Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 13 giugno 2013

Antifascisti europei e partigiani si incontrano a Gorizia

Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI

Un’esperienza bellissima a Gorizia l’8 giugno: un altro importante tassello nel mio sogno (utopia?) di creare nuovi e continuativi rapporti fra partigiani e antifascisti europei.

Sabato 8 giugno, a Gorizia, ho collocato un altro importante tassello nel mio sogno (utopia?) di creare nuovi e continuativi rapporti fra partigiani e antifascisti europei. Io vedo, infatti, la necessità di ritrovarsi, prendere posizioni comuni, premere perché l’Europa sia unita, sociale, democratica e antifascista. Non è pensabile di trovarsi tutti insieme (in uno stadio?), in una qualsiasi località europea, per mille ragioni, non esclusa quella economica. Ed allora bisogna procedere per gradi, creando incontri parziali, favorendo e sviluppando i rapporti che, in vari luoghi, si sono creati. Vedremo poi come trovare collegamenti stabili e duraturi. Ma, intanto, bisogna andare avanti; e fin d’ora informo che altri incontri ci saranno a Bruxelles il 7 luglio e vi
parteciperò (un altro tassello!). Ma per tornare a noi, l’esperienza di Gorizia è stata bellissima: un ‘incontro appassionante tra le associazioni combattentistiche, partigiane, antifasciste di Italia, Slovenia, Croazia e
Carinzia. Il Convegno si è svolto presso la sede dell’Università ed è stato affollatissimo, con la presenza anche di molti studenti (classi superiori di due scuole), che hanno assistito all’incontro con molta attenzione e interesse.
Ci sono state tre relazioni introduttive, sul tema generale “Il fascismo in Europa. L’Europa e il fascismo”; poi, interventi dal pubblico, e infine le conclusioni tratte dai Presidenti delle associazioni della Slovenia, Croazia e da me, nella veste di Presidente dell’Anpi nazionale. Relazioni e interventi di grande interesse e spessore, e conclusioni altrettanto significative. Un’atmosfera molto calda, non di reducismo (anche se non mancavano i ricordi e gli incontri tra “vecchi” combattenti) ma di riflessione e di impegno, nel più vivo e sincero senso di
fraternità. Alla fine, è stato approvato un documento che espone il contenuto del Convegno e l’impegno per il futuro; documento che è stato poi firmato, pubblicamente, dai quattro Presidenti, con la solennità di un atto che non è diretto a chiudere semplicemente un Convegno, ma ad avviare un processo e a definire una prospettiva. Credo che sia opportuno pubblicarlo qui di seguito, perché non si tratta di un atto rituale, ma di un documento da prendere a base di ulteriori riflessioni e di più ampie iniziative, sul particolare terreno indicato. Ne raccomando la lettura attenta, perché lo considero ricco di contenuti e significati e denso di impegni:


“Risoluzione delle  Associazioni combattentistiche partigiane antifasciste dell’Italia,  Slovenia, Croazia  e della Carinzia austriaca – Gorizia 8 giugno 2013

 L’ANPI,  ZZB NOB,  SABA, RH e la ZKP e VKP , rappresentanti dei combattenti della seconda guerra mondiale per la liberazione dei loro popoli e dell’Europa  dalla oppressione nazista e fascista, richiamano l’attenzione delle forze democratiche europee sui pericoli e sui rischi  che l’Europa corre per la regressione dei valori di democrazia , libertà e giustizia sociale per i quali furono  fatti tanti sacrifici nella lotta contro il nazifascismo.
Questi valori comuni ai popolo che si opposero con la resistenza  e la guerra di liberazione al nazifascismo , costituivano il seme e la consapevolezza da cui nacque  quel grande moto popolare europeo  che attraverso menti illuminate e lungimiranti seppe individuare le basi  per avviare il percorso verso un’Europa democratica  e libera, basata sulla solidarietà, sull’eguaglianza, sulla pari dignità di ogni cittadino.
Questo processo nel quale sono oggi impegnati già 27 Paesi  e con il  primo luglio, con l’adesione della Croazia saranno 28,  è stato avviato, ma deve ancora completarsi per superare l’attuale sistema  politico, basato quasi  esclusivamente sulla cooperazione economica ,  monetaria e del libero mercato  e per arrivare ad una identità europea democratica di unione politica, sociale e culturale.
La crisi economica,  generata  dal sistema bancario fuori controllo e dalla speculazione finanziaria sta scaricando il suo costo intollerabile in grandissima parte sui ceti più deboli . Vengono colpiti, in primo luogo, il lavoro in particolare il lavoro giovanile , quello femminile e le tutele sociali. Si estendono le aree della disoccupazione e della povertà e aumentano le profonde ingiustizie sociali e la redistribuzione della ricchezza è  clamorosamente iniqua.
La difficoltà del potere politico di regolamentare i processi  economici e finanziari responsabili della crisi e la politica europea di solo rigore monetario e di pareggio di bilanci si rivelano impotenti  a risolvere il problema essenziale della crescita, al contrario, senza tener conto delle ripercussioni sociali, accrescono i disagi , l’euroscetticismo e la protesta dei cittadini.
In questo contesto nascono e crescono le comprensibili e giustificate proteste popolari che in assenza di soluzioni e in mancanza di adeguate politiche sociali possono sconfinare in fenomeni  inquietanti e approdare , come già sta avvenendo ,  ad organizzazione e formazioni politiche nazionaliste, xenofobe, populiste, razziste e fasciste.
Anche i Governi nazionali di alcuni Paesi, sfruttando il malcontento, e in nome della “sovranità nazionale ”, assumono comportamenti in contrasto ai principi democratici essenziali, per altro previsti dai Trattati dell’UE,  principi che permettono loro la permanenza nella UE stessa.
Come la storia insegna, l’insufficiente risposta politica e il crescente malessere sociale,  possono portare a svolte autoritarie come nel passato fu l’affermazione del nazismo e del fascismo. L’Europa  deve fare una svolta verso un’unione politica, sociale e culturale deve garantire soprattutto la giustizia sociale, e i diritti dei cittadini, deve combattere i nazionalismi, i populismi e ogni forma di discriminazione , e deve combattere le nuove forme di fascismo. In questo impegno noi  le saremo vicini, forti dei valori che abbiamo acquisito nella resistenza  e nella guerra di liberazione  dell’oppressione nazifascista , valori che continuiamo a custodire gelosamente.

Per l’associazione Nazionale Partigiani d’Italia ANPI
Il presidente Carlo Smuraglia
Per  la Zveva Zdruneji  Borocev  za vrednote  NOB-ZZB NOB  della Slovenia
Il presidente Janez Stanovnik
Per il Savez  Antifasistickhi Boraca i Antifasista SABA RH della Croazia
Il Presidente Ratko  Maricic
Per la Sveza Koroskih Partizanov-Verband Der Karntner  Partisanen  ZKP VKP  della Carinzia Austriaca
Il Presidente Katja  Sturm-Schnabl






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