Giacomo Biancofiore coord. Pdac Bari
“La sinistra ci ha traditi, si sono costruiti posizioni e nicchie di potere e privilegi vendendo il sudore dei lavoratori”. Questa è la frase di un operaio che, senza nascondere commozione e anche un senso di vergogna, ci ha confessato, durante uno dei presidi fuori dalla fabbrica, che sta votando i 5 stelle: “Grillo non mi piace, ma ormai che alternative ci sono?”, ha aggiunto col piglio di chi vuol dimostrare di avere le sue ragioni.
Forse è nato quel giorno il format dell'assemblea pubblica “Dalla sinistra virtuale alle lotte reali” o forse da un tremendo bisogno di raccontare storie di lotte e di resistenza, storie di una realtà dura ma vera e lontana anni luce da una sinistra che ormai è solo l'ologramma di se stessa, aggrovigliata in calcoli e percentuali di voti con cui i soliti figli e fratelli di una narrazione autoreferenziale e opportunista sperano di ridare vita a qualcosa che si possa spendere nei tavoli che contano.
Fatto sta che il 21 gennaio a Bari, presso il Diamond studio, in una scenografia vagamente teatrale, è andata in scena la prima di una serie di assemblee pubbliche che porteranno in giro per la Puglia, per tutto il 2017, i racconti dei protagonisti delle lotte per il lavoro, la sanità, la scuola, i trasporti, contro razzismo, maschilismo, omofobia e attacchi all'ambiente, storie di lotte che il Partito di Alternativa Comunista ha supportato e vissuto accanto a donne, omosessuali, lavoratori, disoccupati e studenti.
Scandite dal sottofondo dei Modena City Ramblers ed accompagnate da immagini di cortei, presidi, banchetti, volantinaggi e manifestazioni, le voci dei protagonisti sono introdotte da Michele Rizzi, coordinatore del Pdac in Puglia e da Margherita Maisto, studentessa e militante del Pdac, impegnata a far crescere il gruppo pugliese delle Donne in Lotta.
Si susseguono così i racconti di Francesco Carbonara, operaio dell'ex-OM Carrelli, che rievoca una vertenza lunga ma vittoriosa che, nel 2017, porterà 300 lavoratori nuovamente dietro la catena di montaggio per produrre auto elettriche, Marco Manodoro che con altri lavoratori della Bridgestone e con il supporto del Pdac ha tenuto sotto scacco la multinazionale leader mondiale nella produzione di pneumatici e Mauro Mongelli, lavoratore ed rsu alla Tim, che proprio in questi giorni sta partecipando alle lotte per rispondere ai pesanti attacchi ai salari ed ai diritti dei lavoratori sferrato dal colosso imprenditoriale della telefonia.
E mentre le bandiere rosse con falce, martello e 4^ internazionale sembrano uscire dalla proiezione alle spalle dei protagonisti, Tony Signorile, ex componente del coordinamento regionale de L'Altra Puglia, dopo aver stigmatizzato la sinistra virtuale fatta di opportunismi, compromessi e ambizioni personali, si rivolge a quelli che continua a chiamare compagni per offrire “un rifugio di resistenza”, un ritorno al mondo reale che lui stesso ha riscoperto avvicinandosi al “piccolo Partito di Alternativa Comunista dove vige una coerenza ciclopica fra atti e parole”.
In chiusura, gli interventi dal pubblico che hanno contribuito ad arricchire il dibattito, tra cui spicca il riconoscimento all'ottimo lavoro svolto dal Fronte di Lotta No Austerity che sta riuscendo ad unire le lotte in molte fabbriche del centro-nord.
Ed ora, prossima tappa il Salento, con altre storie da raccontare e nuove lotte reali da affrontare, lotte da unire contro gli attacchi padronali, lotte che possano consentire di raggiungere un'alternativa di classe a questo sistema ormai al collasso.
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