Il 9 Aprile 2013 il Coordinamento Valle del Sacco
parteciperà con una sua delegazione al sit-in indetto da NOWAR e Peacelink
dinanzi al palazzo di Montecitorio, a partire dalle ore 10.00 del mattino.
Dato che in quella data ci sarà il pronunciamento
sull'incostituzionalità del cosiddetto “Decreto salva ILVA”, avverso il quale è
doveroso precisare che “la Costituzione sancisce e garantisce il diritto alla
salute dei cittadini", così come il lavoro, che ora si trovano
paradossalmente sui due piatti della bilancia giudiziaria. Questo è il prezzo
che ha pagato negli anni anche la Valle del Sacco...così come Taranto e numerose
altre situazioni territoriale nel nostro paese.
Il decreto inoltre mette in luce un inedito
"scontro istituzionale" sulle tematiche ambientali. A Taranto un Ministro che
esautora d'imperio le decisioni di un magistrato, nella Valle del Sacco un
continuo di veti e scontri incrociati, in particolar modo sul tema rifiuti, tra
Commissari, Ministro e rappresentanza elettiva.
L'adesione a tale iniziativa nasce da un ben più
profondo legame che unisce i cittadini del Salento, avvelenati dai fumi
dell'Ilva e degli altri impianti ivi presenti, a quelli della Valle del Sacco,
anch'essa storico sito industriale, ora chiamati a confrontarsi con le scomode
eredità ambientale lasciata dagli impianti che hanno, negli anni, abusato e
stuprato questi territori.
Una connessione che questa partecipazione intende
ribadire, rafforzando ancor più il fronte di coloro che chiedono giustizia
ambientale, dopo anni di barbari sversamenti, pratiche illecite e pericolose,
tanto per l'ecosistema che per i cittadini residenti.
Un messaggio ancor più importante da rilanciare
oggi, a seguito dei nuovi e recenti attacchi che il dimissionario Governo Monti,
nella triste figura del suo Ministro per l'Ambiente Corrado Clini, continua a
perpetrare ai danni dei territori, a partire del declassamento di molte
località, tra cui la Valle del Sacco, da Sito di Interesse Nazionale (SIN) a
Sito di Interesse Regionale (SIR), per giungere alla parossistica gestione
dell'emergenza rifiuti romana, senza dimenticare l'infame tentativo di
autorizzare i cementifici all'incenerimento di rifiuti, classificati quali
Combustibili Solidi Secondari (CSS).
Nonostante le motivazioni siano diverse e
molteplici, la lotta che unisce Taranto e la Valle del Sacco è la stessa: la
difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini, prima di ogni profitto, prima
di ogni sfruttamento economico.
Il 9 Aprile, a Montecitorio, invocheremo a gran
voce: GIUSTIZIA!
Nessun commento:
Posta un commento