Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 7 gennaio 2013

Venghino siori, venghino

Luciano Granieri


Che bello siamo in piena campagna elettorale. E’ inutile e noioso arrovellarsi sui possibili vincitori, sulle alleanze. E’  tutto ampiamente previsto. Il Pd avrà la disponibilità  assoluta  della Camera grazie al premio di maggioranza, al Senato dovrà invece cercare alleati . I centristi guidati da Monti sono già pronti alla bisogna, e chiederanno al Pd , in cambio dell’appoggio, di non osteggiare un nuovo incarico al professore che il presidente Napolitano sarà ben felice di conferire. Liquidato l’aspetto elettorale, concentriamoci sui  teatranti che occupano e occuperanno il palcoscenico mediatico da qui alle elezioni. Berlusconi è tornato in forze. La sua presenza nelle Tv è massiccia come al solito. Gli argomenti sono gli stessi, meno tasse per tutti, via l’Imu, la necessità di debellare il pericolo comunista.  Il tutto condito dal gossip del troiaio che, in nome di una sobrietà indispensabile per il nuovo corso politico del  cavaliere ,  è meno precario e flessibile, nel senso che non esistono più le intercambiabili  olgettine ma solo una fidanzatina a tempo indeterminato. Bersani sta rifiatando dopo la sovraesposizione da primarie,  preso   in castagna dal protagonismo del suo prossimo  alleato post elettorale Mario Monti. L’immagine del leader piddino è quella tranquillizzante dell’amico con cui ci si può confidare davanti ad un bicchiere di birra. Molto deve il buon Bersani ai servigi resigli da Crozza con la sua imitazione, tanto che il capo del Pd, sembra uno  che imita  Crozza che imita Bersani. Ma la vera star è il debuttante Mario Monti. Anch’egli in overdose mediatica, ce lo ritroviamo  su tutti i canali,dall’Annunziata a Lilli Gruber, alla radio. L’hanno stoppato solo alla befana altrimenti a Zavoli gli partiva un embolo.  A dire il vero la consulenza della stessa agenzia curatrice di immagine che si occupa  di Nichi Vendola,  non è ancora riuscita a renderlo  meno legnoso davanti alle telecamere, ma lui non demorde. I risultati sono quello che sono. Il professore vorrebbe anche diventare protagonista della rete come Grillo, per adesso riesce solo a mettere la faccine vicino ai   suoi cinguettii su twitter.  Ma è in televisione che Monti da il meglio di se. Purtroppo il confronto con il maestro di Arcore è disarmante. Il povero Monti si industria a promettere un rimodulazione dell’Imu con il dirottamento del ricavato  esclusivamente a favore dei  comuni, Berlusconi invece, l’Imu la elimina definitivamente. Monti si impegna, forse un giorno non troppo lontano, ad abbassare di un punto le tasse, Berlusconi invece è il più feroce sterminatore di balzelli e tributi. Berlusconi è stato risoluto nel dettare alla sua servetta imbotulinata BarbaraD’Urso  le domande da fargli,  Monti  lo abbiamo visto molto impacciato a Otto e Mezzo perché la Gruber non rispettava l’ordine concordato nel porgere i quesiti.  La domanda sul sondaggio in merito al gradimento del governo Monti doveva essere la numero 5 e non la 3, mentre invece quella sulle alleanze post  elettorali era la  2, non la 4. Così il povero presidente  vedendosi sconvolto l’ordine delle domande in base al suo  ordine di risposte doveva scartabellare i suoi fogli per trovare la risposta giusta, con grande impaccio e imbarazzo. Berlusconi è un valoroso  combattente contro  i comunisti, Monti, al più,  arriva a silenziare Fassina e Vendola . Il massimo dell’appeal nei discorsi di Monti è l’innalzamento  dello spread, Berlusconi invece ha ben altro da raccontare sugli innalzamenti da viagra . Povero Monti! Ancora non ha capito nel nostro paese borghesuccio conta più un pelo di figa che un punto di spread. E’ bene che lo impari presto.

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