivente  dello scorso dicembre, sono l’esosissimo costo di un’altra grande firma del Comune di Frosinone.  Come poteva mancare nella lista degli eventi da vergare la rivisitazione religiosa? Sono invero  programmate altre perle, pronte a ricevere l’autografo  della giunta grandi firme per un costo totale di 7mila euro.  Dal 21 al 29 agosto presso i giardinetti della stazione andrà in scena “Ballando s’impara”, una sorta di Ballando con le stelle de nonantri  in cui sono previsti balli di gruppo.  Costo delle firma euro 3500 . A Piazza Madonna della Neve invece dal 12 al 14 agosto e dal 16 al 20 agosto sono previsti non precisati spettacoli di musica  e di danza. Altri 3500 euro di firma.

 Per organizzare invece la  rassegna del “Cinema Sotto le Stelle” i soldi non ci sono e bisogna ricorrere all’aiuto degli sponsor. Già ma il cinema all’aperto è un evento firmato da altri, non dalla giunta grandi firme. E’ un falso, una mistificazione e tali patacche non sono riconosciute dalla giunta grandi firme, anzi se possibile andrebbero eliminate. Ma l’incivile popolazione frusinate avvezza alle falsificazioni si incazza se gli togli il cinema, e allora bisognerà trovare il modo di imbastire una rassegna cinematografica nuova che meriti la firma autentica della giunta grandi firme. Quando potrà costare? Forse lo sapremo l’anno prossimo. 

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