Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 23 agosto 2012

STANLEY CLARKE, STEWART COPELAND - ROMA INCONTRA IL MONDO

Simone Massimi. Fonte http://www.guitar-nbass.com


ll 17 Luglio, nella suggestiva location di Villa Ada, la popolare rassegna  “Roma incontra il mondo” ha ospitato due grandi leggende della musica contemporanea: il bassista Stanley Clarke ed il batterista Stewart Copeland, ex dei Police.


L’evento, tra i più attesi tra quelli in programmazione,  si è subito distinto per il suo carattere sperimentale e inconsueto che ha dato vita ad una continua improvvisazione. Secondo chi scrive, tuttavia,  se i punti di forza del concerto sono stati  la bravura e  l’individualità dei singoli musicisti (ricordiamo anche Brady Cohan alle tastiere e Ruslan Sirota alla chitarra), le debolezze, ovviamente sempre relative, sono state la scarsa riconoscibilità dei singoli brani e l’eccessiva analogia tra di essi, che hanno comportato un appiattimento  della resa globale dell’intero evento e il relativo calo di attenzione da parte dell’ascoltatore. 



Alla grande intesa tra i quattro musicisti, caratterizzata da un equilibrata alternanza di assoli e accompagnamenti, sono emersi molteplici interventi degni di nota del basso elettrico: Clarke, infatti,  ha dispensato  una serie di assoli musicali perfettamente nel suo stile alternando accordi, arpeggi e pennate percussive a note di armonici e riempiendo la scena con la sua grande personalità.  



Uno dei momenti  più emozionanti ed interessanti dal punto di vista tecnico, inoltre, è stato quando Clarke  ha preso a suonare il contrabbasso  con il suo tipico modo percussivo,  impegnandosi in groove di stile funky e sonorità jazz e regalando al pubblico di Villa Ada una grande lezione del suo personalissimo stile che, a tratti,  sembra ispirarsi alla tecnica slap del basso elettrico.  



In conclusione, il concerto è sembrato particolarmente interessante per  il suo aspetto sperimentale e per le rilevanti personalità impegnate nel progetto.  Lo spessore musicale dei due, infatti, ha regalato forti emozioni



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