Come co-redattore di Aut-Frosinone, questa volta non sono d’accordo con l’opinione che l’altra redattrice del blog Fausta Dumano, ha espresso sull’iniziativa del comune di Ceccano che ha deciso di intitolare l’ Auditorium della “Mediateca Valle del Sacco” a Peppino Impastato e ha organizzato un ciclo di incontri correlati all’evento, fra cui quello con Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che avrà luogo il 4 novembre prossimo. Proprio perché il nostro blog è intitolato a Radio Aut, l’emittente libera fondata da Peppino, mi sembra necessario e doveroso vagliare con attenzione le origini e le eventuali finalità di ogni manifestazione volta a ricordarne la memoria prima di condividerla. Precisiamo che l’iniziativa del Comune di Ceccano si è resa possibile grazie ad un finanziamento della Regione Lazio. Soldi stanziati dall’assessore regionale alla cultura della precedente giunta Marrazzo, Giulia Rodano, e destinati dall’attuale consiglio post fascista di Renata Polverini al comune di Ceccano per finanziare l’evento . Fin qui nulla di male. Ma alla luce di quanto l’amministrazione Polverini ha fatto o “non” ha fatto per contrastare la mafia in questi mesi di governo la volontà di ricordare Peppino Impastato suona o poco consapevole, o strumentale. A suffragio di ciò che sto dicendo giova ricordare quanto segue. Con la legge di assestamento di bilancio del settembre scorso, la giunta Polverini ha dimezzato lo stanziamento per il 2010 riservato al "Fondo per prevenire e combattere il fenomeno dell'Usura". Dagli originari 1,5 milioni di euro si è passati 750.000 euro. Non solo, da mesi si attende che la stessa giunta emani finalmente il bando per gli interventi antiusura. L’amministrazione Poverini non ha ancora pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio il Regolamento di organizzazione dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali nel Lazio (ABECOL). Il regolamento, non è ancora stato emanato dalla Presidente, nonostante sia un atto dovuto, normalmente svolto in una quindicina di giorni . La mancata pubblicazione del regolamento potrebbe costringere la Regione a restituire i primi beni confiscati che le sono stati assegnati, impedisce di attivare sia il fondo regionale per l’estinzione delle ipoteche sui beni sottratti alle mafie sia il fondo di garanzia per l’uso sociale di questi, inoltre ritarda l’emanazione del bando per l’uso sociale dei beni confiscati . Nel Lazio risultavano confiscati al 31 dicembre 2009, 363 beni immobili e 101 aziende situate in 44 comuni, dati che collocano la regione al sesto posto in Italia per i beni immobili e al quarto posto per le aziende sottratte alle mafie. Tra i beni sequestrati figura anche il famoso Caffè de Paris di via Veneto. Di positivo c’è da registrare che la Presidente Polverini ha preso la decisione di procedere alla costituzione di parte civile della Regione Lazio nel processo di Latina denominato Damasco 2 riguardante le infiltrazioni mafiose nella città di Fondi. Ma tale decisione è arrivata tramite una mozione presentata dai consiglieri di opposizione della Fds Nobile e Peduzzi. Mozione la cui discussione ha sempre subito agguati e ostruzionismi da parte della maggioranza. Si sono registrate mancanze di numero legale, sospensioni immotivate dei lavori nell’imminenza della discussione , episodi che dimostrano come pur nella positività della decisione finale, all’interno della maggioranza di centro destra ci siano molti che cercano di ostacolare un confronto atto a rafforzare la lotta alla criminalità nel nostro territorio . Nella decisione della regione di costituirsi parte civile nel processo Damasco2 pesa anche una petizione popolare firmata da molti cittadini di tutto il Lazio che non poteva essere ignorata. Quanto sopra descritto dimostra come la volontà della giunta Polverini di porsi a baluardo contro le mafie e la criminalità organizzata sia meno che zero. Se a questo aggiungiamo che un suo compagno di partito Marcello Dell’Utri ha definito il mafioso Mangano un eroe, i dubbi sulle reali finalità dell’operazione di Ceccano, in memoria di Peppino Impastato sono motivati. Ribadisco la mia idea: o la Poverini, trovandosi per le mani un iniziativa ereditata dalla giunta precedente ed essendo persona profondamente ignorante, non conosce bene le vicende di Peppino Impastato, oppure questa è un’operazione di facciata volta a coprire le reali ed enormi mancanze di questa giunta regionale in materia di lotta alla mafia. La memoria di Peppino Impastato non merita né ignoranza né tanto meno strumentalizzazioni ed appropriazioni indebite. E proprio in virtù del fatto che il blog è dedicato a Peppino Impastato, ritengo che il suo ricordo non possa essere patrimonio di chiunque. Non può essere patrimonio di chi, non solo non si adopera per contrastare la mafia , ma anzi ne favorisce il diffondersi, ne di chi è paladino di un’ideologia liberista, del tutto contraria alla formazione comunista di Peppino. Sicuramente questo disaccordo con Fausta non mi indurrà a privarmi della sua amicizia. La nostra non è un’amicizia virtuale nata sul caciaron-network Facebook, ma un’amicizia vera cementata in anni e anni di frequentazioni confronti discussioni e redazione comune del blog. Dunque amici come prima e forse più di prima.
Ricordiamo Peppino riproponendo le sue trasmissioni radio
Onda Pazza del 5 maggio 1978: La Commissione elettorale
Il brano cominciava sempre con la sigla di Onda Pazza e con Peppino che al microfono parlava così: Diamo inizio con questa sigla, credo che già la conoscete tutti, questa è Onda Pazza, siamo qui tutti presenti, tutta l' equipe è pronta, un po' imbarazzata, un po' confusa perché la fase della preparazione è molto, molto difficile e molto laboriosa. Il brano La Commissione elettorale fu trasmesso il 5 maggio durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative in corso a Cinisi e Peppino raccontava lo svolgimento della riunione clandestina, cioè della Commissione elettorale nel Comune di Cinisi, dove i componenti della Commissione, la maggior parte appartenenti alla Democrazia Cristiana, si dovevano dividere i 45 scrutatori. Peppino dai microfoni di Radio Aut introduceva così il brano: Cuna riunione elettorale a Mafiopoli ca sa hannu a spartiri tra di iddri, e sa nna pigliari i scrutatori. Anche in questo brano, durante la diretta, venivano inseriti alcuni interventi musicali, come la canzone Quelli che di Enzo Jannacci ; inoltre in questo programma, come in tutti i brani di Onda Pazza, Peppino faceva largo uso del linguaggio dialettale.
Secondo frammento della trasmisione COMMISSIONE ELETTORALE
no no Luciano, a Ceccano nessuno strumentalizza il ricordo di Peppino. Il provvedimento è dell'anno scorso.
RispondiEliminaQui già da anni ci adoperiamo per ricordare la figura di Peppino (vedi il piazzale antistante L'isola che c'è) inoltre sono molti i progetti sulla legalità...ciao
Nicla Langiu
Cara Nicla, che l’auditorium della Mediatica Valle del Sacco venga intitolato a Peppino Impastato è, senza dubbio, apprezzabile. Lodevole è altresì l’impegno profuso nell’organizzazione dell’ evento dal Comune di Ceccano, il quale ha ottenuto anche l’adesione del Sistema bibliotecario e documentario della Valle del Sacco. Non è questa l’origine della mia diffidenza. Si dirà che non è importante la provienienza dei finanziamenti che consentono di realizzare un’iniziativa buona e giusta. Pecunia non olet. In questo caso invece pecunia olet e molto anche. Pecunia olet, se non di connivenza, quanto meno di non suffuciente impegno nella lotta contro le mafie. Ecco perchè ribadisco la mia posizione per cui considero il supporto finanziario della Polverini, concesso ad un iniziativa che ha l’obbiettivo di ricordare un’eroe della lotta alla mafia, come il paravento dietro cui nascondere il comportamento scellerato tenuto fino ad ora dalla Regione Lazio in relazione al contrasto alla criminalità organizzata. Mi sembra lo stessa pratica per cui il governo nazionale si attrubuisce i meriti degli arresti di mafiosi eccellenti, ottenuti invece grazie al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, per accreditarsi come esecutivo principe nella lotta alla mafia, occultando i provvedimenti legislativi fino ad oggi deliberati che vanno nella direzione del tutto opposta. Detto questo suggerisco allora di porre due domande a Giovanni Impastato. Se è a conoscenza della politica regionale sulla lotta alla criminalità organizzata e se si, come la giudica. Farò del tutto per esserci, in modo da poter porre io questa domanda, ma qualora non dovessi farcela spero che qualcuno possa chiedere questo per me.
RispondiEliminaLuciano caro, daccordissimo con te riguardo la Polverini, ovviamente! Direi di non fare passare il messaggio, errato, che il finanziamento provenga dalla giunta Polverini,rimarco il fatto che è uno stanziamento della scorsa legislatura.
RispondiEliminaContinuiamo a tenere alta l'attenzione sul comportamento della giunta Polverini e del governo, non lasciamo che una bella iniziativa come questa si trasformi in paravento.
Ti aspetto a Ceccano...conta pure sul mio braccio-cavalletto!
Nicla
Cara Nicla,
RispondiEliminaSul post è specificato che l'iniziativa ha come madrina Guilia Rodano, assessore alla cultura della giunta Marrazzo. Condivido il tuo invito a tenera alta l'attenzione sul comportamento della giunta Polverini e per questo, se gli orari saranno compatibili con il mio lavoro, sarà mio piacere usufruire ancora una volta del tuo "braccio-cavalletto"
Saluti comunisti
Luciano