Tanto tuonò che piovve. Sarebbe più appropriato affermare
che a seguito dei tuoni si è manifestata una piccola pioggerellina, tutto
sommato innocua. Probabilmente, anche a causa dei fulmini, rappresentati dagli allarmi sollevati dagli ex lavoratori della Multiservizi sulla disinvolta gestione degli appalti, e
sulla poca attenzione dell’Ente alle prescrizioni del regolamento
anticorruzione in materia di trasparenza, Frosinone è stato inserito tra i
venti Comuni oggetto di ispezione da
parte del Nucleo Speciale della Guardia di Finanza, su incarico
dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, Cioè la pioggerellina di cui sopra .
Il
diritto al lavoro degli ex addetti della Multiservizi, da oltre due anni in
presidio permanente sotto una tenda davanti al Municipio, è stato sacrificato
sull’altare del Piano di Riequilibrio Economico Finanziario, concordato con la
Corte dei Conti per risanare le disastrate casse comunali prosciugate, è bene
sottolinearlo, dalla giunta Marini,
precedente all’attuale consiliatura Ottaviani.
Per lo scalpo degli ex lavoratori acquartierati sotto la tenda, valutato 900 mila euro, il Comune di
Frosinone, solo per la gestione del verde pubblico, una delle tante mansioni assolte proprio dalla
Multiservizi, ha speso 703mila euro. In sostanza per 900 mila euro la società
in-house assicurava la manutenzione del
verde, del cimitero, degli arredi urbani, dei servizi di supporto a persone disagiate e
molto altro ancora . Oggi grazie all’amministrazione Ottaviani per gli stessi 900mila euro, contando la prossima
tranche di 136mila euro che andrà alle cooperative di tipo B, si sta gestendo
esclusivamente il verde pubblico. Un
buon affare per i cittadini frusinati non c’è che dire. Ciò emerge da un
dossier redatto dagli ex lavoratori della Multiservizi analizzando le determine degli affidamenti
diretti che il Comune di Frosinone ha assegnato alle cooperative di tibo B Nexus,
e Tredicesima cooperativa.
Ma nella
conferenza stampa, che i lavoratori della tenda hanno indetto giovedì scorso 16 giugno, è
emerso molto altro. In particolare si è rilevata una creativa, per usare un
eufemismo, interpretazione del regolamento anticorruzione predisposto per i
Comuni. La prescrizione di controllare l’eventuale presenza di provvedimenti
giudiziari o di inchieste in corso, verso società a cui si intende affidare
appalti o servizi, non sembra essere ben applicata dal responsabile trasparenza
del Comune. Diversamente non sarebbe sfuggito che la Tredicesima Cooperativa, cui è stato affidato un incarico per la gestione del verde pubblico, è stata
oggetto d’indagine in merito a vicende inerenti gli stabilimenti
balneari a Ostia, municipio tutt’ora commissariato
per infiltrazione mafiose.
Allo stesso
modo è applicata molto allegramente la prescrizione che obbliga l’Ente a pubblicare
tempestivamente on line, sull’albo pretorio, delibere, determine,
convenzioni e affidamenti. Molti atti sono stai pubblicati con notevole
ritardo. Per l’affidamento di un servizio della durata di tre mesi, l’atto di manifestazione d’interesse, è stato inserito
nell’albo pretorio tre mesi dopo la data d’affidamento alla società
assegnataria, cioè a lavoro esaurito. Ancora oggi molti documenti non sono
rintracciabili sull’albo. Con la stessa disinvoltura, sono stati conferiti
incarichi di gestione servizi tramite affidamento diretto, quando il valore
dell’appalto in questione, superiore ai 200mila euro, prescriveva l’indizione
del bando di gara.
La notizia dell’intervento della Guardia di Finanza,
incaricata dall’Anac presieduta da Cantone, tesa a verificare l’esatta
applicazione delle normative anticorruzione e trasparenza, dovrebbe scuotere la
città e in particolare i consiglieri d’opposizione. Ma, come è noto, i lai provenienti dagli scranni della
minoranza non sono molto alti, spesso
sono flebili sospiri, o ancora peggio assordanti
silenzi . Il manipolo dei peones centrosinistri sono tenuti in pugno dal
sindaco proprio a causa della loro gestione dissennata
del bilancio comunale , quando erano maggioranza. La scelta effettuata da
Ottaviani di risanare i conti disastrati - lasciati dalla giunta Marini , la
cui esosità ha suscitato l’intervento dei Giudici Contabili -percorrendo una
strada come quella del Piano di Riequilibrio Economico e Finanziario, che evita
indagini su chi e come ha prodotto il dissesto dell’Ente, consente ai peones
centrosinistri di mantenere una flebile vita politica. Flebile perché totalmente a disposizione dei capricci di Ottaviani. Il
quale ha scambiato la sua impunità nel gestire in modo padronale la città, con
la sopravvivenza politica e silente dell’opposizione.
Al padre padrone, nessuno si oppone. Può fare, disfare, comporre e scomporre.
Ma ci sono alcuni cittadini, per ora ancora pochi,e gli ex lavoratori della
Multiservizi sono fra questi, che non sono ricattabili, né si fanno
impressionare dal latinorum e dall’ostentata sapienza di facciata del sindaco. Sono
donne e uomini colpiti nella dignità dalle
scorrerie dell’attuale giunta, i quali hanno deciso di dire basta. Basta a chi gode
nel tiranneggiare e basta a chi gode ad essere tiranneggiato.
Di seguito i video della conferenza stampa a cura di Ciociecon le ali Web TV
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