C'è un entusiasmo, un'emozione diffusa, a fronte dei dati che ci provengono da tutta Italia, che non è possibile non condividere. Da queste amministrative esce un' indicazione fortissima e chiara, una volontà di cambiamento, che non riguarda solo la gestione delle città e delle provincie in cui si è votato, ma va molto al di là ed esprime un sentimento popolare lungamente atteso e che ora finalmente si manifesta. Ho scritto pochi giorni fa che il degrado e la deriva in cui sta precipitando il nostro Paese, avevano superato ormai il livello di guardia; e sottolineavo il fatto che, a fronte dell'indifferenza e della rassegnazione di molti, stavano emergendo molti segnali di volontà di riscossa.
Ecco, oggi, essi si sono manifestati, con una presa di posizione collettiva e popolare che non può non essere raccolta. C'è un forte desiderio di buona amministrazione, di correttezza, di moralità; ma c'è anche una forte volontà di ritorno ai valori di fondo, su cui si basa la nostra convivenza civile ed attorno ai quali è costruita la nostra Costituzione.
Ce lo dice il fatto che questo anelito non si esprime solo a Milano o a Napoli, ma anche in tante città, con lo stesso segno e la stessa indicazione politica. C'è una manifestazione che viene dal profondo della società civile, preme nella direzione della politica buona, della pulizia, della democrazia. E questo che ci rende partecipi dell'entusiasmo con cui vengono accolte le notizie trasmesse dalle radio e dalle televisioni, è per questo che si batte l'ANPI, nell'aspirazione ad un Paese, civile, democratico, antifascista, un Paese in cui trionfino il rispetto delle istituzioni, la tolleranza reciproca, l'uguaglianza, i diritti. Un Paese nel quale non ci sia posto per il disprezzo delle regole, per il razzismo, per la sopraffazione e nel quale davvero la legalità, il lavoro e la dignità costituiscano il fondamento della Repubblica.
Tutto questo ci dicono i risultati di oggi, che spero vengano colti da tutti nella loro interezza e nei loro più profondi significati.
E' chiaro che non possiamo fermarci su questo successo della ragione e della democrazia; dobbiamo impegnarci tutti perché il Paese assuma un volto nuovo, corrisponda alle attese, ai sogni, alle speranze di chi ha combattuto per la libertà, spesso sacrificando la propria vita. Insomma, non fermiamoci qui, sugli allori; ma andiamo avanti, difendiamo ed attuiamo la Costituzione, ridiamo il loro posto ai valori, ai princìpi che davvero devono regolare la vita di un Paese democratico e civile.
Foto: Mapi Trevisani
Brano "Gioia e Rivoluzone" degli Area
Editing: Luc Girello
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