Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 7 gennaio 2013

Viaggio a bassa velocità

Franca Dumano


“Le magnifiche sorti e progressive. Viaggio a bassa velocità nel progetto TAV della Val Susa”.
A cura di Luciano Celi, Lu:ce edizioni.


Propongo ai lettori di AUT una lettura stimolante: un viaggio a bassa velocità nel progetto Treno ad Alta Velocità Torino-Lione: si parte dall'immagine di copertina (scattata dal curatore in località Ramats, sotto il viadotto autostradale della A32) e dalla suggestione leopardiana del profumo de “La  ginestra o fiore del deserto” e- attraverso una riflessione sulla democrazia  e sull'Illuminismo  - si arriva al cuore del movimento NO TAV, alla sua  ricchezza di anime e contenuti, alla sua complessità.
E' un viaggio composito, un mosaico di forme diverse -interviste, articoli, comunicati stampa, interventi, report tecnici, versi, testimonianze- che raffigura le varie sfaccettature di una realtà complessa: pensionati, giornalisti, avvocati, agricoltori, tecnici, archeologici, studenti; insieme  riflettono sulla partecipazione e danno vita ad un concreto esperimento di cittadinanza attiva[1] .
Il libro riproduce “una  foto di un presente che lasci una traccia di ciò che fu”[2] . Un presente in divenire: gli avvenimenti si susseguono in Val di Susa, le idee e le strategie si moltiplicano: lo stesso libro ha subito una modifica in corso d'opera a seguito della drammatica vicenda di Luca Abba' precipitato da un traliccio dell'alta tensione in Val Clarea “per un gesto nonviolento di estrema difesa della sua terra” si è trasformato in istant book il cui ricavato è destinato al sostegno di Luca Abba' in un periodo difficile ; è poi uscito in una seconda e in una  terza edizione.
Varie vicende si susseguono veloci e il 2012 si chiude con la decisione del governo Monti di dare due milioni al progetto Tav.
La citazione del titolo “le magnifiche sorti e progressive” tratta dalla bellissima “La ginestra” scritta da Leopardi in occasione del suo soggiorno a Torre del Greco dinanzi alla vista di uno dei luoghi più belli e più devastati  del nostro Paese, le pendici del Vesuvio, invita ad una riflessione sull'arroganza di chi vuole solo dominare la natura senza porsi problemi di rispetto e tutela. 
(Cosa scriverebbe oggi Leopardi se vedesse che intorno al Vesuvio  si è costruito abusivamente ovunque, persino sulle vie di fuga,  in una pericolosa catena sistematica  di illegalità ,dalle cave, agli sbancamenti,  alle discariche? E che a Roma, altro luogo  di cui ha evocato le ginestre e l'antica gloria, si costruiscono parcheggi sulle necropoli etrusche e si interrano senza pietà resti archeologici affioranti dagli scavi edilizi e si lasciano cadere a pezzi dall'incuria anche i monumenti più importanti? Altro che superbia del secolo spiritualista contro cui polemizzava! )
Il viaggio procede attraverso interviste a partecipanti del movimento NO TAV; fra gli altri, Luca Abbà  ripercorre la sua storia  in Val di Susa, dai tempi


[1]  PAG. 13.
[2]  PAG.21.

del liceo e l'interesse per le questioni ambientaliste alla decisione di trasferirsi in montagna a coltivare i terreni dei nonni, rievocando da un lato l'amarezza  lasciata nel suo animo dalla “stagione degli attentati e sabotaggi” che culminò con l'arresto e la morte in carcere di Sole e Baleno, dall'altro -oltre alle varie fasi della lotta no tav- il momento importante di crescita del movimento con la Libera Repubblica della Maddalena (di Chiomonte) “un'esperienza di autogestione e difesa del territorio “, di interazione con i valligiani, “giorni e notti passati a pensare, a preparare mezzi e materiali per una resistenza che sarà determinante per il prosieguo di tutta la lotta contro il TAV” [1]
Nel testo il  movimento no Tav emerge come straordinariamente ricco di anime: il collettivo lavanda è una delle  componenti e simboleggia lo scontro in atto in Val di Susa : il profumo della lavanda inebria chi rispetta le distese fiorite e vuole tutelare la valle nelle sue peculiarità, contrapponendosi all'arroganza degli scarponi di uno Stato che non ascolta le ragioni popolari e calpesta manifestanti inermi e vegetazioni varie. Denunciando l'episodio della notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007 in cui vengono manganellati gli occupanti inermi del terreno di Venaus che stavano per lo più dormendo, uno degli intervistati, un legale, racconta di aver pianto.
La questione della tav in questo testo è anche l'occasione per una riflessione profonda e non scontata   sull'illuminismo e sul senso della democrazia, sul diritto di resistenza sancito dal nostro ordinamento. “L'Illuminismo offre a tutti la possibilità di pensare con la propria testa”, di emanciparsi dalle schiavitù e di utilizzare la ragione come strumento per relazionarsi con il mondo e con gli altri.
Il diritto alla resistenza pacifica contro atti che si ritengono ingiusti trae fondamento dalla sovranità popolare sancita nell'art. 1 della Costituzione : L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. la sovranità spetta al popolo che la esercita nelle forme e nei modi  previsti dalla legge”.
I membri dell'assemblea  Costituente enunciarono chiaramente, fra i principi fondamentali,  la  sovranità popolare, valorizzando il coraggio e la forza profuse da donne e uomini nella resistenza al fascismo .
Altrettanto varie, complesse e articolate sono le ragioni del movimento NO TAV: dinanzi al nebuloso “progresso”invocato dai sostenitori del progetto, i motivi dell'opposizione al Tav trovano innanzitutto spazio nella mancanza di una reale esigenza di costruirla in una Valle in cui sono diminuiti sia il traffico merci dei tunnels autostradali del Monte Bianco e del Frejus che quello  sulla ferrovia. A ciò si aggiunge un ventaglio ampio di ragioni: dal costo stratosferico(oltre 10 miliardi)  e insensato dell'opera in un momento di tagli allo Stato sociale e ai suoi servizi, ai danni ambientali provocati dai cantieri, nonché dallo scavo e dalla lavorazione di materiali pericolosi (amianto, radon, uranio), ad una serie di complicazioni idrogeologiche da valutare con attenzione nonché la mancanza di reali esigenze sulla tratta ferroviaria Torino-Lione . I motivi dell'opposizione al Tav trovano altresì ampio spazio nella ripubblicazione in appendice delle 150 nuove ragioni diffuse in occasione dei 150 anni dell'unità di Italia e 20 anni del movimento no tav.
Rimando ovviamente per l'approfondimento alla lettura del libro, reperibile sul sito www.luce-edizioni.it.


[1]  PAG. 47.

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