Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 28 maggio 2016

Pira delle bollette: un atto di legalità e ubbidienza civile

Luciano Granieri



Ieri  sera Frosinone alta e stata  teatro di una  manifestazione di ubbidienza civile. Come qualificare altrimenti la fiaccolata  organizzata dal Comitato Provinciale per l’acqua pubblica che si è svolta da P.zza Gramsci., fino a Piazza della  Libertà ? Qui  davanti alla Prefettura, innanzi  alle  attonite  ma orgogliose figure bronzee di  Nicola Ricciotti, Pietro Sterbini, Francesco Arquatil Luigi Angeloni, Aonio Paleario , si è fatto un falò delle bollette con cui Acea sta spolpando i cittadini della Provincia di Frosinone. 

Circa trecento persone si sono rese protagoniste di questo significativo gesto di ubbidienza civile e legalità. Ieri sera si è fatta un po’ di confusione su cosa è illegale e cosa è legale.  Come sosteneva lo scrittore americano Henry David Thoreau  nel suo libro del 1848  Civil Disobedience un cittadino ha il diritto-dovere di rifiutarsi di obbedire a leggi che non rispettano  i principi di giustizia equità e libertà, altrimenti è un suddito.

 Ieri  la fiaccolata e il faone  delle bollette,  hanno costituito un atto di ubbidienza civile, perché si pretendeva il rispetto del referendum del 2011, in cui 26milioni di cittadini hanno abrogato la  norma in cui si  prevedeva l’adeguatezza del capitale investito (cioè il profitto) nella determinazione della tariffa. Nel merito  è palese la condotta illegale a antidemocratica   del Governo Renzi il quale , attraverso il decreto Madia sui servizi pubblici di rilevanza economica, vuole reintrodurre quella  stessa legge non degnandosi nemmeno di cambiare una virgola dell’enunciato bocciato da 26milioni di cittadini. E’ un dovere civico denunciare ed impedire che l’espressione democratica dei cittadini venga calpestata così barbaramente. 

Ma è altrettanto illegale e criminale che una multiutility, per assicurare  dividendi azionari milionari ai propri azionisti  -quelli veri di minoranza (Gdf Suez, Caltagirone) non il   Comune di Roma socio  silente  di maggioranza   i cui sindaci passati e venturi sono stati invitati caldamente a non metter bocca- perseguiti  i Ciociari  con bollette che sembrano tangenti. Ieri c’era un utente, peraltro disoccupato,  che mostrava un “pizzo”di 14mila euro addebitato come conguaglio per il periodo maggio 2012, marzo 2016.

 E’ illegale che i sindaci incaricati di controllare, per conto dei cittadini che li hanno eletti, la correttezza e l’adeguatezza del servizio erogato da Acea, abbiano fatto l’esatto opposto. Non hanno avuto il coraggio di esercitare la loro prerogativa di determinare una tariffa che, secondo la norma vigente all’epoca dei fatti, avrebbe dovuto tenere conto delle inadempienze della controparte privata e dunque condannare Acea  ad una fatturazione da fallimento. Per questa ignavia i cittadini ciociari sono costretti a corrispondere una multa di 75milioni. Legalità vorrebbe che a pagare il danno fossero colori i quali lo hanno provocato, cioè i sindaci di tasca loro.

 E’ illegale che il Questore di Frosinone abbia provato a vietare il falò e l’utilizzo di altoparlanti, per impedire ai Ciociari  di esercitare il loro atto di ubbidienza civile. Gli altoparlanti hanno ugualmente urlato la rabbia contro Acea e il fuoco ha ugualmente sprigionato la sua simbolica forza  purificatrice  delle ingiustizie perpetrate dalla multi utility romana.   In questo caso ha prevalso il pensiero  di Thoreau per cui è giusto che i cittadini, non i sudditi,  non rispettino norme contrarie ai principi di giustizia eguaglianza e libertà.

 Il segnale mandato ieri dai manifestanti è stato forte e chiaro. Non intendono essere sudditi, piegando la testa,  alle  multinazionali, ai   Governi che le sostengono a ai sindaci, loro si, sudditi di Acea. Da piazza della Libertà, davanti alle figure bronzee di Nicola Ricciotti, Pietro Sterbini, Francesco Arquatil Luigi Angeloni, Aonio Paleario, insieme al fumo delle bollette si è levato alto il grido di  rivendicazione  del diritto di cittadinanza. Speriamo che questo messaggio forte e chiaro sia arrivato agli altri. A quelli che non c’erano, a quelli che se non si ribellano a quelli che   continueranno a rimanere sudditi condannando  la comunità tutta a pagare il pizzo ad Acea.

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