Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 26 giugno 2011

Tam tam in Val di Susa.

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Avvistate colonne di  blindati di polizia e carabinieri nelle valli vicine. I No Tav si preparano alla resistenza. Oggi fiaccolata fino a Chiomonte. L’allarme rosso percorre la Val di Susa e i luoghi circostanti. In diverse valli vicine sono state avvistate colonne di blindati di polizia e carabinieri mentre si avvicina la data dell’ultimatum per iniziare i lavori nei cantieri. Ma la gente della valle si prepara alla resistenza “con ogni mezzo necessario”. Una fiaccolata No Tav dalla stazione ferroviaria fino al presidio alla Maddalena di Chiomonte, da oltre un mese quartier generale degli oppositori alla Torino-Lione, si terra stasera.
Lo ha deciso l'assemblea dei movimenti No Tav che si e' riunita ieri pomeriggio al presidio della Maddalena dove nei prossimi giorni dovrebbe essere aperto il cantiere della galleria esplorativa per la futura linea ferroviaria ad Alta Velocità. L'assemblea del movimento No Tav ha anche invitato tutti i manifestanti a rimanere ''nella notte e nei giorni successivi'' perché si ha la netta impressione che il blitz militare per sgomberare le barricate dei No Tav sia imminente. Intanto sono salite a quasi 900 le persone e le personalità che hanno firmato l'appello promosso da un comitati che si oppongono ormai da anni alla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.  Le adesioni raccolte da "Appello contro le forzature Pro Tav" sono 200 via email e 670 attraverso Facebook. "Ormai - dicono i promotori della raccolta di firme - si ragiona solo sui benefici che deriverebbero dai lavori di costruzione, quelli al comparto edilizio, non sulla necessità della linea. Si tratta di benefici presunti, del tutto ed esclusivamente finanziati dai contribuenti italiani e in minima parte europei". Il movimento  No Tav da tempo denuncia che "Il ragionamento su questi benefici è del tutto aleatorio, si cita uno studio non reperibile in Internet neanche sul sito di Transpadana che l'avrebbe finanziato, e comunque ci si basa sull'ipotesi sempre più improbabile che lo Stato italiano possa nei prossimi anni finanziare un'opera così palesemente non prioritaria". Ma ormai il tempo delle analisi e delle denunce sembra esaurito e i poteri forti a livello locale, nazionale, europeo vogliono solo schiacciare i movimenti sociali che gli si oppongono. L’allarme rosso in Val Di Susa è un allarme per tutti noi. Resistenza!!



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