Il Presidente della
Repubblica è una figura fondamentale per il nostro Paese. E’ improprio affermare che egli rivesta solo
funzioni di rappresentanza. Chi siede al “Colle” è il capo delle forze armate e presiede il Consiglio Superiore della Magistratura. Ha il
potere di sciogliere le Camere e di nominare il Presidente del Consiglio, può
rinviare alle Camere i provvedimenti licenziati dal Parlamento se questi non
contengano i requisiti di costituzionalità. Rimane in carica per sette anni,
ossia il tempo di almeno due legislature. Una tale figura quindi è talmente
importante che deve essere scelta secondo criteri ferrei e non diventare
scambio di bieche trattative fra le parti politiche.
In relazione al successore di Napolitano ogni
giorno si leggono sui giornali nomi
diversi. Si va da alte personalità istituzionali , autorevoli esponenti della
società civile, fino ad arrivare ai peggiori gaglioffi. Mai come in questa
occasione la scelta del Presidente della Repubblica sarà così difficile e fondamentale per il futuro
del Paese. Anche io vorrei esprimermi sull’identità del prossimo Presidente, ma
anziché proporre un nome vorrei costruire un identikit in base a ciò che
dovrebbe o non dovrebbe fare il prossimo inquilino del Quirinale.
Innanzitutto
essendo il Capo dello Stato custode e garante della Costituzione, dovrebbe
conoscerla in modo approfondito, non solo nel contenuto degli articoli, ma
anche nello spirito e negli intenti che questi contengono. Il nuovo Presidente
dunque dovrà garantire le tutele costituzionali, non ad una singola persona o
ad un gruppo ristretto di persone, MA A TUTTI I CITTADINI in egual misura. Un
presidente che fosse considerato di garanzia solo per una soggetto sarebbe un
cattivo Presidente.
Un efficiente Capo
dello Stato ha l’obbligo di sciogliere le camere e indire nuove elezioni
quando il governo non dispone più della maggioranza in Parlamento. Ciò che non
dovrebbe assolutamente fare in questo caso è tergiversare affinchè la ex maggioranza ritrovi i numeri attraverso
la compra vendita di Parlamentari e, in seguito, incaricare un nuovo presidente del consiglio
di formare un esecutivo , senza legittimazione elettorale, solo perché la
soluzione è imposta dal potere
capitalistico finanziario.
Un efficiente Capo dello Stato non dovrebbe
intromettersi in indagini scottanti,
quali quelle in corso per l’accertamento di accordi fra pezzi delle istituzioni
e la criminalità organizzata. Un Presidente che accoglie al Quirinale come eroi due invasati assaltatori della Marina Militare
che, nell’esercizio della funzione di difendere interessi privati, non della
collettività, uccidono in territorio estero due pescatori, scambiandoli per pirati,
non è un capo dello Stato degno. Un
Presidente garante della Costituzione e capo de Consiglio Superiore della Magistratura non dovrebbe ammonire dei giudici
dall’inquisire un senatore per Frode
fiscale, concussione, prostituzione minorile, solo perché questi deve poter
partecipare serenamente alla composizione del governo e addirittura cogliere l’opportunità
di diventare esso stesso Presidente della Repubblica. Né dovrebbe tollerare che
un manipolo di cortigiani parlamentari fedeli al suddetto senatore irrompa in
segno di protesta nell’aula del tribunale dove si sta tenendo il processo a carico del loro
capo.
Un Presidente della Repubblica che
non riesce a distinguere un giornalista da un diffamatore, latore di notizie
false e quindi, in nome della libertà di stampa, concede la grazia al citato
mentitore, condannato per aver diffuso per mezzo del giornaletto da lui diretto
falsità e infamità, non è un buon garante dei diritti di tutti i cittadini. Ed
è un pessimo presidente quello che concede la grazia ad un ufficiale di un
esercito straniero condannato a sette anni per aver agevolato, all’interno dei
nostri confini, il rapimento, e la
deportazione in territorio estero di un rifugiato politico, che è stato anche sottoposto a tortura, legittimando con la
concessione della grazia un ingerenza straniera nelle nostre dinamiche istituzionali,
e la grave privazione dei diritti umani e civili a un rifugiato
politico. In sintesi un buon Presidente della Repubblica deve assolutamente
evitare di replicare i comportamenti che ho appena citato. Purtroppo, questi atti
sono già stati commessi dal Presidente uscente.
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