Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 15 luglio 2011

“CONTRO I VU CUMPRA’ SOLO GUERRA TRA POVERI. COLPIRE CHI LI SFRUTTA”

 Rifondazione Comunista Grottammare



Dalla lettura dei giornali locali si apprende in questi giorni che la vera emergenza dell'estate 2011 non è la crisi finanziaria che ha aggredito l'Italia a forza di speculazione, né la crisi occupazionale che lascia senza lavoro ormai più dell'8% degli italiani e quasi il 30% dei giovani, né ancora il fatto che solo un italiano su cinque potrà partire per le vacanze estive, né il continuo aggravarsi della crisi che da anni flagella il Piceno, mietendo posti di lavoro di settimana in settimana.
No, l'emergenza che scuote il dibattito politico piceno è quella dei vu cuprà delle spiagge rivierasche.
Alcune sigle di categoria dei commercianti avevano minacciato nei giorni scorsi manifestazioni eclatanti contro gli ambulanti, ottenendo in questo modo ascolto da più parti politiche: si è pensato anche all'impiego di vigilantes privati, cioè figure che se impiegate per compiti repressivi sono abusive quanto i vu cumprà stessi, come ha sostanzialmente riconosciuto anche il Prefetto. Ma non è bastato. La stampa ci ha quindi riferito che sulla costa picena è in azione una "vera e propria task force", composta da cinque pattuglie dei carabinieri coadiuvate talvolta dalla polizia municipale, con tanto di supporto di una motovedetta dell'Arma e persino di un elicottero, alla ricerca di quattro pericolosi ambulanti carichi di borsette ed occhiali. Sembra una barzelletta di pessimo gusto, ma è realtà.
Premesso che nessuno vuole negare la natura abusiva del fenomeno delle vendite in spiaggia, non risponde ad alcuna logica l’aggressività di questa campagna contro i vu cumprà, quasi che fossero il capro espiatorio di una politica e di uno stato incapace di dare risposte vere ai bisogni delle persone. Anzi, in un momento di così grave flessione dell’economia, ci pare una evidente follia anche soltanto l'idea di sprecare tanti soldi e tante energie per inseguire degli individui sfruttati, anziché colpire le reti criminali che li sfruttano e che forniscono loro le merci.
La nostra piena solidarietà va invece a tutti i commercianti che lavorano onestamente, oggi schiacciati come tutti i lavoratori da una crisi originata ai piani alti del capitalismo finanziario, industriale, politico. Lo stesso sistema di potere economico che possiede e incentiva quei grandi centri commerciali che, non solo d'estate, indeboliscono proprio il piccolo commercio peggiorando sistematicamente anche le condizioni di chi ci lavora, sia come dipendente che come piccolo commerciante. Per questo crediamo che la politica e le rappresentanze di categoria del commercio locale dovrebbero investire meglio il loro tempo e le risorse economiche per migliorare l'offerta del nostro territorio, accrescendo la qualità dei prodotti e dei servizi che vendiamo ai turisti, anziché ingaggiare una patetica guerra tra poveri rincorrendo i malcapitati venditori di calzini on tanto di armi ed elicotteri. La gravità del momento non permette più farse simili.

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