Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 4 agosto 2015

Rete nowar Frosinone 6 agosto; A 70 anni dal lancio delle bombe atomiche

ANPI provinciale - Partito comunista d'Italia - Sinistra ecologia e libertà - Partito della rifondazione comunista Se - Federazione giovani socialisti - Assoc. Oltre l'Occidente - Comitato di lotta per il lavoro - Confederazione Cobas - Comitato "Salviamo la Costituzione" -

A nome della Rete Paolo Iafrate


·         Hiroshima 6 agosto 1945 ore 8:16  “Enola Gay”, guidato dal colonnello Paul W. Tibbets, sgancia "Little Boy"
·         Nagasaki 9 agosto 1945  ore 11.02 “Great Artist”, guidato dalmaggiore Charles W. Sweeney,  sgancia "Fat Man"
Quale lezione sulla pace a 70 anni dal lancio delle bombe atomiche?
CI si confronterà il 6 agosto ‘15 h.21,30, a Frosinone L.go Turriziani, con l’aiuto di Marinella Correggia, giornalista e autrice, collabora con diverse testate tra cui il Manifesto.
Tra i suoi libri: Manuale pratico di ecologia quotidiana (Mondadori, 2000);La rivoluzione dei dettagli (Feltrinelli, 2007); Io lo so fare (Altraeconomia, 2010), La lunga marcia dei senza terra dal Brasile al mondo, Fanti Claudia, Correggia Marinella, Romagnoli Serena, 2014, EMI; L’alba dell’avvenire, edizioni Puntorosso, 2007 

Anche Frosinone come in tate altre parti del mondo si farà memoria delle tragiche scelte di sganciare due bombe atomiche contro le popolazioni dei paesi belligeranti alla fine della II guerra mondiale.
Non siamo convinti che le giustificazioni di Truman all’indirizzo del popolo americano «Noi abbiamo usato la bomba contro coloro che ci attaccarono senza preavviso a Pearl Harbour, contro coloro che hanno affamato e torturato e ucciso i prigionieri di guerra americani, contro coloro che hanno abdicato a ogni pretesa di obbedire alle leggi internazionali di guerra. L'abbiamo usata per accorciare l'agonia della guerra» siano una giustificazione sufficiente per ciò che la bomba rappresentava e avrebbe rappresentato negli anni successivi e ancora oggi rappresenta nel tentativo di “equilibrio” nucleare tra le potenze mondiali.
La bomba atomica su Hiroshima provocò 92 233 morti e 37 425 feriti; quella su Nagasaky 23 753 morti e 43020 feriti (molti dei feriti morirono in seguito a causa delle ferite e delle radiazioni). Le proporzioni erano incommensurabili se è vero che con un aereo e una bomba si sono raggiunti livelli di distruzione che con armi convenzionali avrebbero richiesto l'impiego di molti aerei insieme e di molte bombe, anche se Dresda e Tokjo furono oggetto di ripetuti bombardamenti con lo stesso numero di vittime; l’utilizzo della bomba atomica è stata anche una devastante arma psicologica che ha lasciato nelle popolazioni colpite un senso di terrore, di impotenza e di disperazione senza precedenti, e nelle coscienze di molti che allora seppero e oggi ricordano un sen-so di orrore che nessun calcolo comparativo sulla «quantità» di vite sacrificate, o risparmiate, riesce a vincere. (John Rawls)
La bomba ha ridefinito i rapporti e gli equilibri mondiali e probabilmente li ridefinisce ora, nella politica internazionale di oggi. Anche su questo Marinella Correggia ci aiuterà a divincolarci, soprattutto nel caos mediorientale e nell’alba dell’avvenire della America Latina attraversata da grandi cambiamenti come i tentativi di affermazione del “socialismo del XXI secolo”. 

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