Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 30 giugno 2011

Noi non siamo i custodi dei beni comuni. Siamo solo degli oppositori a questo sistema neoliberal-fascista!

Kollettivo Onda Rossa 

Siamo stati oggetti di attacco semplicemente perché abbiamo espresso solidarietà al movimento No Tav...e noi cosi abbiamo risposto a chi dice che non si può parlare di fascismo alle aggressioni ai manifestanti!!!
Esistono delle responsabilità che una sorta di adesione ad un’etica della convinzione ci impone di avere. La nostra convinzione ci impone di essere al fianco del movimento No Tav. Come al fianco dell’Acqua Pubblica, contro il nucleare e cosi via. La matrice di queste questioni è sempre la stessa: fare profitto per pochi incuranti delle ripercussioni sui molti.
Naturalmente non pensavamo di dover replicare ad un nostro volantino che non aveva nessun intento propagandistico, ma semplicemente si esplicava come un atto di solidarietà nei confronti di quei cittadini e di quei movimenti che stanno lottando per difendere il proprio territorio e la propria salute dallo scempio prodotto dalla metafisica della Santità del Denaro. Il nostro principale antagonista è e rimane il neo liberismo imperante delle multinazionali che pensano di fare profitti incuranti delle sorti della grande maggioranza delle persone. Basta guardarsi intorno a noi: quello che sta succedendo al Porto, alle Ferrovie, ai lavoratori della Lirosi, ai tanti lavoratori di Reggio Calabria o allo scempio della Sa-Rc, della statale 106, al disastro ecologico delle discariche e degli inceneritori (si registra un incremento di patologie oramai nel nostro territorio, basti guardare i dati dei medici dell’Isde). Il volantino era un atto di solidarietà nei confronti di chi come noi lotta da anni ( ed in prima linea, la lotta si fa con uomini in carne ed ossa!!!) contro la distruzione del territorio. La Val di Susa è un gemello lontano di quello che potrebbe essere Cannitello e dintorni con il Ponte sullo Stretto. Ci ritroviamo pienamente d’accordo con lei, signor Giordano, sulla necessità di riportare la parola al suo significato originario. Siamo i primi dissidenti di Fassino e Chiamparino, basti pensare che il PRC non li ha sostenuti per questo motivo (la Tav) e anche per la questione della Fiat di Marchionne. Naturalmente noi scriviamo dittatura neo-liberal-fascista. Naturalmente. Il potere ha un carattere liquido e mutevole nonostante la sua conservazione. Cambia la forma, ma la sostanza rimane invariata. Teoria gattopardesca. La dittatura a cui noi facciamo riferimento è quella forma di micro-fascismo di cui parla Felix Guattari (ma in un volantino non pensiamo si possa aprire un dibattito di filosofia); insomma a quelle forme molecolari che usano l’autoritarismo e la repressione per creare un uomo unidimensionale o calcolabile; oggi non più con il manganello e l’olio di ricino, ma con un sistema occulto e subdolo di indirizzare le masse. Non ci riferiamo certo al Fascismo del braccio teso o delle camicie nere. Ma al sistema di controllo poliziesco tipico dei sistemi autoritari. Usano, infatti, il manganello telematico descrivendo coloro che lottano per pericolosi sovversivi. Ma gli estremisti veri, forse, sono quelli pronti a tutto per guadagnare. E’ un atto liberatorio della parola contro ogni forma di alienazione della libertà di dissenso che in Italia ha toccato l’apice con il fascismo. Ma che probabilmente nella gestione delle forme è rimasto invariato anche in tutto il tempo dell’Italia Repubblicana. Noi non potevamo scriverlo un volantino sulla rivolta di Reggio perché quando abbiamo messo piedi su Gea quella rivolta non c’era più. Il Kollettivo Onda Rossa nasce nel 1992. Potremmo anche discutere degli errori del PCI in relazione ad una rivolta che nasce spontanea, ma dovremmo discutere anche di quello che successe poi, ad esempio dei rapporti tra Ciccio Franco, Junio Valerio Borghese, Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo. Oppure discutere di quel 22/07/1970 a Gioia Tauro e di quel tragico incidente alle porte di Frosinone dove scomparve un dossier e vite umane. Dovremmo sicuramente discutere di tutto questo. Ma era proprio necessario richiamare quegli anni in relazione alle lotte contro le privatizzazioni e per la difesa dell’ambiente? Infine noi non ci sentiamo i soli custodi della difesa del territorio o dell’ambiente o della salute. Ma dire che destra e sinistra sono le stessa cosa non ci trova in accordo. Non guardiamo all’arco istituzionale, ma al metodo di essere. Alla militanza dell’idea nelle lotte. Ai movimenti reali. Questa comunanza, infatti, tra l’odierna destra neoliberista e la sinistra non ci convince. La sinistra a cui noi facciamo riferimento è, ad esempio, quella nelle lotte per la difesa del territorio. Ma è vero o no che la destra neoliberista mondiale è l’artefice dello scempio prodotto dalla globalizzazione capitalistica? Erano gli anni 2001. Qualcuno nel mondo gridava contro la distruzione del pianeta e del lavoro. Furono considerati pazzi e pericolosi quei giovani. Ma oggi quelle urla per un altro mondo possibile, dovrebbero ridiventare: un altro mondo è necessario. Noi non siamo i custodi. Il mondo appartiene a tutti e vorremo vedere tutti nelle lotte per la difesa del territorio, nella raccolta delle firme per poter fare un referendum (vedi quello sull’acqua: cominciammo nel lontano 2004), nei presidi presso l’inceneritore, nelle assemblee continue contro il ponte e per un ristrutturazione delle arterie interne, in ogni lotta che ha come tema la Vita. Quando il potere ha come oggetto la Vita, le nostre vite lottano contro ogni interstizio del potere. Non basta l’attivismo di tastiera. Purtroppo non basta.




Senza polemica alcuna.




Grazie per gli spunti offerti.



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