A tutti gli insegnanti, i dirigenti scolastici, il personale ATA
A tutte le associazioni in difesa della scuola pubblica statale
A tutte le persone legate ai valori dell’unità della scuola e della Repubblica
Proposta di costruire insieme una
Conferenza Nazionale per il ritiro di qualunque progetto di regionalizzazione del sistema scolastico
Il 15 ottobre scorso, durante il convegno che si è tenuto a Torino in occasione delle giornate nazionali di mobilitazione attorno all’ “Appello per la scuola pubblica”, un tema ha fatto irruzione nel dibattito: il pericolo imminente della regionalizzazione del sistema scolastico in Veneto, con la Lombardia e l’Emilia Romagna che si preparerebbero a seguire la stessa strada. Il 21 dicembre, il Consiglio dei Ministri ha presentato il progetto di “autonomia differenziata”, compiendo così il primo passo allarmante in questa direzione.
Tutti possono comprendere la gravità di questo nuovo attacco alla scuola pubblica statale, un attacco che riguarda più in generale l’unità del nostro Paese, delle conquiste e dei diritti.
Certo, regionalizzare la scuola vorrebbe dire portare un nuovo colpo micidiale al diritto all’istruzione uguale per tutti, ai titoli di studio, ai contratti degli insegnanti e del personale. Ma la scuola della Repubblica, con la sua unità, con il suo territorio culturale omogeneo dal nord al sud del Paese, rappresenta qualcosa di ancora più importante: un collante contro le spinte alla divisione che emergono con sempre maggior forza negli ultimi decenni.
Di fronte a questo pericolo il convegno del 15 ottobre ha lanciato un primo appello.
Ora pensiamo che non ci sia un minuto da perdere e che sia necessario rilanciare con un’iniziativa che unisca il mondo della scuola e tutta la società per il ritiro di qualunque progetto di regionalizzazione dell’istruzione.
Tutti sanno che cosa abbia significato la regionalizzazione della formazione professionale e, guardando oltre la scuola, della Sanità. D’altra parte, proprio nella conferenza di Torino abbiamo avuto modo di conoscere i danni che la regionalizzazione dell’istruzione in Trentino-Adige sta procurando.
E’ per queste ragioni che proponiamo a tutti gli insegnanti, i dirigenti, il personale della scuola, le associazioni, ma più in generale a tutti i cittadini legati all’unità della Repubblica e alla difesa della scuola pubblica statale di costruire insieme una Conferenza Nazionale per il ritiro di qualunque progetto di regionalizzazione del sistema scolastico, più o meno marcato, in Veneto come altrove.
In un momento così grave e importante, nulla può impedire di unirci su questo tema, per discutere, smascherare l’operazione e prendere iniziative concrete.
Noi siamo certi che la coscienza dell’importanza dell’unità della scuola della Repubblica sia viva in tutta la popolazione, in tutte le città e i comuni, fino ai più piccoli paesi o villaggi.
Certi dunque che si possa costruire insieme, possibilmente nel Veneto dove il pericolo è più imminente, un evento che sappia incidere sulla situazione, restiamo in attesa di un vostro riscontro.
Lorenzo Varaldo, dirigente scolastico, coordinatore “Manifesto dei 500”, Torino
Rossella Latempa, insegnante, promotrice “Appello per la scuola pubblica”, Verona
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