Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 12 luglio 2011

Dieci anni da Genova

Luciano Granieri


Dieci anni fa,  come oggi, mancava   una settimana al G8 di Genova. In quei straordinari e maledetti giorni  emerse  la voglia da parte di singole presone di mettere in comune le proprie aspirazioni e desideri sepolti  da decenni di melassa mediatica  e nichilismo indotto . Emerse la condivisione e l’organizzazione di una lotta finalizzata ad ottenere il diritto di  decidere autonomamente come vivere, sottraendosi  ai diktat  con cui le regole della finanza  internazionale e del mercato  condizionavano le scelte di Nazioni, non più sovrane,   e ne affamavano le popolazioni . Quelle regole che favorivano e purtroppo ancora oggi favoriscono i profitti, il fare soldi con i soldi, deprimono lo stato sociale e la dignità della gente comune, e sono condivise dalle caste politiche  che hanno il compito di implacabili mastini impegnati  nel difendere con la violenza e la sopraffazione  il privilegio globale di pochi contro la sacrosanta dignità di molti. Prima di Genova questo grande processo di unione e solidarietà fra classi  riuscì  per un certo periodo a sopraffare con le rivolte operaie e studentesche degli anni ’70 le prerogative egoistiche di una èlite capitalistica imprenditorial- finanziaria  vorace e accattona. La contro rivoluzione, mascherata da lotta al terrorismo,  con le forze dell’ordine e i barbari neo fascisti  in prima linea non si fece attendere reprimendo nel sangue  i  tentativi di rivolta .   Dopo un trentennio di assopimento delle coscienze  ottenuto  attraverso gli story telling Reganiani e Tatcheriani,  di cui Berlusconi è stato grande continuatore e  maestro, qualcuno ha scoperto il gioco. I  movimenti si sono riorganizzati, partendo dalle rivendicazione degli anni settanta  hanno allargato il campo del conflitto . Da lotta nazionale di liberazione si passò a lotta globale di liberazione  uno  tsunami che da Porto Alegre a Seattle a Genova investì le coscienze e costruì una dinamica di lotta molto più ampia contro la potenza globale delle multinazionali . Anche questo nuovo risorgimento presto dovette trasformarsi  in resistenza  subendo  l’aggressione violenta  e bestiale delle forze dell’ordine e dei fascisti che questa volta occupavano i posti di comando all’interno della prefettura .  In quei giorni a Genova si consumò una mattanza feroce , si uccise deliberatamente si picchiò fino alla sfinimento  si costruirono prove false . In quei giorni a Genova  non  esistevano più diritti umani e civili.  Dopo dieci anni da quel macello, la speranza  e la condivisione   di un nuovo   progetto di comunità basato sulla difesa dei beni comuni e contro lo sfruttamento del capitalismo riemerge con forza attraverso il risultato dei  referendum,  delle lotte contro la TAV  e contro altre aggressioni locali al territorio  e ai beni comuni (vedi aeroporto di Frosinone-Ferentino) anche questo tentativo di riorganizzazione è contrastato con la violenza e la diffamazione, vedi la manifestazione No Tav.  Continua dunque la lotta.  Per rivivere quei drammatici eventi a 10 anni di distanza proponiamo in post  diversi il film (BELLA CIAO)  realizzato dal ACOIRIS TV. Sono nove video che invitiamo a vedere perchè il passato possa servire da lezione per il futuro.

Oltre ai video pubblichiamo testimonianze e racconti di chi c’era e di chi commentava .






Segue con altri due post

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