Che bello siamo in piena campagna elettorale. E’ inutile
e noioso arrovellarsi sui possibili vincitori, sulle alleanze. E’ tutto ampiamente previsto. Il Pd avrà la disponibilità
assoluta della Camera grazie al premio di maggioranza,
al Senato dovrà invece cercare alleati . I centristi guidati da Monti sono già
pronti alla bisogna, e chiederanno al Pd , in cambio dell’appoggio, di non
osteggiare un nuovo incarico al professore che il presidente Napolitano sarà
ben felice di conferire. Liquidato l’aspetto elettorale, concentriamoci
sui teatranti che occupano e occuperanno
il palcoscenico mediatico da qui alle elezioni. Berlusconi è tornato in forze.
La sua presenza nelle Tv è massiccia come al solito. Gli argomenti sono gli
stessi, meno tasse per tutti, via l’Imu, la necessità di debellare il pericolo
comunista. Il tutto condito dal gossip
del troiaio che, in nome di una sobrietà indispensabile per il nuovo corso
politico del cavaliere , è meno precario e flessibile, nel senso che
non esistono più le intercambiabili olgettine ma solo una fidanzatina a tempo indeterminato.
Bersani sta rifiatando dopo la sovraesposizione da primarie, preso in
castagna dal protagonismo del suo prossimo alleato post elettorale Mario Monti. L’immagine
del leader piddino è quella tranquillizzante dell’amico con cui ci si può
confidare davanti ad un bicchiere di birra. Molto deve il buon Bersani ai
servigi resigli da Crozza con la sua imitazione, tanto che il capo del Pd,
sembra uno che imita Crozza che imita Bersani. Ma la vera star è il
debuttante Mario Monti. Anch’egli in overdose mediatica, ce lo ritroviamo su tutti i canali,dall’Annunziata a Lilli
Gruber, alla radio. L’hanno stoppato solo alla befana altrimenti a Zavoli gli
partiva un embolo. A dire il vero la
consulenza della stessa agenzia curatrice di immagine che si occupa di Nichi Vendola, non è ancora riuscita a renderlo meno legnoso davanti alle telecamere, ma lui
non demorde. I risultati sono quello che sono. Il professore vorrebbe anche
diventare protagonista della rete come Grillo, per adesso riesce solo a mettere
la faccine vicino ai suoi cinguettii su twitter. Ma è in televisione che Monti da il meglio di
se. Purtroppo il confronto con il maestro di Arcore è disarmante. Il povero
Monti si industria a promettere un rimodulazione dell’Imu con il dirottamento
del ricavato esclusivamente a favore dei
comuni, Berlusconi invece, l’Imu la
elimina definitivamente. Monti si impegna, forse un giorno non troppo lontano,
ad abbassare di un punto le tasse, Berlusconi invece è il più feroce sterminatore
di balzelli e tributi. Berlusconi è stato risoluto nel dettare alla sua
servetta imbotulinata BarbaraD’Urso le
domande da fargli, Monti lo abbiamo visto molto impacciato a Otto e
Mezzo perché la Gruber non rispettava l’ordine concordato nel porgere i
quesiti. La domanda sul sondaggio in
merito al gradimento del governo Monti doveva essere la numero 5 e non la 3,
mentre invece quella sulle alleanze post elettorali era la 2, non la 4. Così il povero presidente vedendosi sconvolto l’ordine delle domande in
base al suo ordine di risposte doveva
scartabellare i suoi fogli per trovare la risposta giusta, con grande impaccio
e imbarazzo. Berlusconi è un valoroso combattente
contro i comunisti, Monti, al più, arriva a silenziare Fassina e Vendola . Il
massimo dell’appeal nei discorsi di Monti è l’innalzamento dello spread, Berlusconi invece ha ben altro
da raccontare sugli innalzamenti da viagra . Povero Monti! Ancora non ha capito
nel nostro paese borghesuccio conta più un pelo di figa che un punto di spread.
E’ bene che lo impari presto.
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