Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 15 marzo 2016

2011. Il popolo in piazza contro la devastazione costituzionale

Luciano Granieri





Nel marzo  2011, la gente riempì Piazza del Popolo a Roma, per protestare contro la devastazione che il Governo Berlusconi stava operando sulla Costituzione. Si  votava per la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici. Anche la scuola pubblica subiva un decisivo smembramento a favore degli istituti privati, un articolato legislativo letale che faceva strame di tutti i diritti sanciti dalla Carta. Oggi dopo cinque  anni  nulla è cambiato, anzi si cerca di legalizzare tutto quanto intossicava la vita dei cittadini di allora, con una possente riforma costituzionale. Un dispositivo che anziché i diritti sancisce gli abusi, anziché la sovranità popolare, sancisce la sudditanza al despota, in luogo della solidarietà, impone l’individualismo e l’unico diritto sancito è quello del più forte. Per capire il senso e l’importanza della Costituzione è necessario conoscere l’evoluzione storica che   un secolo di lotte anche violente,  dal 1849  al 1948,  ha condotto alla costruzione di un dispositivo decisivo per la  tutela  della dignità umana. La Costituzione della Repubblica Italiana, coglie l’eredità della Costituzione della Repubblica Romana del 1849, frutto di decenni di conflitti e lotte di liberazione. Già ma che ne sapevano Berlusconi e i suoi cortigiani  della Repubblica romana?  E credete che Renzi e le rispettive truppe cammellate ne sappiano di più? In cinque anni non è cambiata neanche l’ignoranza e l’arroganza della cosiddetta classe dirigente. Temo però che oggi, rispetto a quel 2011, una differenza sostanziale potrebbe palesarsi . Allora le piazze erano piene di gente ferma nell’opporsi al macello costituzionale. Oggi sarà lo stesso, dopo che la melassa riformista pseudo socialista  ha ingessato le coscienze? Sta allora a chi ancora ci crede come noi, provare a svegliare  quella coscienze, risollevarle da quel torpore, perché mai come oggi il pericolo di dissolvimento della Carta è  vicino. 

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