Siamo in piena campagna elettorale per i ballottaggi . Le espressioni più trite e
ritrite con cui gli aspiranti primi cittadini descrivono i loro propositi sono le seguenti: “sindaco del cambiamento e sindaco del fare” auto definizioni, fra l’altro
che accompagnano anche il Presidente del Consiglio segretario del Pd.
Personalmente quando un sindaco si professa “del cambiamento e del fare” mi
viene l’orticaria e sono seriamente preoccupato per i cittadini che dovranno
subire gli insani progetti. Un esempio fulgido in questo senso è il sindaco
Ottaviani. E’ un amministratore del cambiamento? Certamente, direi che il
cambiamento è un’ossessione per il Primo Cittadino ciociaro. Ha iniziato
cambiando la destinazione di alcuni prestiti erogati dalla Cassa Depositi e
Prestiti, dalle opere originariamente oggetto del finanziamento (impianto
sportivo per i disabili, parco delle fontanelle, museo archeologico) allo
stadio, regalando di fatto 4milioni di
euro al Presidente del Frosinone Stirpe, il quale sentitamente ringrazia.
In realtà il vice
presidente di Confindustria, proprietario della squadra ciociara , avrebbe
preferito, fare a meno di quei soldi per
procedere più speditamente alla realizzazione dello stadio con capitali interamente propri. Il proposito però è stato rallentato dalla voglia di “cambiamento” del sindaco. Ma si sa a caval donato non si
guarda in bocca. Tanto più che Stirpe, in cambio dei capitali che investirà, oltre ai 4milioni
omaggiati dal sindaco, per il completamento dell’impianto sportivo, avrà
la gestione per 90 anni dell’opera, non lasciando alcuna contropartita di
ordine sociale alla cittadinanza.
Per
quanto attiene la viabilità la frenesia al cambiamento del sindaco è assolutamente
fuori controllo. Non passa ore che si materializza una rotatoria, qua, uno
svincolo la, le strade si riempiono di dissuasori. Per raggiungere il cimitero, arrivando dalla Monti
Lepini, o da Piazza Madonna della Neve, il cambiamento del sindaco
costringe gli automobilisti ad arrivare fino ad Alatri, prima di girare nella rotatoria che li riporta indietro, verso
la svolta del Campo Santo.
Per giungere alla stazione ferroviaria, provenendo da Via
Don Minzoni, o ci si arma di santa pazienza per districarsi nel fitto labirinto di
vie con sensi unici invertiti e sottopassaggi,
o si affitta un elicottero. Ogni mattina
mi alzo con l’incubo di trovare un dissuasore nel vialetto di casa e una rotatoria
in giardino .
Per gli eventi e le
feste popolari poi il sindaco dal" fare" ha fatto, altro che se ha fatto. Festival
dei conservatori, 35 mila euro, Passioni di Cristo varie , 18mila euro in due anni,
festival di musica etnica 17mila euro. Più di 50mila euro spesi per eventi organizzati
in una comunità in cui il tasso di
disoccupazione e ai massimi livelli e le famiglie che cadono in povertà
aumentano di giorno in giorno. Ovviamente
trattasi di manifestazioni tutte organizzate dal sindaco del
cambiamento. Gli eventi predisposti
dalla consiluature precedenti sono minori, insignificanti. da eliminare. Cancellate
le Cantine Aperte al rione Giardino, appuntamento tradizionale del
giugno frusinate, ridimensionata anno
dopo anno, la rassegna estiva del cinema
alla Villa Comunale, chissà se quest’anno
avrà luogo?
Ottaviani è un po’ come Berlusconi. Per l’ex cavaliere Premier, presidente del Milan, le gesta, le vittorie di Rivera, Prati,
Lodetti non sono mai esistite. Il Milan
nasce con Berlusconi. Così Frosinone nasce con Ottaviani. I Volsci? Chi erano
costoro? Altro potente cambiamento ha investito la cura della città e dei cittadini.
Mansioni svolte dal lavoratori della Multiservizi, sacrificati sull’altare del
cambiamento. Licenziare quegli
straccioni della Multiservizi ed affidare le mansioni da loro svolte a cooperative dalla dubbia
trasparenza, con tanto di coinvolgimento nelle inchieste di mafia capitale, è
un cambiamento epocale. Magari è più costoso , poco efficiente , ma vuoi mettere, che
cambiamento rivoluzionario!
Qui però qualcosa sta andando storto. Infatti per i
lavoratori il cambiamento ha significato l’umiliazione della disoccupazione . Ma la
disinvoltura, al limite del lecito, mostrata
dal sindaco nel fare il “fare”, non è passata inosservata. Gli addetti della
Multiservizi hanno denunciato l’irregolarità di alcune procedure e ben due
giudici hanno dato loro ragione. Ottaviani re del cambiamento e del fare. Gesta che
hanno impoverito i cittadini, aumentato il costo dei servizi ed eliminato gran
parte della politica sociale per la collettività . Chi è ricco diventa ancora
più ricco chi è povero si fotte.
Ecco perché quando mi capita di sentire un
aspirante primo cittadino che si definisce sindaco del cambiamento e del fare
mi vengono i brividi. In realtà la questione attiene alla genericità delle
parole. Cambiamento e fare da soli non bastano. Ottaviani avrebbe dovuto
onestamente dire: sarò il sindaco dei cambiamenti a cazzo e del fare cazzate. Bisogna
essere precisi diamine! Non basta fare e cambiare, bisognerebbe cambiare se
serve, e fare cose utili per la città altrimenti è maglio diventare un sindaco
immobilista. Immaginate un simile discorso
per la campagna
elettorale: “Cari cittadini, se mi eleggerete vi prometto che non farò nulla.
Meglio niente che far danni.” Un sindaco così lo voterei subito.
Nessun commento:
Posta un commento