Egregio Signor Commissario,
Il 19 dicembre scorso, del 19 dicembre 2018 stampa da Lei convocata,Il cui resoconto è visibile cliccando qui abbiamo assistito ad una serie di annunci
clamorosi relativi a provvedimenti e a decisioni sull’abbattimento dei tempi di
attesa, senza una relazione scritta, da
parte di un consulente da Lei nominato e ben retribuito.
Questi annunci, nel corso della
conferenza, venivano confortati e convalidati dall’intervento autorevole del
nuovo primario di radiologia.
La Sua presenza e quella del
direttore sanitario davano ufficialità e credibilità alle parole ed agli
annunci, codificati negli scritti e nelle interviste rilasciate agli organi di
informazione intervenuti.
La macchina pubblicitaria messa su dal Capo Ufficio
stampa della asl, sembrava perfetta per
cercare di recuperare un po’ di credibilità allo staff manageriale, di fronte al progressivo
disgregarsi dell’organizzazione sanitaria territoriale e ospedaliera della
provincia.
A questa conferenza sarebbe stato
giusto ed opportuno invitare anche i componenti dell’Osservatorio della asl sui
tempi di attesa ma dobbiamo prendere atto, nostro malgrado, che queste sensibilità ancora non fanno parte della
cultura e dell’agire dello staff. manageriale
della asl di Frosinone.
Noi di Cittadinanza attiva per la
difesa dei diritti del malato, presenti alla conferenza come uditori, siamo stati assaliti da fortissimi dubbi e
perplessità, espresse, nei giorni successivi alla conferenza, con un
comunicato stampa. Ci auguravamo, però, di sbagliare valutazioni e giudizi.
Purtroppo, non è così.
Oggi siamo costretti a prendere atto di un
netto peggioramento. Essersi limitati agli annunci per far colpo sull’opinione
pubblica e non aver costruito un progetto per l’abbattimento dei tempi di
attesa, con la partecipazione delle associazioni presenti nell’Osservatorio
della ASL e dei responsabili e dirigenti delle strutture sanitarie pubbliche e
private accreditate, è stato un grosso errore.
Dalle informazioni da noi assunte,
in data odierna, abbiamo saputo che sono bloccate tutte le prenotazioni per gli
esami diagnostici per immagine. Anche quelle dei pazienti oncologici. E’ così
che si agevola lo sviluppo della sanità privata e si mortifica quella pubblica.
Infatti in ogni angolo di questo nostro territorio, disastrato e oppresso, sorgono come funghi strutture sanitarie private, sempre più affollate. E’
questo uno dei segni del fallimento
della Sua gestione e del Suo staff manageriale.
E’ vero che al P.S. dello “Spaziani”
stanno montando una nuova macchina per esami radiologici, in sostituzione di
quella in servizio; è vero e che alla
UOC di radiologia sono arrivati due nuovi ecografi ma il personale non c’è. E
non c’è perche la Regione Lazio ha bocciato la delibera per l’assunzione di
medici radiologi, delibera ripresentata il 18.12.18.
E’ vero che nell’agenda del CUP
sono state inserite le strutture private accreditate ma questo ha peggiorato le
cose perché ha chiuso la possibilità,che prima esisteva, della
prenotazione diretta da parte degli interessati.
Le chiediamo ancora, Signor Commissario, di esaudire un nostro desiderio-diritto. Le
liste di attesa sono ancora una camera oscura. Dal mese di settembre 2018, abbiamo
chiesto con lettera e continuato a chiedere, invano, tutti i dati necessari per poter condurre
un’analisi seria, mai fatta, sulla gestione dei tempi di attesa. Il nostro l’obiettivo
è quello di avanzare proposte realistiche per un progetto partecipato e
condiviso.
Nel mese di settembre 2018, dopo
un anno e mezzo dal decreto dell’aprile 17 è stato dato vita all’Osservatorio
della ASL sui tempi di attesa ma, concorderà con noi, senza dati a disposizione
non si può proporre nulla di serio ne
osservare alcunché.
Nel salutarLa distintamente Le ribadiamo la nostra volontà di continuare
a batterci con tutta la nostra capacità e la nostra esperienza, con tutta la nostra intelligenza, per difendere il diritto alla salute della nostra
gente.
Francesco Notarcola – coordinatore di Cittadinanza
attiva Tribunale per la difesa dei diritti del malato
Nessun commento:
Posta un commento